La prima edizione della Laver Cup è stata indubbiamente un enorme successo. La vittoria della formazione europea, guidata da Roger Federer e Rafa Nadal e capitanata da Bjorn Borg, è arrivata dopo una tre giorni intensa, competitiva, divertente. Per gli spettatori e per gli stessi giocatori. La seconda edizione, che si disputerà allo United Center di Chicago dal 21 al 23 settembre, è stata lanciata a marzo da Roger Federer, Rod Laver, Nick Kyrgios e John McEnroe, che sarà anche quest’anno alla guida del Team Mondo. Al suo fianco, ancora una volta nel ruolo di vice capitano, ci sarà il fratello Patrick, che sul sito ufficiale della competizione ha parlato della prima edizione e del futuro.
UNO SGUARDO ALLA PRIMA EDIZIONE… – “Quello che è stato chiaro fin dall’inizio è che sarebbe stata una intensa competizione a squadre. Nel corso del weekend non ho mai avuto la sensazione, nemmeno per un momento, di assistere ad una esibizione. I giocatori hanno preso la competizione molto seriamente e tra loro c’è stato grande cameratismo. L’Europa aveva ovviamente i nomi di maggior richiamo e di ranking più alto, ma quello che ha impressionato è stato vedere quanta voglia avessero di vincere. La nostra squadra invece sapeva di essere sfavorita e che una vittoria sarebbe arrivata soltanto se fosse accaduto qualcosa di speciale. Il formato dei punti e della competizione ci ha dato una grande opportunità. I ragazzi si sono davvero divertiti, ma soprattutto volevano vincere e hanno avuto grande rispetto per la manifestazione. Le loro particolari esultanze sono servite per motivare i compagni di squadra. I momenti da ricordare? La vittoria di Isner contro Nadal è stata incredibile ma anche tutti gli incontri di doppio sono stati molto coinvolgenti. Ovviamente il doppio Federer/Nadal (che abbiamo quasi vinto) è stato il top, ma anche avere la possibilità di conoscere Kyrgios in maniera diversa… è stata una rivelazione. L’ho trovato un grande uomo squadra. Sock è stato fenomenale, è stato il miglior doppista in assoluto, e Shapovalov ha dato grande energia. L’intera competizione è stata una delle esperienze più memorabili della mia vita tennistica. Vedere Borg e mio fratello John là fuori, portare in campo tutta quell’esperienza che li ha resi delle leggende. Ciascuno con la sua personalità. È stata una tempesta perfetta”.
… E UNO AL FUTURO – “Non credo ci sia niente da cambiare. Onestamente, se pensiamo alle reazioni dei giocatori, dei tifosi e dei media, possiamo dire di aver fatto praticamente tutto bene. La speranza per la prossima edizione, che ci darà il vantaggio del fattore campo, è quella di avere ancora una volta con noi i più forti giocatori statunitensi. Kyrgios ovviamente avrà un grande ruolo, e forse Juan Martin del Potro. Teniamo d’occhio anche Chung, è fantastico, grandi movimenti e grande personalità. È nei primi posti della nostra lista. Ma anche Tiafoe, porta tanto entusiasmo ed energia. E poi Shapovalov. L’Europa avrà sempre l’imbarazzo della scelta, ma se riusciremo a portare con noi uno di questi giovani, e se del Potro farà parte della squadra, avremo una grande opportunità”.