La risalita nell’Olimpo di Novak Djokovic, fresco campione di Wimbledon, è passata dal ritorno nelle rassicuranti mani dello storico coach Marian Vajda. Il tecnico slovacco, in un’intervista concessa al portale Dennik Sport, ha spiegato le tappe che l’hanno portato di nuovo al fianco del campione serbo a partire dalla scorsa primavera.
LE CONDIZIONI – Dopo Miami, consumato il fallimento del rapporto con Agassi, Djokovic ha capito che avrebbe potuto trarre giovamento da un passo indietro, rivolgendosi di nuovo a chi l’aveva aiutato a diventare grande. Vajda svela il retroscena: “Quando mi ha chiamato ho avuto bisogno di tempo per pensarci, poi ho voluto ragionare di persona con Nole – le parole del coach – e gli ho fatto presenti le mie priorità“. Nel dettaglio: superare l’ortodossia della dieta vegana e ridimensionare l’influenza delle pratiche spirituali del guru Pepe Imaz. “Gli ho chiesto effettivamente di interrompere la collaborazione con Imaz – ha confermato Vajda – ma non è stata l’unica condizione. Ci siamo visti a Barcellona e gli ho detto, per tornare insieme, che non avrei gradito la presenza nel team di persone esterne, capaci di influenzarlo negativamente. Il tennis non può essere basato sulla filosofia, è uno sport individuale, se vuoi essere il migliore devi spingere in allenamento ed essere forte mentalmente. Quando vedi l’avversario non devi pensare a Buddha, ma a dove mandargli la pallina“.
DALLA TESTA AL CORPO – Indirizzato l’aspetto mentale, l’intervento si è poi focalizzato sul fisico anche grazie al rientro nel team del preparatore Gebhard Gritsch. “Ha aiutato Nole a recuperare la giusta condizione velocemente. Le sue fibre sono ideali per il tennis, ma i suoi muscoli hanno bisogno di essere rinforzati. La sua dieta è principalmente vegetariana e necessita di proteine animali. È impossibile senza di loro. Così abbiamo adattato l’alimentazione inserendo più pesce, visto che non mangia carne. Ora i suoi muscoli sono in perfette condizioni – ha concluso Vajda – e fa quello che serve per essere un campione. Spero che questo porti buoni risultati anche agli US Open“.