da Londra
Per il tennis britannico, se tutto dovesse andare come si spera, martedì 19 giugno potrebbe diventare “Comeback Day“, il giorno del ritorno. La strada che Andy Murray dovrà fare per riprendersi la top 100, la posizione di numero 1 nazionale e tutto il resto, o anche soltanto una vittoria, è ancora lunghissima, ma intanto il primo passo è stato fatto. Persino una sconfitta al terzo set, 6-2 6-7 7-5 in oltre due ore e mezza sigillate da un doppio fallo, dopo undici mesi passati nell’incertezza e nei rinvii, può essere una medaglia senza rovesci. Il pubblico dei Fever-Tree Championships era tutto lì per lui, la famiglia anche, al completo. I colleghi spuntavano uno ad uno dalle tribunette, per vedere il ritorno in campo di un tennista che – come si dice di tante cose nella vita – non ci si era resi conto di quanto mancasse finché, appunto, non ha iniziato a farlo. Il tutto, proprio nel posto in cui il circuito ATP lo aveva visto vincere il suo primo match nell’ormai lontano 2005.
Nick Kyrgios era il migliore degli avversari peggiori, per cavarsela con un gioco di parole: mai una vittoria al Queen’s in tre apparizioni, zero su cinque nei precedenti contro Murray. L’australiano ci ha pure provato a dare una mano alla festa, mettendo in campo la sua versione peggiore per oltre un set: doppi falli a ripetizione, sbracciate da fermo, tweener su tweener (per la disperazione di Lleyton Hewitt, con il quale domani dividerà la metà campo in doppio). Ha portato Murray tre volte a tre punti dal successo, poi ha deciso che la cosa da fare era mettersi a giocare: lì è venuta fuori la differenza di condizione, con lui che vinceva i game senza problemi e il padrone di casa, cinque volte campione, costretto ad arrancare per stargli dietro. Ci andrà lui agli ottavi di finale, dove sfiderà Kyle Edmund, l’attuale numero 1 di Gran Bretagna. Ma Murray può consolarsi: quella di oggi non è stata una sconfitta, solo un nuovo inizio.
DIMI-NOLE CONFERMATA – C’è stato giusto un set perso di mezzo, ma il super-ottavo di finale tra Novak Djokovic e Grigor Dimitrov ci sarà. Il bulgaro, alla decima apparizione al Queen’s Club, cede un tie-break e va sotto nel parziale decisivo contro Damir Dzumhur, commettendo qualche errore di troppo e cadendo a volte vittima di cali di concentrazione che gli costano una quarantina di minuti di più sul centre court. Il rendimento con la prima palla alla fine lo premia comunque, vanificando gli sforzi di un avversario che forse avrebbe meritato un sorteggio migliore. Davvero nessun problema per Djokovic, invece, che lascia appena tre game al qualificato John Millman. Tornato sull’erba “piccola” di Londra nove anni dopo la finale persa contro Nadal, il serbo appare in forma smagliante e soprattutto tranquillo: palla quasi mai in gioco durante i propri turni di battuta, scambio allungato in quelli di risposta ed esordio stagionale su erba in controllo dal primo all’ultimo punto.
Considerati gli altri risultati di giornata, la sfida tra Dimitrov e Djokovic potrebbe quasi da sola decidere uno dei due finalisti. Dopo l’eliminazione di Jack Sock per mano di Daniil Medvedev, la seconda giornata ha infatti sgomberato la metà inferiore del tabellone anche da Kevin Anderson e Tomas Berdych, le ultime due teste di serie rimaste oltre al bulgaro. Se la sconfitta di Berdych per mano di Julien Benneteau poteva essere in qualche modo messa in conto – il secondo arrivava dalle qualificazioni, il primo da una serie di risultati mediocri – il successo di Mayer su Anderson, peraltro privo di break a favore, è una discreta sorpresa. Tra i membri del seeding cade anche David Goffin, superato in tre set da Feliciano Lopez. Il campione in carica riceve poco dopo anche la promozione ai quarti di finale: Milos Raonic, nel penultimo punto della sua vittoria (per ritiro) contro Yuki Bhambri, si è infortunato ai muscoli pettorali.
Risultati:
[2] G. Dimitrov b. D. Dzumhur 6-3 6-7(4) 6-3
M. Raonic b. [Q] Y. Bhambri 6-1 3-1 rit.
L. Mayer b. [3] K. Anderson 7-6(4) 4-6 7-6(3)
[Q] J. Benneteau b. [8] T. Berdych 7-5 3-6 6-3
[WC] N. Djokovic b. [Q] J. Millman 6-2 6-1
[SE] J. Chardy b. [Q] T. Smyczek 6-2 6-4
F. Lopez b. [4] D. Goffin 6-3 6-7(7) 6-3
N. Kyrgios b. A. Murray 1-6 7-6(4) 7-5
A. Mannarino b. [WC] D. Evans 6-4 0-6 7-5
[7] K. Edmund b. R. Harrison 7-6(4) 6-4