[PODCAST] Alla Conquista della Terra Ep 19 – Quella cazzata del NextGen
Fabio Fognini si è fatto attendere in conferenza stampa. Pur avendo finito il suo match vittorioso contro Ymer in mattinata, si è presentato ai cronisti dopo il doppio all’ora di cena. Ma l’attesa non è stata vana, perché Fabio è uno che – come dice lui stesso – “non ho peli sulla lingua, dico quello che penso“.
Alla richiesta di un’opinione sui tanti giovani che si stanno affacciando sul tour, Fabio ha dato spettacolo: “Questa cosa della Next Generation secondo me è una cazzata, a me non piace tutta questa attenzione. Rafa a diciotto anni vinceva Parigi, ora abbiamo uno Shapovalov che è venticinque del mondo, sta migliorando ma intanto gioca la prima partita sul Suzanne Lenglen e la seconda sul Campo numero 1. Quando vedo il programma del giorno rimango perplesso quando poi trovo invece Muguruza-Kuznetsova, per fare un esempio, che giocano altrove”.
Il tutto davanti ad un allibito Nicola Arzani dell’ATP che tanto ha investito sulla Next Gen, anche con il torneo di Milano dedicato appunto ai migliori under-21. Fabio ovviamente non ce l’ha con i giocatori, ma con l’eccessiva attenzione su di loro. “Io spero che giocheranno bene, Shapovalov sicuramente sarà tra i primi cinque al mondo. Se uno gioca bene però fa come Nadal che a diciotto anni ha vinto il Roland Garros”. Fabio, anzi è il primo a riconoscere i meriti dei giovani ragazzi: “Giocano bene, Khachanov, Rublev, Zverev, Shapovalov, giocano tutti bene. C’è un’attenzione particolare che io non condivido. Se uno gioca bene, l’attenzione se la trova. Vince 10-8 al quinto sul campo numero 27, si passa da lì, non dal giocare sullo Chatrier contro Federer. Devono mangiare pasta, correre e vincere le partite“.
Fabio è un fiume in piena: “L’ATP fa tante cose buone, ma questa qua non la condivido, questa cosa qua della Next Gen proprio non la capisco. Non sono d’accordo a dare tutta questa attenzione a questi ragazzi”. Arzani sorride ma un po’ stupito, in sala stampa si gongola. A Fabio Fognini si può dir di tutto, non che non sappia fornire titoli e spunti.