Spesso dietro una persona dall’apparenza fredda e solida si nasconde una personalità se non travagliata, quanto meno complessa e difficile da gestire; è il caso di Karolina Pliskova che in campo mostra sempre un atteggiamento distaccato ma poi, considerando tutti i cambi di coach avvenuti negli ultimi anni, durante gli allenamenti non riesce a trovare la giusta serenità. Lo Slam newyorkese è indubbiamente il suo torneo prediletto, è qui che nel 2016 ha messo a segno il primo grande exploit raggiungendo la finale ed è qui che quest’anno cercherà di ripartire per l’ennesima volta facendo affidamento sul sostegno di Conchita Martinez. L’ex tennista spagnola infatti ha resto noto due giorni fa, via Twitter, l’inizio della collaborazione tra le due facendo sapere che i primi contatti con il team della ceca (è stata lei a farsi avanti) erano iniziati già la scorsa settimana. La collaborazione tra le due tuttavia, stando a quanto hanno affermato entrambe, non dovrebbe proseguire oltre lo US Open. La spagnola ha però dimostrato di poter apportare benefici anche in un lasso di tempo così breve: al fianco di Garbiñe Muguruza durante la cavalcata trionfale a Wimbledon infatti c’era proprio lei, e il loro sodalizio non durò che due mesi.
L’ex numero 2 spagnola, che in passato ha anche svolto il ruolo di capitano della sua nazionale sia in Fed Cup che in Davis Cup, si è detta entusiasta di questa nuova opportunità e oltre al supporto tecnico-tattico dovrà anche sostenere Pliskova dal punto di vista emotivo. La tennista ceca non sta passando un buon momento e la collaborazione con Tomas Krupa – cha aveva comportato la rottura dell’amicizia con Strycova – si è già interrotta. Lei stessa lo ha confermato: “Mi sentivo come se avessi bisogno di fare qualche cambiamento. Non voglio apportare modifiche quando mi sento male. Ho solo sentito che ho bisogno di qualcuno un po’ più positivo.”
Dopo gli US Open è già stabilito che il posto di allenatore sarà preso da Rennae Stubbs: la ragione è proprio questa ricerca di una maggiore serenità. Per stessa ammissione di Pliskova, Tomas Krupa è un po’ negativo: “Anche io sono negativa e sono sempre così dura con me stessa e in qualche modo non stavamo andando bene insieme. A volte non è colpa del coach, non sto dicendo che lui non fosse bravo. Ma a volte è solo importante capire come si sente il giocatore, perché [Rennae] è stata nella stessa situazione, quindi per me è importante e inoltre è anche una donna, a volte abbiamo sentimenti e necessità diverse dagli uomini“.
Il bilancio di queste US Open Series è tutt’altro che roseo per la numero 8 del mondo che nei tre tornei di preparazione all’ultimo Slam dell’anno ha vinto solo due match. Il suo tabellone a New York non sembra particolarmente proibitivo: se nei primi turni riuscirà ad acquisire la giusta fiducia, il fatto di aver perso lo status di pretendente al titolo – che qualche mese fa nessuno le avrebbe negato – potrebbe sgravarla di responsabilità e toglierle quelle ansie di troppo che in questi mesi l’hanno tormentata. Dovessero tornare a farle visita, potrà contare sull’aiuto di Conchita Martinez per scacciarle via.
Es un placer compartir con vosotros que entrenaré a @KaPliskova en @usOpen 🙌 – It would like to share the news that ill be working with @kapliskova at @usopen – https://t.co/V4gE2M5Ep3 pic.twitter.com/OdpjdsoAUw
— Conchita Martínez 💙 (@conchitamartinz) August 23, 2018