da Montecarlo, Carlo Carnevale, Lorenzo Colle e Laura Guidobaldi
Due ore e mezza di battaglia che portano in dote quasi esclusivamente conferme. Solo poche settimane fa, Novak Djokovic trotterellava mesto a Indian Wells, mentre l’ultimo vincente di Taro Daniel siglava un’inopinata sconfitta. Il risultato di oggi contro Dominc Thiem è lo stesso, ma il Nole visto sul caldissimo Campo Ranieri III di Montecarlo sembra sulla buona strada per tornare dove gli compete. “Se non fossi convinto di poter riprendere il numero 1, non sarei qui“ aveva detto ieri Djokovic. “Sta tornando, sarà presto ai suoi livelli. È migliorato tantissimo dalla trasferta negli Stati Uniti, e il ritorno di Vajda lo aiuterà moltissimo” dirà a fine match Thiem, che si conferma invece la vera alternativa a Nadal. Rafa si sbarazza di Khachanov in due set. Domani in quarti di finale sarà la partita della verità.
COLOSSEO RANIERI III – Per mezz’ora il match non ha storia. Thiem sposta l’avversario come vuole, spazzandolo via dal campo e fulminandolo con i suoi potenti colpi al rimbalzo. Solo la sua solita testardaggine impedisce che il parziale si chiuda con un 6-2 in suo favore. Dominic infatti sciupa tre set point (uno sul 5-2 e servizio Nole, altri due nel gioco successivo) peccando di eccessiva foga. Il controbreak che ne segue, figlio di un inutile e sconsiderato bombardamento a occhi chiusi, viene accolto dal tripudio del Centrale e da un urlo a pieni polmoni di Djokovic. La partita ora è più lottata: Thiem è visibilmente nervoso e contratto, mentre Djokovic, da vecchia volpe qual è, rimane attaccato ad ogni punto e porta la contesa al tiebreak. Qui Dominic spegne definitivamente la luce: sparacchia quattro rovesci e, sul 6-2 per l’avversario, commette un sanguinoso doppio fallo, ponendo così fine al set. Gli spettatori parteggiano chiaramente per Djokovic, ma si riservano comunque qualche applauso sportivo ai bei colpi di Thiem.
Anche in avvio di secondo parziale, i vincenti dell’austriaco arrivano in discreta quantità (come sempre), ma non presentano nessun costrutto alle spalle e sono (come sempre) scortati da un altrettanto ingente numero di non forzati. Nole dal canto suo, anche se con discontinuità, lascia intravedere qualche barlume del bel tennis che fu. Dopo un primo momento di assestamento, Thiem però torna a spingere con più solidità e Djokovic, che pure sembra recuperato dal punto di vista della concentrazione, non ha al momento il tennis per resistere alla carica dell’avversario. In realtà avrebbe qualche chance per rimanere vicino nel punteggio, ma Dominic stavolta fa buona guardia e chiude rapidamente col punteggio di 6-2. Nel terzo set lo spettacolo latita. Il match è sostanzialmente un mix di tensione, errori e sporadiche soluzioni vincenti, che però sono sufficienti per appagare il pubblico presente. Sul 3-3, Thiem riesce a strappare il servizio all’avversario con una splendida accelerazione di rovescio giunta al termine di uno scambio giocato però in maniera timorosa. È la svolta che decide il match: Nole non ha la forza né i colpi per ribaltare la situazione e lascia il campo sconfitto dopo due ore e mezza di gioco.
SENTENZA NADAL – Il possente Karen Khachanov nulla può con questo Rafa Nadal. Il maiorchino entra in campo agguerritissimo con una gran fame di tennis e di vittoria. Sì, di tennis; perché come dichiarato ieri alla stampa, Rafa si rammaricava di aver giocato molto poco dal torneo di Shanghai. Detto, fatto. Ora avrà tutto il tempo e, se il buongiorno si vede dal mattino, il n. 1 del mondo sembra il grande favorito per dominare il tennis nei prossimi due mesi. In 1 ora e 19 minuti (un minuto in più rispetto al tempo impiegato ieri per sconfiggere Bedene) il tennista di Manacor si sbarazza di Khachanov – 21 anni e n. 38 del mondo – con un severissimo 6-3 6-2. Si trattava del loro terzo scontro diretto, tutti appannaggio di Rafa. Ottimo da fondo e impeccabile al servizio, lo spagnolo non ha lasciato respiro al NextGen russo. Ai quarti di finale ecco che arriva l’atteso rendez-vous con Dominic Thiem che, quest’oggi, ha tenuto testa a un convincente Novak Djokovic. “È stato un giorno molto positivo per me ed è stato un match positivo” Adesso ci sarà Thiem. Fiducioso dopo la semifinale vinta contro di lui al Roland Garros? “No, era un altro anno. Sarà un incontro difficile“. E cosa pensa Rafa del traguardo di Gasquet? “Sono molto felice per lui. È una persona fantastica, umile, grande giocatore, di un estremo fair play. Poi siamo cresciuti insieme tennisticamente quando eravamo ragazzini, avevamo la stessa età, venivamo da paesi diversi e condividevamo i nostri primi passi nel tennis internazionale. Sono bei ricordi ed è fantastico per lui”.
ZVEREV SÌ, PERÒ… – Mentre il maggiore Misha è ancora sui campi secondari per prepararsi al match contro Gasquet, con in palio proprio uno scontro con Sascha, Alexander Zverev vince il suo terzo turno contro Jan Lennard Struff in un incontro a tratti inquietante: Struff ieri aveva superato Fognini. Un andamento da circuito femminile, con la media di un break ogni due game, in totale contrasto con il gioco di entrambi che fanno del servizio una delle armi principali. Zverev trova la soluzione rallentando i ritmi nel terzo set, comprendendo l’importanza di entrare nello scambio stante l’irruenza dell’avversario, che soprattutto con il dritto spinge fino all’esasperazione. Struff conferma comunque un buon feeling con il torneo, che lo scorso anno lo vide battere Dimitrov al secondo turno prima di cedere il passo a Schwartzman, e denota una buona propensione all’attacco, che quest’anno lo ha aiutato anche in doppio (semifinale a Melbourne). Dritto in avanzamento e volèe gli permettono di tenersi in superficie nel secondo set e allungare al terzo, prima che la diversa mentalità di Zverev prenda il sopravvento. Sascha resta ancorato a fondo e scatena la sua frustrazione prima sulla racchetta, poi su uno dei cuscinetti che proteggono i giudici di linea, sul quale rischia di inciampare. Il servizio si riprende quando deve, e gli ulteriori gratuiti di Struff fanno il resto. Ma con questa altalena, non andrà lontano.
DIMITROV, OCCHIO A GOFFIN – Una particolare lente a contatto contenitiva protegge l’occhio sinistro di David Goffin, per proteggerlo da eventuali ricadute dopo il grottesco infortunio di Rotterdam (una volèe steccata gli provocò una pallata in viso). E lo aiuta a superare Roberto Bautista Agut, che sfiora la rimonta nel secondo set, crollando al dodicesimo gioco dopo essere risalito da 1-5. “La porto sempre quando gioco, in allenamento e in partita. Poi, nella vita di tutti i giorni la tolgo”, dirà Goffin in francese dopo il match. Al prossimo turno giocherà contro Grigor Dimitrov, che ha battuto in tre set Philipp Kohlschreiber.
Risultati:
[3] A. Zverev b. J.L. Struff 6-4 4-6 6-4
[6] D. Goffin b. [11] R. Bautista Agut 6-4 7-5
[5] D. Thiem b. [9] N. Djokovic 6-7(2) 6-3 6-4
[4] G. Dimitrov b. P. Kohlschreiber 4-6 6-3 6-4
[1] R. Nadal b. K. Khachanov 6-3 6-2
R. Gasquet b. M. Zverev 6-2 7-5
[2] M. Cilic b. [14] M. Raonic W/O
K. Nishikori b. [Q] A. Seppi 6-0 2-6 6-3