WTA Premier San José
Forse Serena Williams ha sopravvalutato la propria condizione atletica dopo i sei incontri vinti a Wimbledon, forse quando si è rimangiata la promessa di partecipazione al neonato torneo di San José era già troppo tardi per tirarsi indietro – Montreal e Cincinnati incombono, e li giocherà entrambi – e certamente Johanna Konta ha giocato una partita di grande orgoglio. Non è però spiegabile – se non evidenziando un chiaro squilibrio di mobilità tra le due atlete – il 6-1 6-0 che la britannica ha inflitto a Serena in 53 minuti di gioco, peggior sconfitta subita in carriera dalla statunitense. Solo una volta era uscita dal campo senza mettere a referto alcun game, nel 2007 a Zurigo contro Schnyder, ma in quel caso si ritirò sul 6-0 3-0; tra gli incontri portati a termine questa è la disfatta peggiore, che supera di un’incollatura il 6-0 6-2 firmato da Halep alle Finals 2014, anche l’ultimo bagel subito da Serena prima di oggi. In totale ne ha subiti nove, con quello di stanotte.
Sarebbe quasi da arrotondare a dieci, considerando che dopo aver vinto il primo game – con anche una prepotente soluzione di dritto, che lasciava presagire ben altra partita – Serena non ha saputo più muovere il punteggio (né se stessa, a dire il vero) e ha subito un 6-0 6-0 virtuale. Ovviamente disastrosa qualsiasi statistica, dai sette doppi falli al 40% di prime in campo, passando per gli appena 11 punti vinti in risposta: più di tutti è però emblematico il dato delle zero palle break offerte da Konta, costretta ai vantaggi una sola volta nei suoi turni di servizio. È stata Johanna a vestire i panni di Serena con risposte vincenti, 6 ace e un totale di 53 punti a 27. Non c’è altro da analizzare, se non interrogarsi su quanto la statunitense potrà crescere di condizione di qui ai pochi giorni che la separano dalla Rogers Cup di Montreal.
“Non ero del tutto concentrata nel primo set, da quel momento lei ha preso sicurezza” – ha dichiarato l’ex numero uno a fine partita. “Penso che abbia giocato meglio oggi che negli ultimi 18 mesi, è fantastico per lei. Io so di poter giocare un milione di volte meglio di così, ma ho così tanti pensieri in testa da non potermi permettere di essere scioccata per una sconfitta arrivata quando chiaramente non ero al meglio. Posso solo andare in campo e combattere, quello che ho fatto anche oggi. Mi sono mossa meglio, prenderò gli aspetti positivi”.
Diverse fonti statunitensi, a partenza da un’indiscrezione di People.com, fanno risalire l’origine delle preoccupazioni di Serena alla scarcerazione di Robert Edwards Maxfield, autore nel 2003 dell’assassinio della sorella maggiore Yetunde Price. La scarcerazione sarebbe arrivata nei primi mesi del 2018, ma la notizia si sarebbe diffusa soltanto ora: gli ultimi aggiornamenti segnalano però che l’uomo è stato nuovamente arrestato venedì notte per violazione della libertà condizionale, a Compton in California. Questa notizia non è però ufficiale, poiché il portavoce del Department of Corrections and Rehabilitation californiano non ha potuto confermare che il Maxfield scarcerato sia la stessa persona arrestata pochi giorni fa. Età, nome e informazioni biografiche corrisponderebbe, oltre al fatto che l’omicidio di Yetunde Price è avvenuto proprio a Compton.
GLI ALTRI INCONTRI – Sicuramente meno rumoroso il tonfo dell’altra testa di serie Shuai Zhang, settima favorita, arresasi a Vera Lapko, mentre la quota di sorpresa è molto limitata nella sconfitta di Kiki Mladenovic per mano della sua partner di doppio Timea Babos. La francese aveva lanciato segnali di risveglio a Wimbledon, appena il quarto torneo stagionale nel quale ha saputo vincere due incontri di fila, ma nel bel mezzo della Silicon Valley non si è visto granché. Vince invece la quinta partita nel circuito maggiore Amanda Anisimova, forse pungolata dagli exploit delle coetanee Danilovic e Potapova a Mosca: il 6-2 7-5 inflitto a Wang (già battuta a Miami) dopo aver superato le qualificazioni la riporta agli ottavi di un evento WTA. Ci era già riuscita a Indian Wells, dove le sue potenzialità sono diventata di dominio pubblico; questa volta affronterà Mihaela Buzarnescu, tra le giocatrici più in forma del momento nonché avversaria particolarmente complicata da affrontare. Per chi deve ancora compiere 17 anni e ha una voglia matta di spaccare il circuito, sembra il banco di prova ideale.
Alessandro Stella
Risultati:
[8] T. Babos b. K. Mladenovic 6-4 6-2
[5] M. Buzarnescu b. S. Vickery 6-3 4-6 6-3
V. Lapko b. [7] S. Zhang 7-6(2) 6-0
H. Watson b. [WC] C. Liu 6-4 3-6 6-4
J. Konta b. [6] S. Williams 6-1 6-0
[Q] A. Anisimova b. Q. Wang 6-2 7-5
WTA International Washington
Edizione del WTA International di Washington condizionata dalla pioggia, che stravolge i programmi e obbliga giocatori, spettatori ed addetti ai lavori a vere e proprie acrobazie. Un po’ a fatica, dunque, proseguono gli incontri del tabellone principale. La notizia del giorno è però il ritiro dalla competizione della n.2 mondiale nonché testa di serie n.1 Caroline Wozniacki, a causa di un problema alla gamba, per evitare di pregiudicare la marcia di avvicinamento agli US Open. La sua assenza sguarnisce la parte alta del tabellone spianando apparentemente la strada alla testa di serie n.3 Naomi Osaka, anche se la consueta imprevedibilità del tennis femminile lascia aperta qualsiasi soluzione. La giocatrice giapponese ha debuttato oggi nel torneo battendo l’americana Bernarda Pera (96 WTA) in due set malgrado abbia cercato di complicarsi la vita nella seconda frazione, salvo sventare complicazioni al tie-break. Tra le sorprese di giornata va indicata anche la sconfitta di Elena Makarova (testa di serie n.4 e già vincitrice del torneo) per mano della rumena Ana Bogdan (87 WTA ma quest’anno già in due volte in semifinale a Monterrey e Bogotà ) in due se; adesso la rumena è attesa dalla veterana russa Kuznetsova.
Derby statunitense per la n.2 del seeding Sloane Stephens che ha incontrato e sconfitto in due set lottato Bethanie Mattek-Sands. Per lei l’avvicinamento allo US Open significa l’approssimarsi di una cambiale da 2000 punti, sebbene lo spirito e la consapevolezza (oltre che con una classifica, visti i risultati inanellati quest’anno) siano oggi a livelli inimmaginabili dodici mesi fa. Negli altri match disputati vincono tutte in due set: la giapponese Hibino contro la qualificata russa Zhuk, la croata Vekic contro la giovane statunitense Dolehide e la svizzera Bencic, che conclude l’incontro interrotto ieri per pioggia, contro la qualificata britannica Dart. Nell’unico incontro in bilico, la testa di serie n.8 Putintseva sconfigge dopo 2 ore e 37 minuti di battaglia la tedesca Maria.
Andrea Franchino
Risultati:
N. Hibino b. S. Zhuk 7-5 6-4
A. Bogdan b. [4] E. Makarova 7-6(2) 6-3
[7] D. Vekic b. C. Dolehide 6-3 6-4
[3] N. Osaka b. B. Pera 6-2 7-6(4)
[8] Y. Putintseva b. T. Maria 6-3 3-6 6-4
[2] S. Stephens b. B. Mattek-Sands 7-5 6-4
[6] B. Bencic b. [Q] H. Dart 7-5 6-2