[1] A. Zverev b. A. De Minaur 6-2 6-4
Le tre finali ATP del weekend che va a concludersi hanno avuto in comune un punteggio netto e un andamento più o meno a senso unico. Dopo i successi di Klizan su Istomin a Kitzbuhel e di Fognini su del Potro a Los Cabos, non fa eccezione la finale maschile del Citi Open, il classico ATP 500 che apre la grande stagione che porta a Flushing Meadows.
Una finale giovanissima, la più giovane nell’ATP da più di 11 anni quando due ragazzini di nome Rafael Nadal e Novak Djokovic si giocarono il titolo a Indian Wells nel 2007. Stavolta si affrontano il campione in carica Alexander Zverev, classe 1997 e l’australiano Alex De Minaur, classe 1999. In un circuito che continua a battere record di longevità, fa ormai effetto vedere i giovani giocarsi un titolo importante.
Zverev però ormai da più di un anno non è più una promessa, anzi è ormai da qualche tempo il terzo giocatore del mondo capace in 12 mesi di portare a casa tre titoli Masters 1000 diversi. De Minaur invece si è affacciato al circuito solo in questa stagione e ha già mostrato qualità degne del suo capitano di Coppa Davis, Lleyton Hewitt. A proposito di Coppa Davis, i due ragazzi si erano già affrontati quest’anno a febbraio nella competizione a squadre. Sul cemento di Brisbane, Zverev l’aveva spuntata solamente al tie-break del quinto set dopo essere stato sotto 2 set a 1.
Stavolta l’australiano ha però pagato lo scotto della prima grande finale anche se già a Sydney a gennaio aveva rotto il ghiaccio arrendendosi solo a Daniil Medvedev all’atto conclusivo. La finale di questa sera però rappresentava uno scoglio ben diverso e l’impatto è stato piuttosto traumatico una volta perso il servizio nel gioco d’apertura partendo da 30-0. In 15 minuti Zverev si porta 4-0 mostrando una precisione e una solidità con i fondamentali scoraggiante per il suo avversario. Il pubblico della capitale cerca di sostenere il più giovane dei due ragazzi e De Minaur dimostra grande carattere non lasciandosi prendere dallo sconforto: cerca anche qualche soluzione di attacco verso la rete con risultati alterni per sfuggire alla morsa del tedesco. Il predominio al servizio di Sascha è però assoluto: a fine match avrà conquistato 26 punti su 29 con la prima in campo, l’australiano invece mette in campo meno di una, trovandosi a doversi difendere con una seconda che è attaccabile abbastanza facilmente. Chiuso il primo set per 6-2, Zverev sembra poter concedere qualcosa dopo l’inizio ingiocabile ma è solo un’impressione.
Una volta iniziato il secondo set De Minaur è di nuovo con l’acqua alla gola in ogni turno di servizio: nel primo gioco si salva da 0-30 con carattere, ma nel terzo arriva il break che di fatto decide l’incontro. Il teenager rifiuterà la sconfitta in più di un’occasione salvando poi altre 5 palle break di cui 2 match point per portare a casa un onorevole 6-4 finale dopo 1h15 minuti complessivi. Ma è difficile competere quando non si ha mai lontanamente un occasione sul servizio avversario. Non da sottovalutare lo sforzo fatto la notte scorsa per battere Rublev in semifinale che può avergli tolto energie importanti ma è apparso chiaro che al momento il suo avversario odierno è di un altro livello
Zverev fa il bis nella capitale e conferma il terzo posto ATP con il nono titolo della sua pur freschissima carriera, il terzo del 2018 dopo Monaco di Baviera e Madrid. Ora per lui una cambiale ben più difficile da onorare, il titolo dell’Open del Canada conquistato un anno fa a Montreal. Per De Minaur invece la gioia del best ranking, ora è nei primi 50 del mondo al N.45, solamente due teenager restano davanti a lui: Denis Shapovalov e Stefanos Tsitsipas. Chissà che non siamo di fronte al futuro del tennis dei grandi. Il biondino tedesco invece non è il futuro, è già un grande protagonista del presente.