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Oggi il mio vecchio amico Paolo Bertolucci è un tantino più vecchio. Compie 67 anni e siccome non è una bella donna non si adombrerà se ricordo e cito la sua età, nel fargli i miei più affettuosi auguri. A Paolo, per Paolo, ma anche per i suoi genitori e la sorella che ho conosciuto fin da piccolo ogni estate a Forte dei Marmi e al Tennis Roma, dove papà Gino insegnava il più bel rovescio del mondo – ma era bravo, vi assicuro, anche ad insegnare il dritto – avevo dedicato questo video da tempo, ma ogni volta che stava per uscire succedeva qualcosa che ne rimandava l’uscita. Oggi però, con il compleanno, non ci sono più alibi né scuse. Di Paolo, e di Paolo con i miei ricordi, parlo a lungo nel video qui sotto quindi qui non ho troppo da aggiungere.
È diventato come telecronista bravo quanto il tennista e mentre sul campo da tennis ho avuto l’onore di giocarci accanto nel campionato a squadre di prima categoria con il CT Firenze e in diversi tornei junior – senza mai perdere una volta! e questo la dice lunga sulle sue qualità di doppista… però a me fa piacere ugualmente ricordarlo ogni piè sospinto – invece in cabina tv non abbiamo mai fatto coppia. Né a questo punto mai la faremo. È per me un piccolo rimpianto, perché credo che con il microfono in mano avremmo mostrato lo stesso affiatamento sul rettangolo di gioco con la racchetta, lui a destra e io a sinistra; e, chissà, forse almeno ai toscani saremmo piaciuti.
Devo fargli qui, insieme agli auguri, anche i complimenti per come scrive sulla Gazzetta. I suoi articoli sono puntuali, ben scritti… e non era così scontato perché in fondo tutti i più forti tennisti della nostra generazione ad un certo punto avevano o lasciato la scuola o frequentato scuole non troppo qualificate per poter svolgere la professione del tennista, rinunciando agli studi oltre le superiori. Solo così si spiega com’è che il sottoscritto abbia potuto vincere i campionati universitari.
Lo vedo poco Paolo, talvolta al Forte o a Montecarlo dove ancora Sky si concede di inviare i propri telecronisti, facendoli per il resto dei tornei prigionieri a Milano per telecronache dal “tubo”. Noi vecchi telecronisti, Rino, Gianni, Roberto e io siamo stati molto più fortunati. Raccontare il tennis dai teatri dell’evento dava un’altra soddisfazione. E credo che aiutava non poco anche la qualità delle telecronache. Stesso discorso degli inviati dei giornali, una specie ormai in via d’estinzione. Con i giornali in crisi i giovani giornalisti passano le giornate in ufficio davanti a un computer. E a mio avviso, è il cane che si morde la coda, i giornali sono in crisi anche perché la loro qualità è peggiorata. Ma sto sviando per la tangente. Accennerò di sfuggita alla passione per il Milan (che ha riconquistato in modo rocambolesco la Europa League ai danni della mia Fiorentina…) anche se Paolo è sempre stato un tipo pacato, mai facinoroso, toscano ma mai troppo polemico perché polemizzare o prendere posizioni troppo forti avrebbe voluto dire anche scontrarsi, rinunciare a una vita tranquilla, ma il tema oggi è uno solo: il compleanno di Paolo. Una bella persona che tutti stimano e cui tutti vogliono bene. Un abbraccio e un milione di auguri… sapendo che tanti lettori di Ubitennis vorranno certamente condividerli.
Ubaldo
P.S. Caro Paolo ho pensato a te anche domenica scorsa quando Daniele Bracciali, a 40 anni e dopo due anni di Purgatorio, è tornato a giocare a tennis e ha vinto il torneo di doppio accanto a Berrettini. Se tu non fossi stato un po’ pigro, e ti fossi divertito a giocare anche se i tuoi amici, Adriano e soci, avevano smesso, avresti vinto doppi fino a 45 anni!
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