da Gstaad, Cesare Novazzi
Accompagnato da Fabienne Benoit, media manager ATP del Swiss Open, incontro Matteo Berrettini nell’area dedicata alle interviste poco dopo la fine del suo match con Lopez. Sono l’unico italiano presente, in mezzo ai colleghi della TV di Berna. Fabienne e Matteo mi chiedono di fare poche domande perché lui dovrà presto scendere in campo con Daniele Bracciali per giocarsi l’accesso alla finale di doppio contro Haase e Middelkoop.
Puoi ricostruire la tua partita, come se ti ascoltasse qualcuno che non ti avesse visto?
Sono partito molto bene in tutti i due set, l’ho brekkato subito. Il primo game ha fatto due doppi falli, mi pare, però io ero molto pronto sapevo che dovevo essere molto pronto in risposta e poi ho gestire bene i miei turni di servizio cercando di tenere un’alta percentuale di prime e facendo molto gioco col dritto. Questa è stata la chiave tattica e tecnica… Poi sono stato molto bene in campo dal punto di vista dell’atteggiamento anche nei momenti un po’ difficili, quando ho affrontato una palla break dopo essere stato 0-30, insomma son stato lì con la testa e ne sono uscito bene.
Qualche sensazione durante il match, positiva o negativa?
Ho giocato una grandissima partita, pochi gratuiti e tanti vincenti. Secondo me è stata una partita di livello molto alto, lui è un giocatore da pochi colpi e serve molto bene; era importante brekkarlo e gestire bene i servizi, questa è stata la cosa più importante.
Sei in una semifinale ATP per la prima volta, cosa provi?
Sono molto contento, dall’altra parte c’è subito la voglia di fare meglio, di fare di più. Ora guardo al doppio di oggi e domani ho il singolare, però sono contento perché tutta la strada che sto facendo mi sta portando a giocare queste partite, ad alzare il livello. La scorsa settimana è arrivata una sconfitta (a Bastad, secondo turno) non brutta, ma che mi ha dato una forte botta emotiva e che mi ha fatto arrivare qui molto motivato. Fa tutto parte del mio percorso, sono al primo anno nel tour e spero che come Feliciano giocherò qui tra 15 anni! Fa tutto parte di quello che è la mia crescita ed è ciò che voglio col mio team.
Affronterai il vincente fra Jurgen Zopp e Facundo Bagnis. Ricordi se c’è qualche precedente e hai già un’idea di come dovrai semmai giocare contro uno o l’altro?
Tattiche ora no! Però ho giocato in semifinale con Zopp a Bergamo e ho vinto al terzo set e con Bagnis non ci ho mai giocato… Però spero che vinca il migliore (ha poi vinto Zopp 36 64 63…; n.d.r) e vediamo quello che succede. Ora devo pensare al doppio”.
A circa due ore dal successo su Feliciano Lopez, Matteo è sceso in campo in coppia con Daniele Bracciali e ha vinto l’incontro di semifinale contro gli olandesi Haase/Middelkoop (7-6 6-7 10-7) qualificandosi per la finale: insomma c’è la prospettiva di una doppia finale nella stessa settimana. Mica male.
I GUADAGNI DEL GIOVANE MATTEO AD OGGI
Matteo Berrettini, nella sua giovane carriera, ha guadagnato finora 542mila euro di soli premi. E solo quest’anno circa 433mila con i turni giocati al Roland Garros, Wimbledon e un buon numero di ATP come Marrakech, Budapest, Istanbul, Roma, Halle, Bastad, tutti tabelloni principali. Quei soldi senza contare per ora Gstaad : fermandosi per ora alla semifinale raggiunta in singolare e alla finale del doppio, vanno come minimo aggiunti 32mila euro che in caso di en plein potrebbero diventare 100mila, da sommare quindi al career prize money di 542mila. Sembrano tantissimi soldi e lo sono, ma come è stato scritto e riscritto, i professionisti hanno ormai un team da mantenere alle spalle, con anche le trasferte da retribuire- In questo caso particolare, ogni main draw agguantato, ogni turno superato può rappresentare un’iniezione di fiducia notevole… a prescindere comunque dal ranking stesso. L’italiano con la vittoria conquistata nei quarti si assicura il suo best ranking attestandosi sulla posizione 73 ATP. Se vincesse il torneo sfiorerebbe addirittura la TOP 50, accreditandosi come 51esimo tennista al mondo.