Dal nostro inviato a Cincinnati,
K. Bertens b. [1] S. Halep 2-6 7-6(6) 6-2
La giornata finale del Western&Southern Open di Cincinnati comincia con una sorpresa che nessuno si aspettava: Kiki Bertens chiude questa sua settimana di sogno battendo la quarta Top 10 capitata sulla sua strada e conquistando il più importante titolo della sua carriera.
Halep ha avuto un match point nel secondo set per completare l’accoppiata Montreal-Cincinnati, mai riuscita a nessuno in campo femminile, ma persa quell’opportunità si è sentita addosso tutte le fatiche delle ultime due settimane, le giornate con i doppi turni, le partite vinte in rimonta, ed è andata lentamente spegnendosi.
La strategia di Halep è chiarissima fin dall’inizio: entrare subito nello scambio per allungare i punti e portare la partita sulla battaglia fisica e di pazienza, la sua favorita. Con una percentuale di prime palle sopra il 90% la rumena va in vantaggio subito con un break al primo game e progressivamente aumenta il suo livello di gioco. Bertens prova a comandare i punti con il suo colpi da fondocampo più veloci e ficcanti, ma finisce per essere quella che prende più rischi e di conseguenza finisce per sbagliare di più. Un secondo break in chiusura di set fa il paio con quello in apertura e consegna a Simona Halep il primo set dopo soli 30 minuti.
Nel secondo parziale Bertens aumenta il livello di rischio nei suoi colpi e riesce a mettere fretta ad Halep, che si mette a forzare i colpi da fondocampo ed inizia a sbagliare. In un attimo il punteggio è 4-1 per l’olandese, e Simona chiede al suo allenatore Darren Cahill cosa sta facendo di sbagliato: “Hai solo perso pazienza – le dice – non c’è nessun limite di tempo qui, metti più top spin sulla palla e non rischiare troppo andando avanti”. Come per incanto il “mago Darren” cambia la situazione e Halep infila tre giochi consecutivi sul 4-4. Un game molto coraggioso subito dopo ed un nastro vincente sul 30-30 del game successivo portano Bertens a set point, ma il suo rovescio tagliato finisce lungo.
Si arriva al tie-break che Halep comincia benissimo (2-0), ma poi un paio di incertezze le fanno perdere quattro punti consecutivi (2-4). Una combinazione di passanti rovescio + diritto recuperano il minibreak per Simona, che ha il primo match point sul 6-5. Un diritto di Bertens lo cancella, e due sorprendenti gratuiti da fondocampo si Simona mandano il match al terzo set dopo 1 ora e 26 minuti di gioco.
I numeri del secondo set raccontano di una Bertens molto più efficace sulla seconda di servizio e di una Halep che risponde troppo corto, soprattutto sulla prima dell’avversaria, agevolando la sua manovra offensiva. La giornata è caldissima e non c’è un alito di vento, se non quello impercettibile in campo generato dai ventagli distribuiti dallo sponsor agli spettatori. Tre break consecutivi all’inizio del terzo set propiziano l’arrivo dei coach in campo. Halep sembra molto stanca e ancora troppo attaccata al match point avuto nel secondo set: segue il suggerimento di Cahill tentando di accorciare gli scambi, ma nonostante il lodevole tentativo non è il suo tennis e finisce per giocare il tennis preferito della sua avversaria. Dopo 2 ore e cinque minuti di gioco, il quinto ace di Bertens chiude il match sancendo la sua ottava vittoria consecutiva su una Top 10 e il suo primo successo in un Premier 5.
Kiki salirà al n.13 della classifica mondiale e si presenta al prossimo US Open come una pericolosissima testa di serie da dover potenzialmente affrontare negli ottavi di finale per tutte le favorite del torneo.