Come era facile pronosticare, non c’è stata alcuna sorpresa nel giorno delle semifinali nella Baja California del Messico. Fabio Fognini e Juan Martin del Potro si ritroveranno in finale, l’esito più scontato, ma anche quello in cui il pubblico sperava sin dall’inizio del torneo. L’argentino e l’italiano sono infatti rispettivamente la prima e la seconda testa di serie dell’ATP 250 messicano: entrambi andranno a caccia del terzo titolo in stagione.
Il look stravagante esibito in questi giorni sembra portar bene a Fognini. Fabio, dopo aver perso il set inaugurale del suo torneo, non ha più avuto problemi nel suo percorso verso l’atto finale. In semifinale l’azzurro si è sbarazzato in un’ora e 12 minuti del britannico Cameron Norrie (74 ATP), sconfitto per due set a zero. La prova offerta dal ragazzo di Arma di Taggia è stata per lunghi tratti impeccabile, soprattutto nella fase difensiva. Quando il giovane giocatore di origine sudafricana proponeva soluzioni offensive e si presentava nei pressi della rete, Fabio ha sempre risposto con passanti chirurgici e poderosi colpi difensivi, che hanno pian piano logorato il suo avversario.
Fognini ha messo sin da subito il match sulla giusta strada, trovando il break nel terzo gioco, ma proprio quando sembrava sul punto di dilagare, ha commesso qualche non forzato di pigrizia nel suo turno di battuta e ha rimesso Norrie in partita. Al numero uno d’Italia in questo frangente va dato merito di non essersi scomposto e aver pazientato per provare a rimettere il naso avanti. Fabio, sotto 4-3, è tornato al comando delle operazioni e nel nono game ha incassato il break con la complicità di Norrie, che sul 30-40 ha commesso doppio fallo. Una volta chiuso il primo set, i colpi sono usciti con maggior scioltezza dalla racchetta di Fognini, che nel primo game ha subito trovato il break e ha poco dopo messo l’ipoteca sull’incontro, chiuso tuttavia con lo spauracchio, rimontando dal 15-40 al servizio sul 5-2. Nonostante l’avversario fosse pienamente alla portata, il ligure ha confermato il suo ottimo stato di forma: la 34esima vittoria stagionale (solo una in meno di Rafael Nadal) vale la terza finale dell’anno per Fognini, che proverà a sollevare l’ottavo trofeo in carriera. Dopo i trionfi a Bastad e San Paolo, l’azzurro potrebbe per la prima volta vincere tre tornei in una singola annata. Ancora non riuscirà a raggiungere il best ranking, poiché il risultato di Los Cabos lo porterà avanti solamente di una piazza, al 14esimo posto in classifica (anche in caso di successo in finale).
Nell’altra semifinale, la pratica non è stata così semplice per il primo giocatore del seeding. Juan Martin del Potro ha impiegato un’ora e 40 minuti per sbarazzarsi di Damir Dzumhur, che ha avuto un set point nel tie-break del secondo set, e qualificarsi per la quarta finale del suo 2018. Il bosniaco è partito meglio, portandosi avanti di un break nel primo game, ma del Potro ha preso subito le giuste contromisure e ha subito trovato il controbreak. Nel corso del primo parziale Dzumhur ha cercato appena possibile la via della rete, per evitare di subire la pesantezza dei colpi di delPo nel palleggio da fondo. La tattica funziona sino all’ottavo gioco: con un break chirurgico il numero 4 del mondo ha chiude il set in 34 minuti.
Servizio e dritto entrano a pieno regime all’inizio della seconda frazione per del Potro. Dzumhur va subito sotto di un break e rischia di incassarne un secondo, ma ha il merito di non mollare mai la presa e conquistare con coraggio alcuni punti decisivi. Al servizio per chiudere la pratica, del Potro sciupa il vantaggio guadagnato al termine di un set quasi perfetto, subendo il controbreak. Sul 5-5 l’argentino ha anche una nuova chance di break, ma il piccolo Damir si supera in difesa, arginando le bordate del suo avversario per poi contrattaccare. Il tie-break è la fotocopia del set: delPo comanda il gioco, è sempre avanti nel punteggio, ma quando deve chiudere la partita cede entrambi i punti al servizio ed è costretto a un passante di rovescio per niente facile per annullare un set point a Dzumhur. Due punti dopo, servizio e dritto ritornano ad essere la combo perfetta, che porta del Potro in finale a Los Cabos.
Il campione del Masters di Indian Wells non andrà solo a caccia del terzo titolo in stagione, ma proverà a completare il “Mexican Double”, la doppietta messicana, avendo vinto a marzo il torneo di Acapulco. L’impresa è riuscita lo scorso anno a Sam Querrey, che in quest’edizione è stato eliminato nei primi round in entrambi gli appuntamenti. Fognini e del Potro hanno incrociato le racchette solo in un’altra occasione, vecchia di tre anni e mezzo, nel torneo di Sidney 2015 al secondo turno. La spuntò l’argentino col punteggio di 4-6 6-2 6-2. I due, dopo essersi contesi il titolo in Messico, la settimana prossima dovranno subito dimenticare le ore da nemici sul campo e riunire le forze per il Masters 1000 di Toronto, dove curiosamente giocheranno fianco a fianco nel torneo di doppio.
Risultati:
[2] F. Fognini b. C. Norrie 6-4 6-2
[1] J.M. del Potro b. [3] D. Dzumhur 6-3 7-6(6)