A circa sei settimane dal via di Wimbledon, previsto per il 2 luglio, viene ufficializzata la lista degli aventi diritto all’ingresso nel tabellone maschile dello Slam londinese, il cui trofeo è detenuto da Roger Federer. Dentro i primi 102 dell’attuale ranking ATP, con il giapponese Nishioka e il cinese di Taipei Yen-Hsun Lu che beneficiano del ranking protetto. L’ultimo a entrare nelle liste è uno dei tennisti di casa, Cameron Norrie (102 ATP), anche se tutta l’attesa degli appassionati britannici è legata all’auspicato rientro di Andy Murray che in ogni caso non ha diritto ad alcun privilegio (dentro da numero 45 del mondo). Cinque gli azzurri: a Fognini e Seppi si aggiungono Cecchinato, Lorenzi e Berrettini. L’entry list, com’è noto, non anticipa il quadro delle teste di serie che verranno annunciate invece il 26 giugno – il seeding verrà infatti definito attraverso il particolare algoritmo che tiene conto del rendimento sull’erba – mentre le wild card verranno annunciate sei giorni prima, il 20 giugno. Il tabellone a 128 verrà poi completato dai 16 giocatori che si aggiudicheranno il torneo di qualificazione.
Fuori di 14 posizioni Thomas Fabbiano, al quale soltanto un cospicuo numero di ritiri potrà evitare la trafila delle qualificazioni. Più realistica la speranza di Dudi Sela – terzo degli esclusi – che dal 2008 a oggi ha saltato una sola edizione dei Championships, quella del 2013 nella quale fu sconfitto al primo turno delle qualificazioni. Concrete speranze anche per Alex Di Minaur, appena tre posizioni più dietro, a cui dopo la wild card dell’Australian Open ne è stata assegnata anche una per partecipare al Roland Garros.
GIRO DI VITE – Tra le diverse novità legate a questa edizione, la volontà da parte dell’organizzazione di evitare i ritiri a pioggia nel primo turno (ben sette un anno fa). Il ricco gettone di partecipazione verrà riconosciuto per metà a chi, sul posto, si chiamerà fuori dopo le 12 del giovedì che precederà il sorteggio. Il rimanente 50 per cento andrà al subentrante lucky-loser. “Ogni giocatore che dovesse partecipare al primo turno per poi ritirarsi – si legge nel comunicato ufficiale – comportandosi al di sotto degli standard professionali richiesti, potrà essere sanzionato con una multa pari al montepremi”. L’obiettivo è evitare di rivedere in scena tennisti in condizioni fisiche precarie, incentivati a scendere in campo solo dal ricco montepremi da dividere (un eliminato al primo turno porta comunque a casa circa 45mila euro).