Il dibattito sul fantomatico Migliore di Tutti i Tempi o GOAT, per usare termini alla moda, è tornato nel vivo in questi ultimi due anni, grazie alle imprese di Roger Federer e Rafael Nadal. Entrambi stanno continuando a riscrivere la storia di questo sport, infrangendo record e dando una nuova dimensione alla definizione di “longevità sportiva”. Tuttavia l’effettiva consistenza del dibattito è da valutare e, oltre a ciò, le considerazioni e i risultati variano molto in base ai parametri scelti. A cosa bisogna affidarsi? Numero di titoli? Slam? Confronti diretti? Estetica?
L’unica cosa certa, oltre al fatto che probabilmente una risposta univoca non l’avremo mai, è che questa gara con la storia non interessa troppo i diretti interessati. O almeno questo è quanto ha rivelato Severin Luthi, coach di Federer, in una intervista rilasciata a Tages Anzeiger. Secondo lui, Roger non è affatto preoccupato dall’idea di essere raggiunto dal rivale di sempre e anzi, col passare del tempo, vive le sue apparizioni con molta più serenità. Credere o meno alle sue parole sta alla sensibilità di ognuno.
“Credo che si debba fidarsi di sé stessi. Roger è incredibilmente rilassato in questo senso. Non spera che Nadal non vinca affinché non gli si avvicini (nel numero di titoli, ndr). Questo genere di sentimenti ed emozioni non sono d’aiuto” ha affermato il coach dello svizzero. “Sotto questo aspetto nessuno è più tranquillo di Roger, però lui sa anche benissimo quando è il momento di concentrarsi e restare serio.”
Luthi ha poi commentato le insidie della programmazione, pur estremamente oculata, di Federer e la decisione di saltare la Rogers Cup per concentrarsi su Cincinnati, torneo molto più adatto alle caratteristiche dello svizzero, come testimoniano i sette titoli conquistati. “La cosa più importante per lui è rimanere fresco e concentrato. Credo che sarebbe stato meglio non giocare a Stoccarda prima di Wimbledon e partecipare solo ad Halle, ma queste cose si vedono solo col senno di poi. Giocare sia Toronto che Cincinnati non credo che sarebbe stato un vantaggio, anzi tutto il contrario.”
Da ultimo Luthi si è poi concentrato sulle cose che, secondo lui, Roger può ancora migliorare. “Non mi piace parlare dei suoi deficit, tuttavia credo che possa migliorare ancora fisicamente. Magari mi sbaglio ed è più rapido di quanto credo, però non bisogna perdere di vista la realtà e cioè che nessun torneo è facile da vincere. Quello che ha fatto è molto buono, ma ora più che mai bisogna continuare così. Al momento mi piace come sta andando.”