[1] A. Barty b. [4] J. Konta 6-3 3-6 6-4
L’atto conclusivo del torneo su erba di Nottingham ha proposto un “quasi-derby” tra l’australiana Ashleigh Barty (17 WTA) e la britannica di origini australiane Johanna Konta (22 Wta) che in questo torneo si erano già affrontate lo scorso anno nei quarti con vittoria di quest’ultima. Oggi la ventiduenne australiana si è presa la rivincita in una partita molto combattuta e, sul finale, condizionata da un possibile errore del giudice di sedia a sfavore della sconfitta che, al termine del match, si è rifiutata di stringerle la mano.
Primo set in cui la differenza a favore di Barty l’hanno fatta principalmente la sua capacità di cambiare repentinamente il ritmo nel corso dello scambio, la prima palla di servizio ed il rovescio slice di squisita fattura che ha propiziato un notevole numero di errori gratuiti da parte di Konta, soprattutto di diritto. Il game decisivo per l’assegnazione del parziale è stato il sesto in cui l’inglese ha ceduto il servizio; nel settimo e nel nono gioco la campionessa di Miami 2017 ha avuto le occasioni di rientrare, ma un vincente di diritto della sua avversaria nella prima circostanza e tre suoi errori gratuiti nella seconda glielo hanno impedito. Il sesto ace di marca australiana poneva fine al primo ‘terzo’ del match.
“Keep fighting” – continua a combattere – gli raccomandava il coach sul finire del primo set e Konta dava diligentemente seguito a tale raccomandazione aumentando la profondità dei suoi colpi, l’offensività del suo atteggiamento tattico e, soprattutto, la percentuale di prime battute valide. Così facendo, grazie anche ad un repentino calo di ritmo di Barty, la tennista inglese si procurava tre palle break consecutive nel quarto game che non sfruttava per merito dell’avversaria e altre due nell’ottavo in cui finalmente riusciva a ottenere il break. Sull’onda dell’entusiasmo cresceva anche il livello del tennis espresso dalla britannica: ottima la volée bloccata di rovescio con la quale portava l’incontro al set decisivo.
La prima svolta potenzialmente decisiva avveniva nel quarto game nel modo più casuale e, per l’inglese, crudele; sul punteggio a lei favorevole di 40-30, Barty metteva a segno un punto con una risposta di rovescio colpita con il telaio e deviata dal nastro alla quale Konta – evidentemente scossa – aggiungeva due errori gratuiti consecutivi. Memore del “keep fighting” di cui sopra Konta trovava comunque la forza morale unita a dei bellissimi colpi vincenti per rientrare in partita nel settimo game, completare la rimonta nel seguente ed arrivare vicino a conquistare un secondo break nel nono.
E proprio nel nono gioco si è verificato il “giallo” al quale abbiamo accennato in apertura, costituito dalla mancata chiamata su una palla di Barty apparsa oggettivamente lunga al replay (il torneo non è dotato dell’occhio di falco), sul punteggio di parità. Konta si lamentava con molto trasporto con il giudice di sedia per il torto che riteneva di avere subito e non riusciva più a riprendere la concentrazione necessaria a difendere il successivo turno di battuta che cedeva a 15 praticamente senza giocare. La finale si chiudeva qui, in modo un po’ ingeneroso per Johanna che dunque indossa per il secondo anno consecutivo i panni della runner-up sull’erba di Nottingham, dopo la sconfitta contro Donna Vekic della scorsa edizione del torneo.
Per Ashleigh Barty è invece il secondo titolo in carriera dopo il primo successo a Kuala Lumpur del marzo 2017, da qualificata, grazie al quale l’australiana fece il suo ingresso in top 100. Da allora la sua carriera è decisamente decollata: altre tre finali raggiunte prima del bis di Nottingham, tra le quali spicca la cavalcata di Wuhan fermatasi solo al cospetto di Caroline Garcia.
Konta e Barty potrebbero nuovamente incrociare le racchette nei quarti di finale dell’imminente torneo di Birmingham dove, però, la prima si troverà subito di fronte un ostacolo altissimo da superare (sotto ogni punto di vista): Petra Kvitova.