C. Giorgi b. E. Makarova 6-3 6-4 (da Londra, il nostro inviato)
Camila Giorgi è ai quarti di finale, tra le migliori otto giocatrici di Wimbledon 2018. Con una vittoria convincente su Ekaterina Makarova ha migliorato il proprio record in carriera (ottavi di finale a Wimbledon 2012), e procede spedita in una delle edizioni dei Championships più sorprendenti degli ultimi anni, in cui non è ancora stata individuata una dominatrice.
Giorgi vs Makarova è un confronto inedito e questo aggiunge ulteriore incertezza al match. Per i bookmaker, dopo tre partite in cui Camila partiva leggermente più considerata, questa volta è la sua avversaria, mancina, a essere favorita (1,72 a 2,10). La giornata è calda (vicina ai 30 gradi) con le nuvole che spesso mascherano i raggi diretti del sole; il risultato però è un clima umido: la giornata più afosa di questi Champioships. Vento assente sul Court 18.
Makarova vince il sorteggio e decide di ricevere. Nei primi quattro game si scambia pochissimo, praticamente mai. Servizi vincenti, risposte sbagliate, doppi falli (in coppia): alla fine il punteggio segue i servizi senza che quasi si sia sperimentato oltre i colpi di inizio gioco. Probabilmente la scarsa conoscenza reciproca non favorisce la lettura della battuta avversaria. Poi la partita dal quinto gioco entra nel vivo. Giorgi spinge di più, ma Makarova contiene bene: quando si affida ai back la sua palla rimbalza quasi sempre molto profonda. Sembra che possa esserci una prima svolta quando, al termine di un game lunghissimo (da 11 minuti), Giorgi strappa il servizio, ma Makarova ristabilisce l’equilibrio con un controbreak immediato, addirittura a zero. Ma di nuovo Camila brekka e questa volta chiude il primo set senza problemi: 6-3 in 46 minuti di gioco.
Negli ultimi game del primo set Giorgi ha progressivamente preso il controllo del match, e il tennis di contenimento di Ekaterina non sembra più sufficiente per rimanere in partita: del resto non è nemmeno il suo modo naturale di impostare i match. La palla non troppo lavorata di Makarova non sembra fare male a Camila, che quasi sempre è in grado di attaccare le parabole con aggressività, e se occorre riesce anche a manovrare lo scambio con i cambi di geometrie lungolinea.
Che gli equilibri si stiano spostando lo conferma l’inizio di secondo set: break immediato di Camila, 2-0 in apertura. La partita sembra indirizzata e la sensazione è che molto dipenderà dalla capacità di Giorgi di rimanere fredda, continuando con uno standard di tennis che per il momento Makarova non riesce a raggiungere. Volendo essere proprio ipercritici quello che forse manca alla Giorgi di oggi rispetto ai precedenti match è la capacità di prendere la rete con frequenza: non sempre riesce a trovare i tempi di gioco corretti per verticalizzare (saranno solo 12 le discese a rete nel match, molto inferiori rispetto ai turni precedenti).
In ogni caso quando si entra nello scambio quasi sempre ha la meglio Giorgi. Makarova si affida alla qualità della battuta (7 ace, e diversi servizi vincenti) per rimanere in scia: chissà, a volte nel tennis anche non farsi sopraffare nei momenti difficili può essere determinante. Ma Camila sembra decisissima: dopo un’ora e 16 minuti sale sul 5-3. Ora le sorti del match sono davvero in mano sua. Ekaterina tiene il proprio turno di servizio e rimanda tutto al game successivo. Decimo gioco. Camila sale 40-15: sul primo match point commette un doppio fallo, sul secondo Makarova ha la meglio al termine dello scambio più lungo del match. Il game si trasforma in una lotta punto a punto. Giorgi deve salvare anche un break point (l’unico del set) prima di chiudere al quarta occasione con uno smash liberatorio. 6-4 in 44 minuti.
Statistiche complessive. Saldo vincenti/errori non forzati: Giorgi -2 (21/23), Makarova -4 (12/16). Da notare che dei 12 vincenti di Makarova 7 sono ace. Ace/doppi falli: Giorgi 5/7, Makarova 7/4. Discese a rete/punti vinti: Giorgi 12/9, Makarova 3/1
Con questo successo Giorgi sale virtualmente in classifica alla posizione numero 34 (vicina al suo best ranking, numero 30 nel luglio 2015). In caso riuscisse a sconfiggere Serena arriverebbe alla numero 27.
Camila diventa la quinta giocatrice italiana capace di raggiungere i quarti di finale a Wimbledon (nessuna è mai andata in semifinale): Lucia Valerio (1933), Laura Golarsa (1989), Silvia Farina (2003) e Francesca Schiavone (2009).
Makarova si presenta per prima in sala stampa.
Come pensi di aver giocato oggi? Come valuti la tua performance?
Beh, avrei voluto giocare un po’ meglio oggi, ma devo riconoscere che Giorgi ha giocato molto bene, molto aggressivamente. Non mi ha lasciato fare il mio gioco. Era sempre in anticipo su di me, la sua aggressività mi ha impedito di mantenere i miei tempi di gioco. E forse ero anche un po’ nervosa all’inizio, e questo mi ha impedito di servire come avrei voluto.
Non avevi mai giocato contro di lei. Te la aspettavi così? Ti ha sorpreso?
No, non mi ha sorpreso, l’avevo già vista giocare. Ma un conto è vederla da fuori, un conto starci contro in campo: è tutto diverso. Ho detto al mio coach che forse non abbiamo preparato correttamente la partita. Adesso ho capito quali esercizi avremmo dovuto fare. Ma non li abbiamo fatti, quindi qualche errore di preparazione c’è stato.
Cosa occorre fare per battere Camila? Per il tuo caso e in generale.
Beh, si deve stare molto basse con le gambe e comunque colpire molto veloce, per spingerla indietro. Gli scambi migliori che ho vinto li ho vinti così. Ma è difficile farlo, perché lei colpisce con molta rapidità.
Come valuti il tuo torneo? Sei soddisfatta?
Sì, sono felice, perché era da tanto che non arrivavo così avanti in uno Slam.
I tuoi prossimi impegni?
Qui a Wimbledon sono ancora in gara nel doppio misto. Poi andrò a Washington.