dal nostro inviato a New York
[1] R. Nadal b. [9] D. Thiem 0-6 6-4 7-5 6-7(4) 7-6(5)
L’aggettivo “straordinario” è spesse volte abusato, ma non sapremmo come altro definire queste quasi cinque ore di partita, autentico spot per il nostro sport. Sicuramente il tennis è anche una disciplina molto crudele: non vorremmo essere per nessuna ragione al mondo al posto di Thiem, dimostratosi non solo un grande specialista della terra, ma un tennista oramai maturo a grandi livelli su ogni tipo di superficie. L’austriaco ha tirato fuori un gran numero di vincenti, servendo bene e giocando sempre con coraggio e senza timore reverenziale verso un campione straordinario come Nadal. Per lo spagnolo non vi sono più parole per descriverlo: ha vinto una partita nella quale non sempre ha giocato bene, grazie a un’eccellente e celeberrima capacità di venire fuori dai momenti difficili e giocare al meglio i punti più importanti. In un aggettivo, strepitoso. Per fortuna dello spettacolo nelle semifinali, dopo le fatiche delle ultime tre partite, ha due giorni e mezzo per riposarsi in vista di Del Potro.
Nonostante nelle ore più calde del pomeriggio la USTA abbia interrotto sui campi secondari di Flushing Meadows le partite degli Junior per preservare la loro salute, non si può dire che il caldo e l’umidità siano così insopportabili, come accaduto la sera precedente tra Federer e Millman. In un Arthur Ashe spettacolare nel colpo d’occhio della penultima sessione serale di questa edizione, tra una folla adorante lo spagnolo e tanti vip inquadrati dalla regia (tra i quali gli attori Pryanka Chopra, Ben Stiller e Sophie Turner e i cantanti Nick e Joe Jonas) si gioca in una serata d’estate senz’altro afosa, ma come tante altre già affrontate nella loro carriera da entrambi i giocatori. I due tennisti si erano affrontati già dieci volte (7-3 a favore di Nadal), curiosamente tutti sulla loro superficie preferita, la terra rossa, dove si è giocato anche l’ultimo e più importante precedente, la finale del Roland Garros di tre mesi fa.
Parte subito forte Dominic Thiem: colpisce ad un ritmo molto alto, non regala un punto e con entrambi i fondamentali riesce a trovare vincenti capaci di lasciare immobile persino un guerriero come Nadal. La partenza lenta del numero 1 del mondo perdura anche nel terzo gioco, quando lo spagnolo commette doppio fallo, mandando così a palla break Thiem, il quale subito la converte con un rovescio stretto da cineteca. Il numero nove del mondo fa quattro ace nei suoi primi due turni di servizio e fa capire come sia in una serata favorevole con questo fondamentale. Il primo set termina senza che Nadal vinca un gioco, una situazione accadutagli precedentemente solo quattordici volte nel circuito maggiore (l’ultima a Miami 2017 contro Kohlschreiber, quando poi vinse il match, come riuscitogli solo tre volte quando aveva perso il set per 6-0).
Se vi è un giocatore che nel bene e nel male non si fa influenzare dal punteggio della partita è Rafa Nadal, la cui fame di vittoria ed elevata combattività sono due tra le doti che lo hanno reso un tennista leggendario. Il numero 1 al mondo parte con umiltà nel secondo set: migliora il rendimento col servizio (sebbene chiuda i primi tre set senza aver messo a segno nemmeno un ace) e guadagna in tal modo qualche punto facile, utile a farlo entrare in partita e rimanere attaccato nel punteggio. Si arriva sul 4-3 Nadal senza sussulti particolari. Curiosamente, Thiem chiude i suoi primi sei turni alla battuta concedendo appena tre punti e vincendo un incredibile 100% con la prima, grazie anche a otto ace. Improvvisamente, l’estrema redditività del servizio di Thiem affievolisce e Rafa ne approfitta, oramai sempre più dentro alla partita. Con un gran passante di dritto guadagna le prime due palle break del suo match: basta la prima, grazie a un rovescio affossato in rete del 25enne austriaco, per vedere il maiorchino salire sul 5-3. Tuttavia il tre volte vincitore del torneo (2010, 2013, 2017) si fa sorprendere dalla pronta reazione di Thiem, bravo ad effettuare il contro break. Sul 4-5, Nadal trova nuovamente un ottimo rendimento alla risposta: complici due errori gratuiti consecutivi di Thiem, dopo un’ ora e otto minuti, la partita torna in equilibrio su un set pari.
Il terzo set è coinvolgente e spettacolare, grazie all’andamento del punteggio altalenante e a un alto numero di vincenti messi a segno da entrambi i contendenti. Il primo momento da riportare è nel quinto gioco: Nadal si distrae e, da 40-0 avanti, si trova costretto a dover salvare una palla break con un bellissimo rovescio lungolinea. Nel sesto gioco ancora il maiorchino si fa rimontare da 40-15 e finisce per ritrovarsi a essere fulminato da una grande risposta di dritto di Thiem. Quando sono passate due ore di gioco, l’austriaco si ritrova cosi a servire per portare a casa il terzo set. Non vi riesce, complice anche quello che in gergo tennistico si chiama “braccino”, o almeno così sembra guardandolo giocare a pochi metri dal campo e pensando agli errori che nel decimo gioco permettono a Rafa di riportarsi sul 5 pari. Vedere un campionissimo come Nadal giocare in queste situazioni ricorda molto osservare il predatore nella savana quando sente odore di sangue: il numero 1 ATP alza il livello del suo gioco e arriva nel dodicesimo gioco ad avere due set point, annullati da un Thiem che, a parte qualche amnesia, gioca nuovamente bene. Rafa però è in una fase in cui è particolarmente ispirato e riesce a guadagnare il suo terzo set point, che converte con un bellissimo dritto lungolinea, col quale porta a casa il set, quando la partita è iniziata da due ore e quindici minuti.
Nel quarto set, ancora più emozionante del terzo, accade tutto e il contrario di tutto: Rafa ha due palle per vincere anche lui sei giochi consecutivi (contando gli ultimi quattro del parziale precedente), ma non le converte. Una volta trovatosi sul baratro, Thiem si scuote, si libera dalla tensione e nel gioco successivo strappa il servizio allo spagnolo, che nel quinto gioco si ritrova ad annullare tre palle break che avrebbero voluto dire 4-1 “pesante” a favore dell’austriaco e, quasi sicuramente, quinto set. Nadal ha troppa paura di arrivare al quinto e riesce nell’ottavo gioco, complice un rovescio lungo sulla palla break, a riportarsi in parità nel set. Thiem oramai gioca a braccio sciolto e la partita è davvero coinvolgente: nel nono e nell’undicesimo gioco Rafa annulla una palla break (rispettivamente con un dritto e un coraggioso serve and volley) prima di conservare il servizio. Il numero 1 al mondo ha una grande occasione quando sul 30-30 del gioco successivo, si trova a due punti dalla semifinale: con pazienza guadagna campo, sino a riuscire a scendere a rete a Thiem ormai immobile, dovendo solo “benedire” la palla. Sbaglia clamorosamente e, in quel momento, persino un tennnista freddo come lui subisce il colpo. Il tie-break è una fiera degli errori gratuiti dello spagnolo, che fa involare l’austriaco prima sul 3-0 e poi sul 5-2,prima di affossare in rete l’undicesimo punto e consegnare il set a Thiem.
L’austriaco appare favorito dall’inerzia del punteggio e dall’essere più giovane, nel momento di iniziare il quinto set. Quando si arriva alle quattro ore di gioco, Nadal ha la prima grande occasione di ricordare per l’ennesima volta come questi tipi di ragionamenti valgano quasi per tutti, ma certamente non per lui: cancella dalla mente la grandissima occasione sprecata con le sue mani e trova il modo per moltiplicare le residue forze a sua disposizione. Nel quinto gioco ha due palle break, salvate però con coraggio dal numero 9 del mondo: è l’unico dei primi nove game che va ai vantaggi. Se però una partita diventa bellissima, lo deve sempre a entrambi i tennisti: il coraggio e la forza mentale mostrati da Nadal in una sua serata di non eccelso rendimento tennistico, non devono oscurare minimamente quanto di ottimo mostrato dall’austriaco. Thiem continua a cercare e trovare vincenti con coraggio estremo, non facendosi per nulla intimorire dalla grande personalità di un Nadal infinitamente più abituato a situazioni del genere, per importanza e durata dell’incontro. Nell’undicesimo game un doppio fallo di Thiem regala tre palle break consecutive a Nadal: lo spagnolo però non le converte, soprattutto per merito dell’avversario. È l’una e 45 di notte, si gioca da più di quattro ore e mezza, quando Thiem finisce di annullarle, con il pubblico dell’Arthur Ashe impazzito, a tributare una emozionante e coinvolgente standing ovation e un urlo stordente – possiamo assicurarlo – allo straordinario coraggio e alla grande abilità dell’austriaco.
Nadal tiene facilmente il suo ultimo turno di battuta e così si arriva al tie break, epilogo sin troppo crudele per chi perde un incontro così importante e lottato, che ha cambiato innumerevoli volte padrone. Il tie-break è degno del resto della partita e si evolve imprevedibile ed equilibrato: sul 5 pari, dopo 4 ore e 48 minuti, entrambi i giocatori sono a due punti dal match. Nadal arriva a match point al termine di un punto stupendo per tecnica e durata degli scambi. Sul match point a sfavore, Thiem è coraggioso come lo è stato per tutto l’incontro e, apertosi il campo, va a rete, ma sul pallonetto di Nadal le gambe e la tensione lo tradiscono, e gli scappa lungo lo smash, consegnando l’accesso alle semifinali allo spagnolo, che venerdì affronterà Del Potro per la 17esima volta (11-5 i confronti diretti per Nadal, ma sono 5 pari sul cemento all’aperto).
Sportsmanship of the highest caliber…
Hats off to @RafaelNadal and @ThiemDomi for an enormous effort tonight…#USOpen pic.twitter.com/NkWBSgV1Zm
— US Open Tennis (@usopen) September 5, 2018
Del Potro è un martello: rimontato Isner, è in semi allo US Open