Due grandi rivalità hanno caratterizzato il tennis tra la seconda metà degli anni zero e la prima degli anni dieci. In campo maschile a contendersi il trono di miglior giocatore del pianeta sono stati l’esteta svizzero Roger Federer e il super-atleta spagnolo Rafael Nadal. Tra le donne invece a sfidarsi a colpi di botte da fondocampo per il primato erano l’afroamericana tutta muscoli Serena Willliams e l’avvenente russa Maria Sharapova.
Le differenze tra le due rivalità sono state principalmente due. Mentre la rivalità tra Federer e Nadal è stata abbastanza equilibrata, con un vantaggio a favore del maiorchino, quella tra Williams e Sharapova è stata completamente sbilanciata a favore della statunitense. Vale infatti la pena ricordarlo ma Serena vanta un record di ben 19 vittorie e solo 2 sconfitte contro Masha. E per questa ragione in molti non la definiscono nemmeno una rivalità. A renderla però tale e ulteriormente diversa dal “Fedal”, è il cattivo sangue che scorre evidentemente tra le due, manifestatosi nel corso degli anni in maniera più o meno esplicita. Nella sua recente autobiografia la siberiana ha scritto che l’astio di Serena per lei sarebbe tutto dovuto all’essere stata scoperta a piangere negli spogliatoi dopo quella sconfitta nella finale di Wimbledon del 2004. Ma probabilmente è solo un piccolo pezzo della verità nella storia tra queste due grandi tenniste capaci di collezionare complessivamente 28 Major (sbilanciati anch’essi con 23 per Serena e 5 per Maria) e di costruire imperi economici sulla loro immagine di donne vincenti.
Serena e Masha si ritroveranno ancora faccia a faccia, per la 22esima volta, agli ottavi di finale del Roland Garros. La gravidanza della prima e il lento recupero della seconda dopo lo stop per doping hanno reso possibile vederle contro così presto in un torneo che nelle quali non figuravano tra le favorite. Ma un loro match a qualunque turno fa di certo più notizia di una finale tra Ostapenko e Halep. Infatti, alla vigilia dell’incontro le domande dei giornalisti sulla loro rivalità sono fioccate. Le due campionesse non si sono tirate indietro, dando fuoco alle polveri.
SULLE ATTENZIONI PER LA PARTITA
Maria: “Non importa quale sia l’occasione. Certo se capita in un torneo dello Slam c’è ancora più attenzione. Ma quando io e Serena ci affrontiamo fa sempre notizia. Non è un segreto per nessuno”.
SUL MATCH
Maria: “Ogni volta che affronti Serena sai quello a cui vai incontro. Sai che tipo di sfida è. Nonostante il record che ho contro di lei, non vedo l’ora di affrontare la miglior giocatrice al mondo. E non vedrò l’ora la prossima volta se lei mi batterà”.
Serena: “Penso che sia la favorita in questo match. Lei è da un anno che è tornata a giocare mentre io ho ricominciato solo da un paio di mesi”.
SULLA LUNGA PAUSA
Maria: “È passato un po’ di tempo e penso che diverse cose siano capitate nelle nostre vite. Ma non sono un tipo che guarda troppo indietro e preferisco guardare avanti alla sfida contro di lei”
Serena: “Le ragioni per le quali ci siamo fermate sono totalmente diverse”.
SUL PERCHÉ HA PERSO COSÌ TANTE VOLTE
Maria: “Ci sono molte cose nel suo gioco che lei fa meglio di me. Il record non mente. I numeri non mentono”.
SUI RISULTATI FUORI DAL CAMPO E IL RISPETTO RECIPROCO
Maria: “Non ho mai visto una vera competizione rispetto ai nostri traguardi fuori dal campo. Penso che considerando le nostre storie, le nostre origini, da dove arrivavamo e cosa siamo riuscite ad ottenere, entrambe siamo state di grande ispirazione a nostro modo. Entrambe siamo sempre state consapevoli che la forza che spinge avanti il nostro business è la performance sportiva”.
Serena: “Non ho nessun sentimento negativo nei suoi confronti. Penso che le donne si dovrebbero aiutare a vicenda. Dovremmo incoraggiarci l’una con l’altra e i nostri successi dovrebbero essere di ispirazione reciproca. Io mi sento ispirata da altre donne di successo”
Maria: “Penso che questo desiderio di continuare a fare quello che sappiamo fare meglio parli per noi. Perché non c’è nulla di più grande ispirazione per gli altri che andare in campo quando non ti senti al massimo o non giochi bene e cercare comunque di vincere un match dopo averne già vinti così tanti”
Serena: “Sono stata una delle poche persone che l’ha sostenuta quando è stata accusata di doping. Ho detto che era stata coraggiosa a parlarne apertamente”.
SUL LIBRO DI MASHA
Serena: “Penso che il libro fosse composto al 100 per cento di dicerie e pettegolezzi, almeno nelle parti che ho letto, e ciò è stato deludente. Ho pianto in spogliatoio molte volte dopo una sconfitta. Penso che sia normale. È una dimostrazione della passione e della voglia di dare il massimo. Era una finale di Wimbledon e sarebbe stato strano se non avessi pianto. Ho delle emozioni e non le nascondo. Per me è assolutamente normale. Penso che quello che è successo sarebbe dovuto rimanere lì e lei non avrebbe dovuto parlarne in maniera negativa in un libro”.
Serena: “Volevo leggere il libro. Così ho scoperto che c’erano un sacco di parti su di me. Non mi aspettavo di leggere un libro su di me che contiene molte falsità. È stato interessante però. Non sapevo di essere stata così importante per la sua carriera”.