Si gioca davvero tanto a tennis, forse troppo, e finisce che in queste settimane che precedono il grande trittico Madrid-Roma-Parrigi alcuni tornei regolarmente iscritti al rango di circuito maggiore assumano la forma di sbiadite esibizioni, quantomeno finché non si arriva alle fasi calde e si inizia a sentire odor di titolo. Succede così all’International di Rabat, un po’ la stessa sorte toccata all’ATP 250 di Marrakech durante il quale era stato possibile vedere Kohslcreiber perdere contro un tale che a stento sembrerebbe un tennista. E al termine del quale il nostro Seppi aveva confessato, rintanatosi ormai a Montecarlo, che non ci tornerà più.
La seconda giornata del torneo di Rabat ha visto subito un paio di cadute dolorose. Su tutte quelle Timea Babos e Dominika Cibulkova, rispettivamente quarta e seconda testa di serie del torneo, che si sono lasciate rimontare dalla lucky loser rumena Dulgheru e dalla slovena Hercog, recente finalista a Istanbul. Sconfitte che testimoniano un periodo non brillante, e a fare notizia è soprattutto Cibulkova il cui livello di gioco si sta pericolosamente appiattendo su posizioni sempre più anonime, quantomeno per chi ha saputo vincere le Finals appena due anni fa. Sconfitte comunque non del tutto casuali – Babos sembrava anche in controllo della partita – anche se si prendono in esami le avversarie. Dulgheru è una che su terra va sempre battuta, e dell’ottimo stato di forma di Hercog si è detto.
Dal molto male al molto bene, quello di Elise Mertens e Laura Siegemund. La belga sta progressivamente crescendo di rendimento man mano che ci si avvicina al clou della stagione rossa e a farne le spese è stata la povera slovacca Kucova, che ha certificato la pessima giornata della sua nazione in quel di Rabat rimediando un doppio 6-0 in 57 minuti. Se Mertens è quindi andata in bici, non molta fatica in più – oseremmo dire bici con leggerissima pendenza – ha fatto Siegemund, che sembra avere tutte le intenzioni di tamponare in Marocco l’emorragia che l’ha portata a uscire dalle prime 200 del mondo. Era inevitabile, dopo il lungo stop e la mancata difesa dei punti di Stoccarda. 6-4 6-1 a Bogdan, il problema è che adesso… c’è da affrontare proprio Mertens. Le due giocatrici che hanno convinto di più al primo turno, entrambi vincitrici su giocatrici rumene, si affronteranno al secondo turno.
Poco da segnalare, per il resto. Krunic ha vinto una partita non agevole contro Arruabarrena, entrambe ben a loro agio su questo fondo. Il derby delle wild card ha sorriso all’ucraina Zavatska, appena 18 anni, che si è imposta (6-2 6-3) sulla marocchina El Jardi. Si tratta della prima vittoria nel circuito maggiore per la ‘Millenial’, che con la connazionale Marta Kostyuk (due anni più giovane) rischia di comporre un duo alla dinamite per gli anni a venire. Terza gioia in carriera, invece, per la 20enne spagnola Paula Badosa Gibert, che grossomodo nelle stesse ore ha ricevuto la notizia della wild card per le qualificazioni del Mandatory di Madrid. La (bellissima, va detto) ragazza nata a New York si era fatta notare tre anni fa al Miami Open, quando onorando l’invito ricevuto si era presa la briga di eliminare Petra Cetkovska e Saisai Zheng, prima di arrendersi a Karolina Pliskova. La terza vittoria nel circuito arriva quindi a oltre 36 mesi da quell’exploit. È vero, a volte somigliano a esibizioni, e proprio per questo qualcuno un po’ dimenticato – o ancora troppo giovane per imporsi – può ritagliarsi il suo spazio. In vista di traguardi più grandi.
A.S.
Risultati:
[1] E. Mertens b. K. Kucova 6-0 6-0
L. Siegemund b. A. Bogdan 6-4 6-1
[LL] A. Dulgheru b. [4] T. Babos 2-6 7-6(7) 7-5
[WC] K. Zavatska b. [WC] D. El Jardi 6-2 6-3
[Q] T. Zidansek b. M. Linette 6-4 6-2
[8] S.W. Hsieh b. B. Mattek-Sands 3-6 7-6(3) 6-1
[LL] M. Frech b. C. McHale 7-5 7-5
A. Tomljanovic b. [Q] S. Soler-Espinosa 6-2 3-6 6-1
[7] A. Krunic b. L. Arruabarrena 6-2 6-7(0) 6-2
[Q] P. Badosa Gibert b. [Q] F. Ferro 5-7 6-4 6-0
P. Hercog b. [2] D. Cibulkova 2-6 7-5 6-4