[3] F. Fognini b. [4] R. Gasquet 6-3 3-6 6-1
Lasciato alle spalle il torneo di Wimbledon e con la stagione sul cemento americano nel mirino, il circus ha fatto tappa questa settimana a Newport, Umago e Bastad per tre tornei ATP 250. In particolare, nella cittadina della Svezia meridionale si è disputata l’edizione numero 71 degli Internazionali di Svezia, dal 2010 denominati SkiStar Swedish Open, una manifestazione dalla grande tradizione che in passato ha regalato più di una gioia ai tennisti italiani grazie ai successi di Zugarelli, Barazzutti, Canè e Gaudenzi. E non è finita, come avremo modo di raccontare. Ad ospitare il torneo è stato il Bastad Tennis Stadium, impianto aperto nel 1991 la cui capienza di circa 5000 posti a sedere supera curiosamente il numero degli abitanti della minuscola città situata nella contea di Scania. Da segnalare che dal 2002 al 2013 i giocatori hanno votato proprio Bastad quale miglior torneo di categoria. Protagonisti della finale odierna l’azzurro Fabio Fognini e il transalpino Richard Gasquet, terza e quarta testa di serie del seeding, vittoriosi rispettivamente su Verdasco e Laaksonen nelle semifinali disputate sabato. Non si è trattato di uno scontro inedito con Gasquet avanti nei precedenti per due vittorie – nette ma piuttosto datate – a una ma sconfitto nell’unico precedente sul rosso che risale a Montecarlo 2013. Ad aggiudicarsi il trofeo, il settimo della carriera su sedici finali e secondo hurrà di quest’anno, è stato Fognini al termine di un incontro altalenante nel punteggio ma tutto sommato ben controllato dal tennista ligure. Grazie a questo successo il trentunenne di Arma di Taggia risale in quattordicesima posizione nel ranking mondiale, un solo gradino sotto al personale best ranking distante adesso solo dieci punti.
LA CRONACA – In una splendida giornata di sole si parte con Fognini al servizio. Avvio peggiore non poteva esserci per l’azzurro che, complice un parziale di 8 punti a 1, in un amen è già costretto a inseguire nel punteggio un avversario uscito più rapidamente dai blocchi. La rincorsa, tuttavia, dura poco perché un dritto malamente affossato in rete dal trentaduenne francese consente a Fabio di ricucire lo strappo. Pregevole, come era prevedibile, il confronto sulla diagonale rovescia dove si oppongono due colpi stilisticamente diversi ma di grande efficacia. Gasquet, complice anche la pressione a cui è sottoposto da un avversario in palla, in questa prima fase assume sovente un atteggiamento passivo e una posizione sul campo troppo lontana dalla riga di fondo. Il risultato è un deciso e repentino cambio dell’inerzia del match con Fognini che, dal 2 a 0 sotto, inanella con autorità cinque giochi in successione prima di far proprio il parziale con il punteggio di 6-3 al primo set point. Ad inchiodare il francese in evidente confusione tattica anche una percentuale di prime palle al di sotto del cinquanta percento.
In apertura di secondo parziale Fognini ha subito sulla racchetta tre palle break di una certa importanza che un Gasquet finalmente propositivo cancella con caparbietà. Il rammarico per l’italiano si fa ancora più pressante quando, nel corso del quarto gioco, tre doppi falli regalano all’allievo di Tulasne un insperato allungo. Chiamato però a confermare il break, Gasquet confeziona un turno di battuta infarcito di errori rimettendo in equilibrio il parziale. A dimostrazione di un momento di partita tutt’altro che esaltante, uno smash non chiuso e uno per la verità non facile spedito a metà rete dal nostro giocatore consentono al francese di agguantare un game di risposta che sul 40-15 sembrava perso. Sfumato l’aggancio sul tre pari, di fatto il set si chiude qui. Gasquet allunga inesorabilmente e dopo un game interlocutorio appannaggio del rivale fissa lo score sul 6-3. L’impressione tangibile è che a Fognini sarebbe bastato poco per contendere fino in fondo questa seconda partita. Troppi, infatti, i punti importanti lasciati per strada dal taggiasco a causa di errori di esecuzione dopo una pregevole costruzione degli stessi.
Nel terzo e decisivo parziale è un Fognini rinfrancato a far da lepre. Turno di servizio agevole in apertura e break immediatamente capitalizzato sanciscono un prezioso 3 a 0 quando il cronometro si avvicina alla prima ora e mezza di gioco. Dei due, la sensazione è che a godere di una migliore condizione fisica sia in questo momento il pupillo di Davin che senza strafare si porta a due soli turni di battuta dal titolo. Gasquet esibisce un linguaggio del corpo preoccupante e l’atteggiamento arrendevole, condito da tre dritti malamente sbagliati, manda in onda i titoli di coda. Fognini, con alle spalle tutta l’inerzia del mondo e avanti con pieno merito per 5 giochi a 1, si appresta dunque a servire per il match. Un primo ace cancella una fastidiosa palla break, un secondo significa vantaggio e al quarto match point la pratica Gasquet è finalmente risolta. Pugno (e bicipite) al cielo per Fabio, Bastad è tutta sua. Più tardi ha giocato anche la finale di doppio insieme a Simone Bolelli contro la coppia Peralta/Zeballos. Gli azzurri sono usciti sconfitti in due set per 6-3 6-4.
Appuntamento ora a Gstaad dove Fabio è chiamato a difendere la vittoria conseguita dodici mesi fa, con la Top 10 che nelle settimane a venire potrebbe non essere un sogno.