Dopo una rarissima settimana di pausa, in cui la maggior parte del secondo centinaio del ranking era impegnato nelle qualificazioni degli US Open, il circuito Challenger è ripartito con due eventi tutti europei. Con una prima volta tutta nostrana e un ritorno da prendere con le molle, ma che se dovesse contare qualcosa…
Gli ottanta punti e i 9.200€ in palio al Torneo Città di Como se li è aggiudicati Salvatore Caruso, primo campione italiano del torneo sul lago dall’edizione inaugurale del 2006, quando a imporsi fu Simone Bolelli. Per lui c’è da festeggiare soprattutto il primo titolo Challenger in carriera, ottenuto con merito in condizioni non troppo semplici: il venticinquenne di Avola è rientrato da New York per superare con grinta la concorrenza di connazionali, sudamericani e centro-est europei, finendo per emergere vincitore dal tour de force domenicale di semifinali e finale. La pioggia scesa copiosa in settimana sulla terra rossa del circolo di Villa Olmo aveva infatti ritardato il programma, ammassando gli ultimi due atti nella stessa giornata. Caruso si è dimostrato il migliore del quartetto superstite, prima piegando Matteo Donati in due tie-break e poi superando 7-5 6-4 il cileno classe 1996 Christian Garin. Farà meritato ritorno tra i primi 200 del mondo, finalmente con un titolo targato ATP in tasca. Intanto, passata la sbornia di 250 nella prima parte dell’estate, il tennis azzurro sta tornando a farsi valere nel tour che conosce meglio.
Maggiore attenzione mediatica al di fuori dello Stivale per l’altro torneo della settimana, il Rafa Nadal Open Banc Sabadell, curiosamente organizzato su cemento e non sul mattone tritato tanto amato dal diciassette volte campione Slam. Si trattava della prima volta nel circuito Challenger per l’academy di Manacor, inaugurata nell’ottobre 2016. Per la gioia di pubblico, organizzatori e sponsor (di altissimo livello per un evento di questa categoria) a imporsi è stato il tennista con più appeal a livello internazionale, ovvero Bernard Tomic. Il venticinquenne australiano è scivolato via senza problemi fino al match per il titolo, dove ha tirato fuori un’attenzione inattesa per qualcuno come lui, che in passato aveva snobbato di proposito tornei meno glam e non troppo redditizi (da Maiorca tornerà a casa con appena 6.190€). Sotto di un set contro Matthias Bachinger, Tomic ha rimontato e si è imposto al terzo set con un tie-break eccellente prendendosi il terzo titolo Challenger a otto anni di distanza dall’ultimo. L’ex top 20 scala una settantina di posizioni, ma rimane ben fuori dai primi 100. Riuscirà a rinascere?