Ovviamente con molto meno clamore mediatico, ma anche il torneo di doppio femminile del Roland Garros ha avuto la sua grande sorpresa. Si tratta della coppia formata da Eri Hozumi e Makoto Ninomiya, la prima tutta giapponese a raggiungere una finale Slam, dove sono state sconfitte da Barbora Krejcikova e Katerina Siniakova. Primo titolo Slam per le 22enni ceche, teste di serie n.6 del torneo, che si sono imposte in due set con il punteggio di 6-3 6-3.
Ma torniamo all’exploit delle due tenniste asiatiche, perché di vero exploit si tratta considerando che Hozumi era arrivata a Parigi da n. 172 del ranking di doppio e Nimomiya addirittura da n. 530 (sul sito della WTA il suo unico dato anagrafico fino ad oggi era la data di nascita). E la finale se la sono guadagnata tutta, dato che per arrivarci hanno dovuto eliminare fior di avversarie, tra le quali ben tre teste di serie: nell’ordine le n.5 Dambrowski/Xu, le n.1 Babos/Mladenovic e infine le n.8 Chan/Zang, senza perdere un set nei tre incontri. Il fatto curioso è che le 24enni giapponesi prima del Roland Garros avevano giocato assieme un solo torneo, un ITF da 80.000 dollari in patria, a Gifu, dove erano state eliminate in semifinale dalla coppia Lykina/Webley-Smith (n. 163 e 249 del ranking del doppio).
Una vera sorpresa, dunque. In primis probabilmente per loro, a giudicare dalle espressioni che avevano mentre attendevano su un divanetto di venir intervistate e vedevano frotte di giornalisti recarsi ad assistere alla conferenza stampa della Halep. Sembrava proprio quella di due ragazze finite in un mondo a loro sconosciuto. E dalla felicità che abbiamo letto nei loro occhi quando le abbiamo incrociate di nuovo fuori dal Philippe Chatrier, dopo la premiazione della finale del doppio, questo mondo deve essergli piaciuto tantissimo.