L’Italia (del tennis) s’è desta in questa domenica di fine luglio. Infatti Fabio Fognini e Marco Cecchinato oggi scenderanno in campo per vincere i tornei di Bastad e Umago rispettivamente. Due italiani in finale in due diversi tornei ATP nello stesso giorno potrebbe sembrare una coincidenza straordinaria considerato che negli ultimi 10 anni i titoli azzurri sul circuito sono stati solamente 11, per lo più conquistati dalla coppia Fognini-Seppi. E invece basta andare indietro di un paio di anni per ritrovare un precedente. Il 14 luglio del 2016, nella stessa giornata, Paolo Lorenzi conquistava il suo primo titolo a Kitzbuhel e Fognini si imponeva proprio ad Umago. Le due finali di oggi sembrano però essere la conferma di un ottimo periodo per il nostro tennis maschile e il preludio ad una grande seconda parte di stagione di questi due tennisti. Il n.1 d’Italia viene da un inizio di stagione molto soddisfacente che lo ha riportato vicino al suo best ranking. Mentre il siciliano sta dimostrando che quella incredibile semifinale al Roland Garros non era frutto solo del caso.
La (speriamo) gloriosa giornata del tennis azzurro comincia alle 14 (in diretta tv su Supertennis) con Fabio che sulla terra svedese cerca di ottenere il suo settimo sigillo sul circuito alla 17esima finale. Il torneo scandinavo di solito porta bene ai tennisti azzurri. Sono infatti ben in quattro ad avere iscritto il loro nome nell’albo d’oro: Tonino Zugarelli nel 1976, Corrado Barazzutti l’anno successivo, Paolo Cané nel 1989 e Andrea Gaudenzi nel 2001. A dividerlo dal titolo è rimasto solo Richard Gasquet, ormai 32enne grande talento del tennis francese al quale è sempre mancato quel qualcosa per sfondare definitivamente. Si parla comunque di un ex Top 10 con tre semifinali Slam all’attivo. Mica poco. I precedenti, tutti piuttosto datati, vedono in testa il transalpino per 2 a 1. Ma Fabio si è imposto nell’unico giocato sul mattone tritato, nei quarti di finali dell’edizione 2013 del Master di Montecarlo. Fognini arriva forse più stanco alla finale avendo giocato un set in più di Gasquet e una semifinale durissima contro Fernando Verdasco. Ma il match è molto aperto.
Alle 20 (sempre in diretta tv su Supertennis) è invece il turno di Cecchinato che vuole proseguire il magico momento di forma che lo ha catapultato dai Challenger ai piani alti della classifica mondiale in pochi mesi. Nella località balneare croata, il palermitano va a caccia infatti del secondo titolo stagionale e della carriera dopo il successo a Budapest. Il suo avversario in finale è il mancino argentino Guido Pella. I precedenti tra i due, giocati sul circuito Challenger, sono in parità sul 1 a 1. Cecchinato ha approfittato però di un ritiro del tennista sudamericano nel primo faccia a faccia. La posta in palio oggi sarà tuttavia molto più alta. Vedremo chi reggerà meglio la pressione. Sulla carta il tennista siciliano è leggermente favorito. Inoltre Pella potrebbe pagare le fatiche dei tre set in semifinale contro l’olandese Robin Haase.
Ma per Fognini e Cecchinato potrebbe essere solo l’inizio di un’estate molto calda. A prescindere dal risultato della finale, il tennista di Arma di Taggia si fermerà comunque al n.14, ad un passo dal suo best ranking. E la prossima settimana dovrà difendere il titolo e i 250 punti conquistati a Gstaad. Non che sia impossibile visto che le altre principali teste di serie sono un Roberto Bautista Agut in crisi, Borna Coric e il rientrante Andrey Rublev. Poi Fabio difenderà ben pochi punti nell’estate nordaamericana. È vero che la Top 10 dista circa 1300 punti ed è dunque molto difficile da raggiungere. Ma la possibilità di migliorare il best ranking ed avvicinarla ulteriormente è concreta. Trionfando ad Umago, Ceccchinato invece si spingerebbe fino alla 22esima posizione mondiale. Passando qualche turno ad Amburgo potrebbe persino sognare la Top 20. Il sorteggio però è stato maligno, facendogli pescare Monfils al primo turno e uno tra Ramos e Mayer al secondo. In ogni caso, Marco non ha praticamente nessun punto da difendere da qui a fine anno e tutto da dimostrare. Ovvero essere competitivo anche fuori dall’amata terra battuta.