All’assemblea di Orlando, in Florida, è passata la riforma della Coppa Davis voluta da David Haggerty, presidente dell’ITF. Com’era nelle previsioni, la lotta fra le due opposte fazioni si è decisa sul filo di lana; necessari i due terzi dei voti (66,67%), la riforma è passata con il 71,43% dei sì.
Tra le nazioni con 12 voti a disposizione, si sono espresse a favore, senza sorprese, Francia e Stati Uniti, mentre la Gran Bretagna, indecisa fino a ieri, ha votato no unendosi a Germania e Australia.
Oltre ai Paesi dell’Africa, dell’America Centrale e dei Caraibi, hanno dato l’appoggio ad Haggerty anche Argentina, Brasile e Canada con i loro 27 voti totali, a cui si sono aggiunti nell’ultima ora Paesi Bassi (9 voti) e Belgio (5).
A Orlando presente anche Gerard Piqué, rappresentante del gruppo Kosmos che investirà nel tennis tre miliardi di dollari nell’arco di 25 anni. Il giocatore del Barcellona ha ottenuto un permesso dal club catalano per volare negli Stati Uniti
Dopo 118 anni è arrivata la rivoluzione…
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LA RIFORMA NEL DETTAGLIO:
Il D-Day della Davis, cosa e come si voterà ad Orlando (parte 1)
Il D-Day della Davis, la parola agli esperti (pt. 2)
I COMUNICATI – L’ITF ha rilasciato un comunicato ufficiale secondo cui la riforma “assicurerà lo status di lunga durata alla competizione”. Il prossimo anno, quindi, 18 nazioni e (presumibilmente) i migliori giocatori si giocheranno la fase finale, dal 18 al 24 novembre, a Madrid oppure a Lille – la città sarà annunciata nelle prossime settimane. Un “contentissimo” David Haggerty assicura che “questo nuovo evento creerà un vero festival di tennis e intrattenimento che sarà più attraente per giocatori, fan, sponsor e televisioni”. E aggiunge: “le nuove entrate per le Nazioni generate dall’evento avranno un effetto rinnovatore sullo sviluppo del tennis in tutti i Paesi”.
Anche Gerard Piqué, dopo lo scambio di ringraziamenti con Haggerty, ci tiene a garantire che “lavorando insieme, assicureremo un futuro più splendente al tennis in tutto il mondo”e che è addirittura “uno dei giorni più felici della mia vita”.
Come già era stato reso noto nella proposta della riforma, l’ITF garantisce che la competizione produrrà per le Nazioni “un aumento significativo delle entrate e un nuovo montepremi di 20 milioni di dollari, elevando la Coppa Davis ai livelli dei tornei dello Slam”.
Era già nota la posizione di Tennis Australia, che si è detta “estremamente delusa dai cambiamenti radicali proposti per la Coppa Davis. Le riforme sono vitali per la competizione, ma questa proposta toglie troppo di ciò che rende unica e speciale la Coppa Davis, specialmente l’aspetto casa/trasferta che ha portato il tennis d’élite a tantissimi fan in tutto il mondo. L’ITF ha ora l’importante responsabilità di assicurare che il grande patrimonio e il prestigio della competizione siano in qualche modo conservati nella nuova versione della Coppa Davis”.
Diametralmente opposta la posizione dell’USTA, la federtennis statunitense, soddisfatta dell’esito del voto: “Il nuovo formato proietterà la Coppa Davis nel 21° secolo ed eleverà la principale competizione tennistica a squadre alle altezze che merita”.
„Sadly, the discussion in the last few days was mainly about money and not about the sport”, says DTB President Ulrich Klaus after the disappointing #daviscupvote in Orlando.
— Deutscher Tennis Bund (@DTB_Tennis) August 16, 2018
„Sadly, the discussion in the last few days was mainly about money and not about the sport”, says DTB President Ulrich Klaus after the disappointing #daviscupvote in Orlando.
— Deutscher Tennis Bund (@DTB_Tennis) August 16, 2018
Grande delusione per il presidente della Federazione tedesca (DTB) Ulrich Klaus: “Questo risultato è un boccone amaro da mandare giù, sono senza parole. La discussione in questi giorni è stata principalmente basata sui soldi e non sul nostro sport”
FIT E SUPERTENNIS – Intanto, il sito della Federazione Italiana Tennis annuncia che il nuovo formato della Davis sarà trasmesso da Supertennis. “La tv della FIT si è infatti assicurata i diritti della più importante competizione mondiale a squadre maschile fino al 2021”. Resta da chiedersi se l’accordo per i diritti del nuovo formato sia stato raggiunto proprio in occasione del voto di poche ore fa, sul cui orientamento non c’era stata alcuna dichiarazione da parte dei vertici federali.
L’ULTIMO VOTO – In mezzo al frastuono della riforma, a Orlando è passata un’importante risoluzione: con una maggioranza di due terzi, il Meeting Generale dell’ITF ha affidato al Board of Directors della Federazione Internazionale il potere di emendare le regole della Coppa Davis e della Fed Cup. In pratica, ulteriori modifiche al formato delle due manifestazioni a squadre non richiederanno più votazioni come quella odierna. In un crescendo di felicità per “la fiducia che le Nazioni hanno dato al Consiglio”, il presidente Haggerty afferma che “in un mondo che cambia rapidamente, dobbiamo essere agili in modo da prendere decisioni riguardo alle nostre competizioni principali”. E c’è chi metteva in dubbio l’effettiva democraticità di votazioni come quella del pomeriggio.
Michelangelo Sottili
Pique and Kosmos staff celebrating their win in #DavisCupVote. pic.twitter.com/EdPcVMU3N7
— Ben Rothenberg (@BenRothenberg) August 16, 2018