Non fosse stato per l’inciampo di Matteo Berrettini contro il sempre ostico Bedene sarebbe stata una giornata da incorniciare per i colori azzurri a Budapest: ai quarti avanzano comunque Marco Cecchinato – che ripete la vittoria contro Dzumhur ottenuta a Montecarlo – e Lorenzo Sonego, che invece sovverte il pronostico ed elimina Richard Gasquet, che lo aveva nettamente battuto all’Australian Open.
CECK SI RIPETE – È bastata meno di un’ora a un eccellente Marco Cecchinato per avere la meglio su un Damir Dzumhur invece sempre più lontano parente di quel giocatore che aveva stupito tutti nel finale del 2017. Primo tra i tre italiani in campo oggi nel 250 di Budapest, il siciliano non scendeva in campo con i favori del pronostico, sebbene il vento spirasse a suo favore: 2-1 i precedenti in favore, l’ultimo dei quali fresco di appena una settimana, nel Master 1000 monegasco. Cecchinato ha offerto una prestazione di assoluta solidità e maturità, mostrando fin dai primi 15 una maggiore brillantezza rispetto all’avversario, numero due del seeding ungherese e pur sempre 32 al mondo. Dopo un avvio equilibrato, dal 3-3 del primo set Cecchinato ha infilato una striscia di sette giochi che gli ha fatto incamerare il primo set e lo ha rapidamente portato sul 4-0 con doppio break nel secondo parziale: da lì si è poi limitato ad amministrare il vantaggio accumulato, salvando due insidiose palle break e togliendo poi per la terza volta nel set il servizio al bosniaco nell’ultimo game del match. Il parziale di 6-3 6-1 è impietoso e testimonia il gran momento di forma del siciliano che sembra finalmente essersi sbloccato anche nei tornei ATP e che mira adesso a ritoccare il suo best rankig (è stato 82, con questa vittoria si è issato al numero 84). È il secondo quarto di finale ATP in carriera per il Ceck, non male per uno che qui aveva perso nelle qualificazioni: il primo lo aveva raggiunto due anni fa nel torneo antenato di quello ungherese, in quel di Bucarest dove sconfisse tra gli altri proprio lo stesso Dzumhur: In mezzo tanti problemi e tanto sudore per tornare a questi livelli.
LO-REN-ZO! – Non dimenticherà facilmente questa giornata Lorenzo Sonego: dopo esser passato dalle qualificazioni e dopo aver vinto un match rocambolesco contro il polacco Hurcakz, oggi il piemontese ha centrato la vittoria più importante della sua carriera. Certo, la vittoria a gennaio su Haase nel primo turno degli Australian Open era arrivata su un palcoscenico più prestigioso, ma questo successo su Richard Gasquet ha un peso specifico addirittura maggiore. Nel mezzo c’è stato qualche mese grigio e qualche prestazione nei Challenger sotto le aspettative, ma adesso c’è una classifica che non puó che far sorridere, il primo quarto di finale ATP e soprattutto la certificazione di una potenzialità di gioco importante. Gasquet, testa di serie numero 3 del seeding, è stato battuto in due set tirati e ben giocati, dove troppo tardi ha provato a far girare l’inerzia di un match che gli è progressivamente scivolto dalle mani, nonostante tutti i favori del pronostico: i due si erano affrontati proprio nel secondo turno a Melbourne e Gasquet non ebbe problemi a chiudere in tre rapidi set. Eppure Lorenzo ha fatto tesoro di quella sconfitta e ha offerto in Ungheria una prestazione continua e a tratti spettacolare. Partito forte sin dai primi 15 e primo a breakkare nel quarto gioco, Sonego ha spesso letteralmente dominato lo scambio, approfittando di un Gasquet entrato malissimo sul terreno di gioco. Dopo un piccolo calo in un game colmo di gratuiti che ha riportato il francese in scia grazie al controbreak, Lorenzo chiude il set breakkando di nuovo l’ex enfant prodige del tennis francese senza nemmeno dare l’impressione di faticare troppo.
Se il tennis di Gasquet non funziona quasi minimanente nel primo set, nel secondo quantomeno scatta una reazione d’orgoglio: il livello della partita si alza e il francese trova il break per primo nel secondo parziale. Lorenzo mantiene un gioco solido con i fondamentali, con pochissimi errori da fondo, supportato da un servizio molto buono e con un’intelligenza tattica notevole che spesso si fa applaudire più del colpo. Il controbreak arriva nel cuore del set, Sonego impatta sul 4-4 e da lì si arriva al tiebreak senza sussulti, mantenendosi peró alto il livello del gioco da entrambi i lati. Nel tie-break Sonego scappa subito via e nonostante una volée clamorosamente sbagliata sul 3-1, resta irraggiungibile per il francese di Beziers, che veniva da un bel quarto di finale a Montecarlo e poteva legittimamente fregiarsi del titolo di favorito del torneo insieme a Pouille. Sonego chiude al primo match point e può festeggiare il suo primissimo quarto di finale a livello ATP. La vittoria porta a Lorenzo il best ranking alla posizione numero 139 ma soprattutto una consapevolezza di gioco quasi sconosciuta ai connazionali della sua età, alle prese con la solita filastrocca secondo cui “gli italiani maturano tardi”. Sonego compierà 23 anni il mese prossimo e non è dunque propriamente un bambino: ma vincere contro Gasquet, in qualsiasi condizioni e in qualsiasi torneo, non è mai banale e non puó non essere un punto fondamentale della crescita del ragazzo piemontese. Il suo futuro è più brillante di ieri e speriamo che domani lo sarà più di oggi. Ci sarà adesso da confermarsi con avversari meno quotati, cosa che è mancata dopo l’expolit in Australia.
EN PLEIN (E DERBY) SFIORATO – Per più di due ore si ventilava la possibilità di un bel derby tra giovani italiani nei quarti: ma purtroppo Matteo Berrettini si è improvvisamente sciolto avanti 4-2 nel terzo set contro Aljaz Bedene, consegnando il quarto di finale alla testa di serie numero 5 del torneo. Anche Matteo proveniva dalle qualificazioni e anche lui aveva vinto un primo turno durissimo, contro la wild card locale Balazs. Il match contro Bedene era contro pronostico (ma non chiuso) e l’esito finale lascia un po’ di amaro in bocca. Berrettini ha breakkato per primo, anche se ha poi subito la maggiore esplosività dello sloveno per la maggior parte del primo set, subendo il controbreak quasi immediatamente. A suon di palle break salvate Matteo ha trascinato poi l’avversario al tie-break, dove ha peró ceduto per 7 punti a 2. In questa fase del match si gioca quasi solo sui turni di servizio di Matteo che è bravo a restare aggrappato al match anche in avvio di secondo set, dove salva un’ altra palla break. L’occasione arriva nel game successivo: Bedene (che al momento era a 1 palla break realizzata su 10) capitola alla prima occasione e Matteo va in vantaggio anche nel secondo set. Stavolta però il romano inizia a trovare autorità al servizio e per più di mezz’ora di partita si rende inavvicinabile al servizio per l’ex inglese. Vince il secondo set e breakka in avvio di terzo set: la partita sembra indirizzata quando improvvisamente sul 4-2 Matteo crolla: dopo aver fatto un solo 15 sui primi tre turni di servizi dell’italiano, Bedene lo breakka per due volte a zero e chiude il match regalandosi i quarti di finale. Al netto di eventuali problemi fisici da verificare (Berrettini aveva saltato Montecarlo per influenza), il black out improvviso del romano è sicuramente doloroso e sinistramente simile a quanto successo nelle qualificazioni degli Australian Open contro Kudla. Berrettini torna comunque a casa dopo un ottimo torneo e incamerando l’ennesima buona prestazione contro un top 100 navigato ed ex finalista del torneo.
Negli altri match di giornata, Struff ha liquidato in due set il kazako Bublik e sfiderà venerdì nei quarti Cecchinato, mentre Youznhy ha concluso vittorioso l’ultimo game del match inziato nella giornata di lunedì contro la wild card ungherese Piros. Giovedì si concludono i secondi turni e Seppi dovrà battere proprio il russo per portare a tre il numero di italiani nei quarti del torneo ungherese.
Risultati:
[LL] M. Cecchinato b. [2] D. Dzumhur 6-3 6-1
M. Youzhny b. [WC] Z. Piros 6-3 6-3 (ripresa oggi)
[7] J.L. Struff b. [WC] A. Bublik 6-1 6-4
[Q] L. Sonego b. [3] R. Gasquet 6-4 7-6(4)
[5] A. Bedene b. [Q] M. Berrettini 7-6(2) 4-6 6-4
Matteo Orlandi