Una colorazione rossa opaca, con alcune striature grigie nella zona sottostante il ponte: se userete questa racchetta vi riconosceranno da lontano. Yonex non stravolge la versione precedente, la SV (molto più netto, ad esempio, la rivisitazione della linea VCORE Duel G con l’introduzione della gamma VCORE Pro), ma la ripropone in maniera migliorata, promettendo di mettere a disposizione del tennista un’autentica macchina da spin. Il profilo della racchetta rimane sostanzialmente invariato (passa da 24-25-22 a 25-25-22), così come la ridigità (69 punti su 100). La VCORE promette di migliorare la maniera di fendere l’aria e quindi di incontrare meno resistenza durante gli swing grazie all’introduzione di alcune tecnologie. Le alette Aero-Fin, già presenti nella versione SV di questo modello, occupano ora una superficie maggiore (pur avendo minor volume); i nuovi passacorda (sistema Aero-Trench) tengono le corde più all’interno della racchetta; l’utilizzo di grafite Namd nella zona del ponte garantisce una flessibilità maggiore con un pronto ritorno dell’attrezzo nella posizione iniziale (snapback). Si capisce che ci sono i presupposti per maneggiare i 320 grammi (peso con le corde) della VCORE con velocità, specie per quanto riguarda la testa della racchetta, elemento fondamentale per la generazione di topspin. Due le versioni disponibili, con peso 300 e 280 grammi.
Test in campo
Il telaio è incordato con la corda Yonex Poly Tour Fire, calibro 1,25, una soluzione che ben si sposa anche sulle più esigenti VCORE PRO. In campo le sensazioni sono buone fin dai primi impatti, secchi e decisi. La VCORE 100 dà subito prova di essere un telaio molto stabile quando proviamo alcuni colpi piatti, dritti e rovesci che escono molto puliti dagli impatti grazie alla stabilità del telaio. Ma la tentazione di verificare se, effettivamente, questa racchetta sia una spin machine è troppo forte. Proviamo subito ad arrotare, avendo cura di frustare il più possibile la parte finale del movimento, facendo girare rapidamente la testa della racchetta per chiudere i colpi. Effettivamente, la palla schizza in alto dopo il rimbalzo. Rispetto alla versione SV, emerge che questo modello è più maneggevole, fende meglio l’aria e quindi esalta la giocabilità esigendo meno dal punto di vista dello swing per ottenere lo stesso risultato. Ne è prova il bilanciamento, che ora è tendente alla zona del cuore. Dal punto di vista del comfort c’è un netto salto di qualità: gli impatti sono morbidi, le vibrazioni assenti. Quando centriamo la palla, questa esce dalle nostre corde con una sensazione molto pulita; a livello di gioco funziona benissimo sia per chi colpisce in maniera classica, e quindi con poco spin, sia per chi ama le arrotate esasperate, e cioè quei tennisti capaci di colpire con un movimento ampio e completo, chiudendo il colpo la classica frustata “a tergicristallo” (windshield wiper) per imprimere quanto più top spin alla palla. La distribuzione delle masse sul telaio si fa sentire quando colpiamo in backspin necessitiamo di un movimento molto pronunciato per dare profondità alla palla. Anche al servizio, la VCORE predilige le soluzioni ad effetto pià che le botte colpite di piatto. Chiaramente, sotto rete tutta la maneggevolezza su menzionata torna utile in termini di velocità nel trovare la zona d’impatto utile. La sensazione finale dopo qualche ora di gioco è che questo sia un telaio le cui potenzialità variano anche in base alla corda scelta. La Poly Tour Fire esalta rotazioni e controllo, altre scelte potranno personalizzare la resa finale di un prodotto che comunque presenta un livello di giocabilità e adattabilità eccellente.
Caratteristiche Tecniche
Ovale: 100 in² / 645 cm²
Lunghezza: 27in / 68,5cm
Peso non incordata: 300 grammi
Bilanciamento: 33,02cm / 4 pts HL
Swingweight: 320
Rigidità: 69
Spessore del telaio: 24mm / 25mm / 22mm
Materiale: H,M, Graphite, Naometric XT, Namd
Schema corde: 16 verticali / 19 orizzontali