Quando c’è Kyrgios in giro non ci si annoia mai, anche quando tutto sommato non combina nulla di che. Ovviamente per i suoi standard, che non sono esattamente quelli di tutti gli altri. Kyrgios aveva perso il primo set 64 e era sotto 3-0 con il francese Pierre Hughes Herbert. Non aveva dato alcuna sensazione di impegnarsi, come tante altre volte in passato. A quel punto l’arbitro svedese Mohamed Lahyani ha deciso di scendere dalla sedia per parlargli (dimenticando che i microfoni oggi fanno sentire tutto a tutti): “Sei meglio di così, Nick. Ti voglio aiutare. Non è un bello spettacolo quello che stai offrendo”. Dell’episodio c’è un video che ha fatto il giro del mondo in pochi minuti, come ormai accade sempre nell’era dei social media. Quell’intervento era opportuno o no? Era davvero necessario che scendere dalla sedia e parlargli in quel modo? Può essere considerato coaching? Qual era il suo scopo?
Kyrgios won the second set after a pep talk from the chair umpire Mo Lahyani.
A USTA rep told me it is already looking into Lahyani's conduct in this match.
Absurd scenes. #USOpen pic.twitter.com/6qTMaoqPQd
— Ben Rothenberg (@BenRothenberg) August 30, 2018
Le reazioni non si sono fatte attendere: secondo il giornalista del New York Times Ben Rothenberg era necessario togliere immediatamente Lahyani dalla sedia e sostituirlo con un altro arbitro. Tuttavia, dal punto di vista strettamente regolamentare, è difficile sostenere che Lahyani abbia fatto un errore tecnico così grave da giustificare la sua sostituzione, senza aver potuto sentire esattamente quello che ha detto a Kyrgios. Le frasi infatti diffuse dalla televisione erano per lo più annegate dalla musica che viene trasmessa durante il cambio di campo e di esse è stato possibile cogliere solamente alcuni frammenti. Il comportamento di Lahyani ha comunque sollevato tante polemiche, anche da parte di personaggi noti nel settore dell’officiating come Richard Ings, ex responsabile dei regolamenti per conto dell’ATP. “Mi sto spremendo le meningi – ha scritto quest’ultimo sul proprio account Twitter – per individuare una situazione che richieda che il giudice di sedia parli in quel modo con un giocatore. Ho arbitrato migliaia di incontri, sono stato responsabile degli ufficiali di gara dell’ATP, ma non me ne viene in mente nemmeno una”.
Si erano susseguiti tweets su tweets. Così le conferenze stampa dei due giocatori sono state programmate entrambe nella sala principale. Kyrgios ovviamente ha minimizzato il tutto: “Lahyani non mi aiutato per nulla!”. E poi: “Non mi ha dato parole di incoraggiamento, mi ha solamente detto che il mio scarso impegno profuso in campo non contribuiva a dare un bello spettacolo. Mi era già capitato altre volte, a Shanghai, dove l’arbitro mi aveva parlato più o meno negli stessi termini usati oggi da Mohamed. Non va bene per l’integrità dello sport, non è un bello spettacolo”. È un fatto comunque che da quel momento in poi Kyrgios ha iniziato a giocare meglio e dallo 0-3, ha iniziato la rimonta, recuperando il break di svantaggio quando Herbert stava servendo per il set ed arrivando a vincere il match in quattro set. “Ma non si può certo dire che Mohamed mi abbia dato dei consigli da allenatore – ha riaffermato Kyrgios -. L’avrebbe fatto dall’alto dei suoi straordinari risultati nel circuito professionistico?”.
Ovviamente di altro tono è stata la replica di Pierre-Hugues Herbert, che il capo degli arbitri aveva avvicinato prima della sua conferenza stampa (e di solito chi perde al secondo turno non finisce nella sala principale delle interviste) suggerendogli moderazione (“Me l’hanno chiesto, ma non devono prendermi per un coglione” ha detto Herbert): “Quello che è certo è che fino al 4-1 o 3-0 nel secondo set Nick stava giocando e non giocando, non era concentrato sul match al 100%, e poi qualcosa è cambiato. Da quel momento in poi è stato il giocatore migliore in campo ed ha vinto meritatamente. Ho visto che Mohamed è sceso dalla sedia, fatto piuttosto insolito, ma ho cercato di rimanere concentrato sul mio gioco. Non ho però sentito quel che diceva lì per lì. Dopo invece sì”.
“Come prima cosa sono molto arrabbiato con me stesso per non aver vinto la partita dopo aver vinto il primo set e aver servito per salire due set a zero. Se ci andavo chissà come si sarebbe comportato Kyrgios. È un fatto che Mohamed ha parlato a Nick e non sappiamo cosa sarebbe successo se lui non gli avesse parlato. L’arbitro non ha il dovere di parlargli scendendo dalla sua sedia. L’unica cosa che ha, semmai, è dirgli di fare attenzione perchè in caso di scarso impegno ci possono essere sanzioni disciplinari. Non deve scendere dalla sedia, non deve dire le parole che gli ho sentito dire nel video. Questo non è il suo lavoro, è andato oltre, è un arbitro e dovrebbe rimanere sulla sedia”.
“Non so perché Mohamed ha fatto quello che ha fatto. È un ottimo arbitro, conosce tutti, credo che volesse impedire a Nick di incorrere in critiche e sanzioni. Ed era forse anche preoccupato della qualità dello spettacolo. La gente aveva cominciato ad andarsene già dopo il primo set, e dopo il 3-0 ancor di più, perché vedevano che Nick non era in giornata. Nick può essere un giocatore straordinario, solo che a volte non è concentrato, come è accaduto oggi nei primi due set. Lahyani è uno dei suoi migliori amici, lo sanno tutti, è molto comprensivo con i problemi di noi tutti. Però se fuori poteva parlarci, sul campo invece no”. Alla fine della conferenza stampa Herbert ha detto che non vedeva nessun motivo per parlare con Nick dell’accaduto (“Lui non ha fatto nulla, era seduto al cambio di campo ed un arbitro è sceso dal seggiolone per andargli a parlare”). E con Layani? “Non penso di dover cercare Lahyani, è lui che deve venire a scusarsi con me”.
Il comunicato ufficiale diramato dall’USTA a commento della vicenda è tra il comico e il grottesco. Ricorda molto da vicino una nota faccenda che ha coinvolto una possibile nipote del presidente egiziano Mubarak: “Sullo 0-3 Mohamed Layani è sceso dalla sedia per controllare le condizioni di Kyrgios. L’ha lasciato per poter comunicare in maniera efficace con Kyrgios dato il livello di rumore nello stadio durante il cambio di campo. Lahyani era preoccupato che Kyrgios avesse bisogno di cure mediche e ha detto che poteva richiedere l’intervento del medico. Lahyani ha anche comunicato a Kyrgios che se avesse continuato con il suo scarso impegno sarebbero stati presi provvedimenti disciplinari”.
Al successivo cambio di campo Kyrgios ha effettivamente ricevuto la visita del medico del torneo: “Ho chiesto dei sali per reintegrare quelli persi a causa della sudorazione”. Pierre-Hugues Herbert, una volta visto il comunicato USTA, su Twitter non ha avuto peli sulla lingua: “La USTA ci sta chiaramente prendendo per stupidi. Abbiamo sentito tutti, nel video, quello che l’arbitro ha detto a Nick“.
My statement @usopen @ATPWorldTour @usta pic.twitter.com/5kia2HLbpV
— PH Herbert (@p2hugz) August 30, 2018
Dopo la dichiarazione ufficiale dell’USTA, che in effetti copre le responsabilità dell’arbitro svedese, è altamente improbabile che vengano accolte le istanze di chi ne ha suggerito la sospensione nel corso di questo torneo. Andy Roddick da un lato sottolinea la grande umanità di Lahyani, dall’altro dice che ha sbagliato e poi conclude augurandosi che non si prendano provvedimenti troppo severi nei suoi confronti.
https://twitter.com/andyroddick/status/1035298644340166656