[PODCAST] Alla Conquista della Terra Ep 22- Ceck this out!
da Parigi, i nostri inviati Ilvio Vidovich e Laura Guidobaldi
NOLE CRESCE – Dopo un partenza molto nervosa per entrambi, Novak Djokovic si scrollava di dosso sia la tensione che Fernando Verdasco e raggiungeva per la dodicesima volta i quarti di finale a Parigi (record dell’era Open: staccati Federer e Nole, anche se ovviamente domani il maiorchino molto probabilmente lo raggiungerà). Con un match abbastanza solido e ordinato il 12 volte campione Slam regolava in tre set il tennista madrileno, finito spesso fuori giri nel tentativo di sfondare il muro serbo. Il gioco dell’ex n.1 del mondo non è ancora quello dei tempi migliori (specie nella fase di transizione da difesa ad attacco sbaglia ancora più del dovuto), ma è stato ampiamente sufficiente per battere per l’undicesima volta in quindici sfide il mancino spagnolo.
Sarà che da una parte c’era un Djokovic che “vedeva” la possibilità di tornare in una semifinale Slam che gli manca da New York 2016, dato che con Verdasco agli ottavi ed il vincente di Cecchinato – Goffin nei quarti uno non può chiedere molto di meglio in uno Slam. Sarà che dall’altra parte della rete il 34enne iberico era consapevole di non trovarsi davanti il giocatore che non batte dal 2010 e quindi di avere l’occasione di arrivare per la prima volta, alla 15esima partecipazione, ai quarti dell’Open di Francia. Sta di fatto che all’inizio, come dicevamo, la tensione si tagliava con il coltello ed i due giocatori ci mettevano mezz’ora a completare tre game costellati di errori. Come la storia delle rispettive carriere racconta, chi ne commetteva di più e proprio quando non avrebbe dovuto era il tennista spagnolo, che nel quarto game cedeva il servizio facendosi rimontare da 40-15. Era il break che decideva il primo parziale, in cui la qualità del gioco rimaneva comunque bassina (33 errori non forzati in totale, 15 Nole, 18 Nando.)
Con il passare dei game Djokovic diventava più solido ed ordinato, riducendo notevolmente il numero di unforced (anche se ancora con qualche passaggio a vuoto di troppo). Non così Verdasco, che continuava a sbagliare molto con entrambi i fondamentali (saranno 48 gli errori non forzati alla fine). Due break nel secondo per Nole – con solo un piccolo black out quando ha perso il break di vantaggio nel sesto gioco, prima di riprenderselo senza grosse difficoltà nel game successivo – e il set era appannaggio del serbo con il punteggio di 6-4. Verdasco a quel punto non ci credeva più ed il terzo parziale era una pura formalità che Djokovic chiudeva 6-2.
Ora lo attende la sfida con la grande sorpresa del torneo, l’azzurro Marco Cecchinato.
IN ESCLUSIVA PER UBITENNIS – Djokovic sul prossimo match di Cecchinato: ”Il fatto che ci siamo allenati insieme tante volte, che io conosco il suo gioco come lui conosce il mio, mi fa credere che non dovrebbero esserci sorprese da questo punto di vista. Quello che è certo è che per lui si tratterà di una esperienza del tutto nuova, un quarto di finale Slam. Non così per me, che ci l’ho vissuta già molte volte. Di conseguenza dovrò stare molto attento all’inizio, perché lui molto probabilmente entrerà in campo con l’obiettivo di rimanere rilassato e giocare il match della vita”.
THIEM AUTORITARIO – L’austriaco si regala la prima vittoria in carriera contro Kei Nishikori (aveva perso i due precedenti scontri diretti) e inanella il suo terzo quarto di finale a Parigi con lo score di 6-2 6-0 5-7 6-4. Pressoché perfetto nei primi due set, grazie anche a un Nishikori quasi “assente” e del tutto impacciato, nel terzo Dominic sente maggiormente la tensione, mentre l’avversario si scuote e riesce ad alzare il livello del proprio tennis. Tuttavia, nella quarta frazione, Thiem conferma maggiore solidità e lucidità.
Fin dall’inizio Nishikori si fa sorprendere dal tennis più incisivo di Thiem, che allunga il passo sul 3-1 per prendere poi le distanze sul 5-2. Più preciso e solido l’austriaco che, nonostante rimanga molto lontano dalla linea di fondo (ma è una delle sue caratteristiche), fa esplodere dalle sue corde colpi più pesanti e tesi. Troppo falloso e incostante il giapponese che, dal canto suo, resta ingarbugliato in un gioco monocorde e senza spinta, costretto sempre a rincorrere. Bastano 27 minuti a Thiem per agguantare il primo parziale per 6-2. Il n. 8 del mondo è sempre in spinta, aggressivo e propositivo, pressa Kei che viene continuamente scaraventato indietro e, già in apertura di secondo set, il giapponese cede il servizio per poi, gioco dopo gioco, avviarsi inesorabilmente verso un doloroso bagel. L’inerzia del match cambia nel terzo parziale. Kei comincia a reagire, a proiettarsi in avanti e ad essere più aggressivo. Ora c’è equilibrio tra i due e, alla fine, il terzo set è appannaggio del giapponese per 7-5, con l’austriaco che si fa assalire dalla tensione. La sua reazione però non si fa attendere. Nonostante Kei continui a mostrarsi più lucido e fresco rispetto all’inizio dell’incontro, Thiem riesce a mettere a segno il break sul 3-3 per poi allungare il passo sul 5-3. Il secondo matchpoint è quello buono e, per il terzo anno consecutivo, Dominic accede ai quarti a Parigi. “Nei primi due set ho giocato un tennis fantastico, anche se il mio avversario non ha giocato al meglio“, afferma l’austriaco. “Poi lui ha alzato il livello e io ho subìto un po’ la tensione. È la prima volta che disputo un match sul Centrale senza giocare contro Rafa (ride) ma sono così felice e queste condizioni, con il caldo e la terra un po’ più veloce, mi piacciono molto“. Ora per Dominic Thiem ci sarà Alexander Zverev, vittorioso su Khachanov al quinto set. Si tratta della terza vittoria consecutiva al quinto set a Parigi per il 21enne tedesco.
Risultati:
[2] A. Zverev b. K. Khachanov 4-6 7-6(4) 2-6 6-3 6-3
[7] D. Thiem b. [19] K. Nishikori 6-2 6-0 5-7 6-4
[20] N. Djokovic b. [30] F. Verdasco 6-3 6-4 6-2
M. Cecchinato b. [8] D. Goffin 7-5 4-6 6-0 6-3