Dominic Thiem ha spento i sogni del tennis azzurro, battendo in tre set l’eroe del Roland Garros 2018, Marco Cecchinato. Se provassimo ad andare oltre il risultato finale, Marco ha giocato i primi due set al meglio delle sue possibilità, manovrando con coraggio le operazioni, anche con qualche sprazzo di tennis spettacolo. Dopo l’entusiasmante tie-break del secondo parziale, non era rimasta più una goccia di benzina nel serbatoio del palermitano, che ha ceduto nettamente il passo nel terzo. Ha fatto comunque un’ottima impressione, non solo al pubblico parigino. A tal proposito il direttore ha scambiato qualche battuta con l’ex-tennista e ricco imprenditore rumeno Ion Tiriac: “Il ragazzo ha tutto ciò che serve per esprimere un buon tennis. Ha un buon arsenale, gioca bene da entrambi i lati e ha un’ottima tecnica. Oltre che essere rapido e giocare in modo intelligente ha anche una buona tenuta mentale, lo ha dimostrato per i primi due set”.
Da 72 a 27. La brusca ascesa nel ranking di Cecchinato lascia sorpreso Tiriac, che però non ripone molte speranze in un’ulteriore balzo in classifica del ragazzo italiano: “Non mi spiego perché non fosse già nei primi 25-30 giocatori ATP, questo potrebbe essere il suo massimo. È strano anche che ha fatto semifinale a Parigi, ha vinto un titolo a Budapest, ma prima non è mai riuscito a fare qualcosa di significativo”. Tuttavia anche Guga Kuerten quando vinse il suo primo di tre Roland Garros nel 1997 non aveva mai avuto un vero acuto nella sua carriera. I sogni del palermitano si sono però infranti su Dominic Thiem, alla prima finale Slam in carriera: “Per quasi due ore è stata une bella partita. Thiem forse credeva di essere già in finale, ma Cecchinato la pensava diversamente e perciò è stato costretto a dare il meglio. Il tennis italiano ha comunque del materiale importante su cui lavorare, non so se ci sono giocatori più giovani, ma Cecchinato ha comunque ancora diversi anni di carriera davanti a sé”.
Lasciando il tennis giocato Tiriac ha parlato di una questione piuttosto delicata, che riguarda l’eventuale ampliamento in calendario dei tornei di Madrid e Roma sulla scia dei Masters 1000 primaverili di Indian Wells e Miami: “Per Roma è molto più difficile avere un torneo di dieci giorni, perché in calendario è nella settimana appena successiva a Madrid. Il torneo di Madrid non può essere spostato né più avanti, né più indietro. Roma invece può essere spostata anche a marzo, vicino a Monte Carlo. Tuttavia la soluzione va trovata parlando soprattutto con i giocatori. Per questo è sicuro che Madrid, dato che si gioca in altura, non sarà mai spostato a una settimana di distanza dal Roland Garros o come ultimo torneo prima del Roland Garros”.
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