[PODCAST] Alla Conquista della Terra Ep 26 – La chance di Simona
Saranno Simona Halep e Sloane Stephens a contendersi sabato il titolo del torneo femminile. La rumena supera Muguruza in due set ed è certa di conservare il numero uno del ranking. Sarà la sua terza finale a Parigi, la quarta in assoluto nei major e andrà a caccia del suo primo successo. Stephens supera Madison Keys nel derby americano, riedizione della finale di New York, ed è in una finale di uno Slam per la seconda volta in carriera. Sarà numero 4 del mondo. Halep ha vinto cinque volte su sette contro Stephens, le ultime quattro consecutive ed è avanti 2-0 sulla terra (nessun set vinto da Sloane).
da Parigi,i nostri inviati Laura Guidobaldi e Antonio Garofalo
GRANITICA HALEP – Simona non ci sta a cedere la corona e, lunedì, comunque vada il Roland Garros per lei, sarà ancora la n. 1 del mondo. La rumena continua la sua corsa verso il suo primo trofeo slam sbaragliando Garbiñe Muguruza che, in pratica, subisce l’avanzata dell’avversaria proprio come era accaduto alla Sharapova ieri contro di lei. 6-1 6-4 lo score per Simona, in 1 ora e 32 minuti. Scatenata nel primo set, Halep ha fatto malissimo alla spagnola soprattutto con il dritto. Più solida nel momento topico del match – sotto 2-4 nel secondo set – la rumena dimostra ancora una volta la sua superiorità oggi sulla Muguruza, recupera lo svantaggio e centra la sua seconda finale di fila a Porte d’Auteuil, la terza in carriera a Parigi, la quarta major.
SIMONA CONVINTA – Una dirompente Simona Halep stordisce nel primo set Garbiñe Muguruza. La rumena parte col turbo; inattaccabile da fondocampo, Simona è estremamente centrata, solida, rapida e precisa. Micidiali i suoi dritti profondissimi e pesanti a cui la Murguruza ribatte come può. Sul 5-1 fallisce un setpoint ma il secondo viene ottimizzato con l’ennesimo dritto vincente e, dopo 37 minuti, agguanta il primo set per 6-1. Muguruza sta subendo esattamente quello che aveva inflitto il giorno prima a Maria Sharapova, bombardata da fondo da un’avversaria praticamente perfetta.
Scatenata la n. 1 del mondo che non ne vuole sapere di cedere lo scettro alla spagnola e continua a scaraventare i suoi dritti micidiali sulla linea di fondo, accompagnati dalle urla di gioia dei numerosi tifosi rumeni sugli spalti dello Chatrier, che non smettono di incitare la loro beniamina. Ma attenzione, perché la n. 3 del mondo tenta di rialzarsi e, approfittando di un attimo di défaillance di Simona, sale 4-2. Ma, ancora una volta, Simona Halep dimostra grande intraprendenza e tranquillità e, appena può, approfitta dell’imprecisione dell’avversaria. Il nono game è combattutissimo, in cui la Muguruza fallisce svariate opportunità per andare a servire per il set ma, ancora una volta, è Halep a rivelarsi più centrata nel momento chiave. E finisce qui. Simona chiude con autorità un match in cui ha quasi sempre dominato e tenterà per la terza volta in carriera di sollevare la Coupe Suzanne Lenglen, nella sua quarta finale slam (oltre alle tre finali parigine, Simona ha disputato il round finale anche quest’anno all’Australian Open, sconfitta da Caroline Wozniacki).
“Sono davvero davvero felice! Garbiñe è un grande avversaria, una grande giocatrice. È un piacere giocare qui” dice Halep al microfono di Fabrice Santoro. La chiave del nono game? “Ho lottato su ogni palla, non ho mai mollato e ho sempre spinto. Ho un’altra chance di giocare un’altra finale qui, nel mio torneo slam preferito! È una grande gioia!“. In conferenza stampa Halep è molto serena: “Ho perso tre finali qui ma, in fondo, non è morto nessuno (ride). Cercherò di essere più tranquilla ora. Lo so che ci sono tanti fans nel mondo che sperano che io vinca il mio primo Slam”. Nel 2014 Halep approdò in finale da outsider contro Maria Sharapova e, alla fine, fu la russa a dominarla al terzo set; l’anno scorso invece era arcifavorita e l’outsider era la 20enne Jelena Ostapenko. Pur trovandosi in vantaggio 6-4 3-0 e con la palla del 4-0, alla rumena trema il braccio e si fa rimontare dall’imperturbabile tennista lettone. A nulla serve il vantaggio del 3-1 per Halep anche nel terzo parziale, Jelena rimonta ancora è il trofeo è suo. Quest’anno sarà la volta buona?
SLOANE SERENA – Sarà Sloane Stephens, sabato pomeriggio, a provare a creare l’ennesima delusione in una finale slam a Simona Halep. La numero 10 del mondo non ha avuto problemi a superare per la terza volta in altrettanti confronti (tra cui l’ultima finale degli US Open) la connazionale Madison Keys, nella prima semifinale all-american a Parigi dai tempi di Serena-Capriati del 2002.
Sin dalle prime battute è chiaro il copione della partita, peraltro molto simile a quello del match in cui Sloane Stephens aveva superato al fotofinish la nostra Camila Giorgi (quanti rimpianti…): Madison a spingere e Sloane a controbattere. La superficie, evidentemente, dà una mano alla campionessa degli Us Open, che resistendo al forcing della sua avversaria prende un break di vantaggio nel terzo gioco (Madison contesta la chiamata aula palla break ma poi se ne fa una ragione) e lo porta abbastanza serenamente sino alla conclusione (due palle break salvate con autorità sul 3-2 gli unici brividi) di un parziale che causa in tribuna non pochi attacchi di sonnolenza. È il primo set perso nel torneo da Keys ma è netta l’impressione che non sia l’ultimo.
CONTRO UN MURO – Ed infatti il quattordicesimo errore di diritto in soli quarantacinque minuti ed un’oscena volèe affossata in rete mandano subito avanti Stephens anche nel secondo set. A Keys deve sembrare di giocare contro un muro, tanto i suoi fendenti tornino sempre indietro e quasi sempre con colpi molto profondi. Prova a restare in scia Madison ma onestamente facciamo molta fatica a trovare elementi degni di nota in un match del genere, che un vincente e due-tre errori della più giovane delle americane alla volta, raggiunge senza alcun sussulto il suo prevedibile e inevitabile destino. Quando le due prendono a palleggiare tre metri sopra la rete, la speranza è che questo “spettacolo” condito da quarantuno gratuiti di Keys (non facile in un’ora e diciassette minuti) volga rapidamente al termine. L’agonia si protrae per ulteriori due game, perché Sloane pensa bene di farsi breckare sul 5-2 al momento di chiudere la partita. Per fortuna ci pensa Keys a sbagliare ancora un po”. Per avere una partita, ripassare sabato.
[1] S. Halep b. [3] G. Muguruza 6-1 6-4
[10] S. Stephens b. [13] M.Keys 6-4 6-4