da New York, i nostri inviati
[2] R. Federer b. [30] N. Kyrgios 6-4 6-1 7-5 (Luca Baldissera)
CHIRURGICO FEDERER – Grande attesa per quello che è indubbiamente il match-clou del sabato a Flushing Meadows, Roger Federer affronta Nick Kyrgios per la quarta volta, precedenti 2-1 per lui, tre partite risolte al tie-break del set decisivo. Qualità e talento in campo da vendere, la speranza è che l’australiano ci stia con la testa, inutile girarci intorno. Pronti, via, e Nick nel primo punto in assoluto va a rispondere alla prima palla di Roger dalla riga del servizio, e nel quinto lo passa con il rovescio a una mano. Federer tiene senza problemi, ma se il buongiorno si vede dal mattino, penso che ci si divertià oggi pomeriggio. Federer e Kyrgios non insidiano granchè la battuta avversaria (anche se sul servizio dello svizzero si gioca di più) fino al settimo game. Sul 2-1, Kyrgios imita il movimento del servizio di Roger, e fa pure punto, che matto.
— doublefault28 (@doublefault28) September 1, 2018
Due errori di rovescio di Roger, un paio di gran botte di Nick, ed ecco lo 0-40. Federer annulla bene tutte e tre le palle break, e poi una quarta, si alternano gran vincenti ed errori banali (brutte due risposte in rete dell’australiano). Il match si scalda, a ogni bel colpo sia l’uno che l’altro esclamano “C’mon!“, ci vogliono altri 5 vantaggi a Roger per tenere e salire 4-3. Kyrgios è super-aggressivo con le risposte, tanto da ottenere il 73% di punti sulle seconde palle dell’avversario. In effetti, per ora le velocità delle seconde dello svizzero non sembrano alte, l’impressione è che stia privilegiando il kick rispetto alla spinta, mentre la prima viaggia bene. Arrivati al 5-4 per Federer, l’australiano ha perso solo un quindici sulla propria battuta: ma come spesso avviene, nel momento della verità le cose si fanno difficili. Arrivano tutti insieme tre punti in risposta per Roger, e una palla break (ovviamente la prima) che è anche un set-point. Nick annulla con botta di servizio e dritto, ma poco dopo, un brutto errore in rete gli costa un altro ventaggio esterno da affrontare. E qui, una risposta da australiano anni ’80 di Federer, con lo slice lungolinea vincente netto su un serve&volley scriteriato di Kyrgios, chiude il primo parziale, 6-4. Applausi a scena aperta. Nick, al cambio campo, borbotta stizzito “the serve, the serve, it’s all about the serve“, e si può certamente essere d’accordo con lui. Sono passati 36 minuti.
SBANDA NICK, SPLENDIDO ROGER – Il secondo set si apre com Kyrgios già in piena fase “soliloquio”, d’altronde perdere un set con un break preso così, dopo aver oggettivamente dominato al servizio, e aver avuto ben 4 palle per strapparlo all’avversario, è frustrante, ma così va il tennis. Vengono in mente le parole dell’australiano l’altro ieri, quando definì come la migliore qualità di Federer “la risposta tagliata, che neutralizza anche i grandissimi servizi“, e tra le sue, con tanta apprezzabile autoironia, “la tenuta e la forza mentali“. Impagabile e profetico Nick. Nel frattempo, Roger tiene, e poi con una palla corta strepitosa si prende ancora una palla break, su cui incassa l’errore di dritto di Kyrgios, siamo 2-0, e poco dopo 3-0. Un set e un break sotto, forse ci vorrebbe Lahyani ora, ma come sappiamo, Federer ha messo il veto. “I need an umpire to coach me!!!” grida Nick, leggendo nel pensiero a tutto lo stadio, e provocando risate da parte di tutti. L’atmosfera è bella, la gente si diverte, il tennis va a sprazzi ma ci sono colpi spettacolari in serie. Federer nella situazione ci si trova benissimo, brekka ancora, e allunga fino al 5-0. Non è mai una buona idea metterla sui giochini di tocco con lo svizzero, che arriva a due set-point per il 6-0 facendo accademia (uno splendido recupero passante di rovescio), se li fa annullare, e poi incamera agevolmente il secondo parziale 6-1. Per Roger 16 vincenti e 3 errori in questo set, per Nick il 58% di punti fatti con la prima palla, e il 25% con la seconda. Siamo al rischio di rottura prolungata, insomma.
Are
……You
…………Serious?@rogerfederer delivers the shot of the tournament!Sit back and enjoy…#USOpen pic.twitter.com/6GEdG2CcpW
— US Open Tennis (@usopen) September 1, 2018
TENNIS DIVERTENTE FINO ALLA FINE – Nel terzo set, però, Kyrgios si rimette a bastonare con la battuta (anche se siamo a 10 ace contro i 12 di Federer per ora), dall’altra parte Roger piazza lampi di classe dando a tratti l’impressione di divertirsi un mondo pure lui, come il pubblico. Un paio di rovesci vincenti a polso bloccato scatenano l’applauso anche della tribuna stampa, senza rischi per chi serve si arriva al 3-3. Vola lungo un rovescio a Nick (molto impacciato oggi con quel colpo), ed è palla break, ma Federer la spreca sparando fuori un dritto non difficile. Un buon passante manda ancora lo svizzero in vantaggio, ma non gli riesce il recupero su una palla corta. Gli riesce, però, poco dopo, il punto del torneo: tocco smorzato esterno di Kyrgios, Federer ci arriva con la palla a 10 centimetri dal campo, e mette il vincente rasoterra esterno al paletto. Alla fine, dopo 16 punti, Nick sale 4-3, che game divertente, ma l’australiano è costantemente sul cornicione, queste due palle break da cui si è salvato sarebbero state probabilmante già decisive. Al cambio campo, simpaticamente Kyrgios dice all’arbitro “this has got to be the greatest point you’ve ever seen” (“questo dev’essere stato il punto più bello che tu abbia mai visto“), poco da fare, è un personaggio, ce lo teniamo così. In ogni caso, sempre a furia di missili tiene la battuta, così come Roger, ma sul 5-5, due errori consecutivi di dritto (uno largo, uno in rete) gli costano il break, che era onestamente nell’aria. E il 7-5, con ace finale che manda Federer in ottavi di finale contro Millman (un precedente in favore dello svizzero, 6-3 al terzo a Brisbane 2015), è altrettanto prevedibile. Bravo Roger, fenomeno nel bene e nel male Nick.
“Sono molto contento di avercela fatta in tre set, all’inizio è stato difficile trovare qualunque tipo di ritmo. Ma a me piace giocare con Nick, tira fuori sempre colpi inaspettati, devi trovare soluzioni diverse dal solito. Se avesse brekkato in quel game probabilmente avrei perso il primo set, è stato importante salvarsi. La cosa divertente di quel colpo in recupero esterno alla rete è stata che non ci ho nemmeno pensato finchè non l’ho colpito, in allenamento non puoi provarci perchè i paletti sono più larghi, per il doppio. In uno stadio così grande, con i paletti più interni e tanto spazio ai lati, si può fare. Millman? lo conosco bene, è venuto ad allenarsi con me in Svizzera prima dalla stagione sull’erba, è un ragazzo simpaticissimo, gran lavoratore, mi dispiace che ora dovrò cercare di fermarlo“, conclude un soddisfatto Federer a fine match. Curiosamente, i colleghi svizzeri ci riferiscono che John Millman ha giocato nel campionato di serie A svizzera a Zug, poco lontano da dove Federer aveva una casa fino a qualche anno fa, e ha continuato ad andare in quel circolo ad allenarsi anche negli anni successivi. Per questo è stato ovvio che finisse ad allenarsi con Roger, quando se ne è presentata l’occasione.
P. Kohlschreiber b. [4] A. Zverev 6-7(1) 6-4 6-1 6-3 (Chiara Gheza)
CONTINUA L’INCUBO SLAM PER SASCHA – In 14 Slam, per Zverev un quarto di finale (Roland Garros 2018), un ottavo (Wimbledon 2017), 5 terzi, 3 secondi e 4 primi turni. Per un giocatore con best ranking di numero 3 ATP, attualmente 4, con tre titoli Masters 1000 in saccoccia, è a dir poco un record fallimentare.
Sul Louis Armstrong si incontrano i primi due giocatori tedeschi della classifica ATP: Alexander Zverev (n. 4) e Philipp Kohlschreiber (n. 34). Nei quattro precedenti incontri hanno collezionato due vittorie a testa. A onor del vero le ultime due sfide sono state entrambe conquistate da Zverev. A New York è una fresca giornata di sole e gli spettatori affollano i campi di Flushing Meadows, contenti di poter finalmente godere dello spettacolo senza rischiare colpi di calore. L’avvio di partita è piacevole: Zverev disegna il campo, Kohlschreiber varia il gioco. Il primo break dell’incontro è per Alex nel secondo game, ma Philipp rimedia nel gioco successivo riportando la situazione in parità. Alex si innervosisce e comincia a commettere qualche errore di troppo. Kohlschreiber sembra giocare sciolto, mentre Zverev appare teso e contratto. È Alex che, nel bene o nel male, decide le sorti del primo set, alternando buone giocate a errori sciagurati. Terribili le due discese a rete nel nono gioco, quando Alex spreca malamente l’occasione di chiudere il set sul proprio servizio, dopo aver piazzato un break nel game precedente. Si arriva al tie-break, durante il quale Zverev ritrova concentrazione e lucidità. Per il povero Philipp non c’è nulla da fare: con un urlo liberatorio Alex si prende il set mettendo a segno sette punti contro uno solo dell’avversario.
Il secondo parziale si sviluppa nel segno dell’equilibrio. I due giocatori si muovono bene sul campo e questo regala scambi lunghi e combattuti. Kohlschreiber continua a mostrarsi sereno e a tenere testa al giovane connazionale, tanto da trovarsi sulla racchetta ben tre palle del set nel decimo gioco, conquistate con una delicata palla corta. Alex non riesce a reagire e affonda un rovescio in rete che permette all’avversario di pareggiare i conti dei set. Nel terzo set, invece, mentre Kohlschreiber continua a disegnare il campo Zverev inizia a commettere diversi errori. Il numero 34 ATP riesce, invece, d’esperienza a imporre il suo gioco mentre i gratuiti di Sasha aumentano. La fiducia nel gioco e nel braccio di Philipp aumenta e il tedesco, senza pensarci due volte, chiude il parziale per 6 giochi a 1.
Continuano le difficoltà per Zverev anche nel quarto set, lo vediamo scuotere la testa mentre Lendl nel box è impassibile come sempre. Sta di fatto che da fondo campo Sasha non riesce a incidere con sufficiente continuità, e ogni volta che si presenta a rete (molto intelligenti e ben giocati diversi tocchi da Philipp che lo chiamano in avanti) commette degli autentici disastri. Avanti di un break, Zverev si fa riprendere e superare, fino al 5-3, quando, un dritto steccato gli costa un match point da affrontare. Ancora il dritto che si spegne sotto il nastro tradisce la testa di serie numero 4, la “maledizione Slam” per Sascha continua, ci sarà molto lavoro da fare con coach Ivan. Che un po’ c’è passato anche lui, visto che per raggiungere una finale major ebbe bisogno di 11 partecipazioni, e una volta raggiunto l’atto conclusivo, ci mise 4 tentativi prima di arrivare al trionfo di Parigi 1984. Meritati gli ottavi di finale per Kohlschreiber che, adesso, incontrerà il vincente tra Nishikori e Schwartzman. Ma la Germania, con la sconfitta di Zverev e di Kerber, ha certamente perso i suoi due “cavalli di razza”.
“Ivan è molto chiaro e diretto con me. Mi ha detto, per arrivare, è un processo di crescita, per giocare bene gli Slam. Prima che iniziasse il torneo, mi ha detto, spero che tu faccia bene allo US Open, ma noi stiamo guardando avanti, al prossimo anno, ai prossimi anni. Arriveremo in fondo. Io lo capisco, anche se oggi avrei voluto vincere ovviamente. Philipp è uno troppo poco considerato, riesce a giocare in modo fantastico, è stato top-20, ha battuto tanta gente forte. Quando è in forma come stasera, ti toglie il ritmo, tira in top, piatto, usa lo slice, varia moltissimo, e non si riesce a trovare il ritmo“, ammette un deluso Zverev a fine match.
Risultati:
[7] M. Cilic b. A. De Minaur 4-6 3-6 6-3 6-4 7-5
[10] D. Goffin b. J.L. Struff 6-4 6-1 7-6(4)
[21] K. Nishikori b. [13] D. Schwartzman 6-4 6-4 5-7 6-1
P. Kohlschreiber b. [4] A. Zverev 6-7(1) 6-4 6-1 6-3
[6] N. Djokovic b. [26] R. Gasquet 6-2 6-3 6-3
J. Sousa b. [17] L. Pouille 7-6(5) 4-6 7-6(4) 7-6(5)
J. Millman b. M. Kukushkin 6-4 4-6 6-1 6-3
[2] R. Federer b. [30] N. Kyrgios 6-4 6-1 7-5