[1] G. Muguruza b. [4] T. Babos 3-6 6-4 6-3
La finale del torneo WTA International di Monterrey vede in campo due teste di serie, la n. 1 e la n. 4, e difficilmente gli organizzatori potevano sperare in qualcosa di meglio. Muguruza, alla sua terza apparizione in questo evento, ha ricevuto sin da subito un’accoglienza calorosa dalla città messicana e ha ripagato questa atmosfera lottando fino alla fine e perdendo un solo set, quello odierno, in tutta la settimana. A trovarsi a suo agio su questi campi c’è anche Timea Babos che tra le montagne della Sierra Madre arrivò persino ad alzare il trofeo nel 2012 e quest’anno, come in quell’occasione, ha perso due set nel cammino verso la finale.
Durante i primi giochi l’ex numero uno spagnola preferisce più che altro a studiare la sua avversaria – con la quale ha sempre vinto nei 4 precedenti – restando fedele al suo gioco da fondo. Anche il pubblico ci mette un po’ ad entrare in partita e lo stadio va riempiendosi solamente con il passare dei game. La numero 44 del mondo invece non si fa attendere e la sua intensità agonistica è al massimo sin dai primi scambi. Entrambe le giocatrici servono con percentuali altissime ed è Timea Babos che riesce ad aggiudicarsi il primo set facendosi bastare un solo break, arrivato nel sesto game grazie ad un grosso contributo di Garbiñe che commette doppio fallo sulla palla break. Al momento di concretizzare Babos non trema e il 6-3 è prontamente sottolineato da un paio di urli acutissimi.
Il secondo set si apre come peggio non si poteva per campionessa in carica di Wimbledon: con un break concesso a ‘0 che mette la strada in discesa per Timea. Tuttavia l’ungherese non gradisce i regali non richiesti e il contro-break è immediato. A questo punto il match si infiamma e quella più nervosa continua ad essere la spagnola, anche se continua a salvarsi ad ogni occasione e riesce a sfruttare l’unica concessa dalla sua avversaria nel decimo game. Sul 5-4 Babos al servizio commette errori imperdonabili e il terzo set è servito.
Il parziale decisivo segue un andamento simile al primo set ma a parti invertite: i servizi tornano a farla da padrona e le prime occasioni vengono scaturite da un doppio fallo. A guastarsi la festa con le proprie mani è Babos che nel sesto game lascia scappare Muguruza e la n. 3 del mondo non si guarderà più indietro fino ad andare a chiudere 6-3 in 2 ore e 22 minuti. Il primo titolo dell’anno – alla seconda finale dopo quella persa a Doha – viene accolto con incontenibili salti di gioia e un grosso sospiro si sollievo. Muguruza in questa giornata, nella città delle montagne, è riuscita a scalarne una a dir poco ostica che prende il nome di Timea Babos e chissà che l’aria d’altura non le faccia tornar voglia di tornare anche in cima al ranking, sebbene abbia confessato come non sia più tra le sue priorità. Forse il gioco mostrato in Messico necessita di ritocchi, ma l’aspetto mentale ha dato segnali più che positivi. Garbiñe consolida anche la terza piazza in classifica, sebbene Caroline Wozniacki disti ancora oltre 700 punti.