Che Nadal sia il re della terra non è una novità. Che la sua egemonia su questa superficie in questi anni sia stata incontrastata, nemmeno. Forse però sfugge la portata effettiva della sua aura di imbattibilità e i numeri, come spesso accade, vengono in soccorso per delinearne meglio i contorni. Rafa in diciassette anni passati sul tour ha perso solamente 35 incontri sul rosso a fronte di 394 vittorie. La percentuale di successi è un quasi incredibile 92%, con una media di due sconfitte all’anno dal 2002 ad oggi. Assolutamente fuori dal normale. In più sono ben due le stagioni chiuse da imbattuto sulla terra (2006 e 2010). La costanza di rendimento sul mattone tritato non si è mai affievolita negli anni e ancora oggi, alla soglia dei 32 anni, non si vede all’orizzonte chi possa scalzare Nadal dal trono rosso.
Dalla sconfitta patita l’anno scorso a Roma contro Thiem, il maiorchino ha inanellato 32 set consecutivi , eguagliando il suo stesso record che per ironia si era interrotto proprio a Montecarlo nel 2011. Quell’anno Rafa dovette cedere un set a Andy Murray in semifinale sulla strada verso il settimo titolo consecutivo (finale contro David Ferrer). Vincendo il primo set della odierna semifinale contro Dimitrov, Nadal riscriverebbe ulteriormente il libro dei primati che invero contiene quasi esclusivamente il suo nome. Il pronostico è decisamente dalla sua parte, sia per il livello di gioco mostrato fino ad ora sia per lo storico dei precedenti. Rafa ha infatti battuto il bulgaro in dieci occasioni su undici e inoltre Dimitrov ha un pessimo score di una vittoria e nove sconfitte contro un numero uno. L’unico successo è datato 2013, a Madrid contro Novak Djokovic.
Vero è che spesso i loro incontri sono stati molto lottati, ma quando i punti contano davvero è sempre Rafa ad avere una marcia in più mentre Grigor ha più volte peccato di eccessivo timore. Sebbene Dimitrov stesso abbia detto come non ami usare la parola “paura” in riferimento a un avversario, la prestazione monstre di Nadal contro Thiem nei quarti di finale è sicuramente un biglietto da visita di quelli che pesano. Con il 6-0 6-2 rifilato all’austriaco, Rafa ha eguagliato la sua miglior prestazione contro un top 10. In 237 match contro i primi della classe, era riuscito a chiudere lasciando solo due game soltanto altre due volte: nel 2013 contro Ferrer (allora numero 4) e Berdych (allora numero 5). Numeri pazzeschi che confermano ancora di più la grandezza di questo campione, specialmente sull’amata terra rossa, e che fanno sorgere spontanea una domanda. Chi può fermare Rafael Nadal?