Nel weekend la Croazia affronta in casa da favorita il Kazakistan – come ammesso lunedì in conferenza stampa dal ct Zeljko Krajan – nel match dei quarti di finale del World Group di Coppa Davis che potrebbe consentirle di raggiungere la seconda semifinale in tre anni. Risultati, quelli della nazionale balcanica nella maggiore manifestazione a squadre del tennis maschile, ottenuti anche grazie al doppio. La rappresentativa guidata dal 39enne selezionatore nato proprio nella città che ospita la sfida, Varazdin, non perde infatti un match della specialità in Davis dal marzo 2015, in Serbia, quando Marin Draganja e Franko Skugor furono sconfitti nettamente in tre set da Novak Djokovic e Nenad Zimonjic. Da allora sono arrivate otto vittorie consecutive – alcune delle quale con coppie di tutto rispetto come i fratelli statunitensi Bryan, i transalpini Herbert e Mahut, gli spagnoli Feliciano e Marc Lopez ed infine, solo due mesi fa, i canadesi Nestor e Pospisil – di cui ben cinque decisive per l’esito dei rispettivi tie.
Due di queste vittorie hanno visto protagonista in campo l’attuale n. 33 mondiale della specialità, quel Nikola Mektic che è stato convocato anche per la sfida contro il Kazakistan, unico volto nuovo rispetto alla formazione che ha battuto il Canada (ha sostituito Skugor). E proprio il 29enne zagabrese è stato intervistato dalla stampa croata al termine di una delle sessioni di allenamento in preparazione della sfida con i kazaki, per sapere come la nazionale di casa si sta preparando per cercare di portare a casa la nona vittoria consecutiva in doppio. Per prima cosa gli è stato proprio chiesto di commentare la striscia di otto vittorie ancora aperta, ottenuta peraltro con quattro formazioni diverse (quattro dalla coppia Dodig-Cilic, due dal duo Dodig-Skugor ed infine una a testa dalle coppie Draganja-Mektic e Cilic-Mektic). A dimostrazione dell’ampia scelta a disposizione del capitano croato per il match che si disputa tradizionalmente nella seconda giornata del tie. “Sappiamo tutti che il punto del doppio è molto importante, spesso decisivo. Negli ultimi anni abbiamo diversi giocatori di livello mondiale e quindi è normale che ogni volta possiamo sperare di conquistare il punto della seconda giornata”.
A proposito del doppio di sabato, i media croati vorrebbero sapere se sul campo in terra rossa indoor della “Arena Varazdin” scenderà in campo la coppia più consolidata, quella composta da Marin Cilic ed Ivan Dodig, oppure Krajan ne schiererà una inedita, scegliendo i due doppisti della squadra, cioè Dodig e lo stesso Mektic. “Di tutti i giocatori della squadra noi due siamo gli unici che giocano solo il doppio, però qui c’è anche Marin che lo gioca bene. Se lui vuole scendere in campo, se pensa che sia l’opzione migliore, sarà una delle varianti da considerare. Per adesso la combinazione siamo io e Ivan. Non abbiamo mai giocato assieme, ma ci conosciamo bene e da tanto tempo e credo che dovremmo trovarci bene”.
Per quanto riguarda invece la coppia che i balcanici troveranno dall’altra parte della rete, il tennista di Zagabria non pare particolarmente interessato a sapere con precisione i nome degli avversari. “Li conosciamo molto poco. Sarà di sicuro una sorpresa (anche se in entrambi gli ultimi due tie hanno giocato Nedovyesov e Khabibulin, i due migliori doppisti kazaki in base al ranking, entrambi presenti a Varazdin, ndr). Non siamo sicuri di chi giocherà e di come giocano, ma credo che dobbiamo più pensare a noi che a loro”. L’ultima domanda riguarda i risultati di Mektic nel circuito ATP, dove dall’inizio di questa stagione gioca in coppia con l’austriaco Alexander Peya. I due insieme hanno già ottenuti alcuni ottimi risultati: finale a Sofia e a Rio de Janeiro, semifinale ad Acapulco ed infine i quarti di finale al Masters 1000 della scorsa settimana a Miami. “Io e Peya ci troviamo bene adesso, dopo che il primo mese abbiamo fatto fatica. Invece poi abbiamo infilato una serie di buone prestazioni, abbiamo vinto dei bei match e adesso speriamo di migliorare ulteriormente”.