Non sarà un volto da cinema. Ma Naomi Osaka, nella sua semplicità, sta diventando un brand in grado di sfondare a livello commerciale. Dopo il successo agli US Open, Adidas ha deciso di blindare il legame in essere con la campionessa giapponese, strizzando l’occhio alla sua trasversalità geografica: gli Stati Uniti come base operativa, il Giappone (e lo sterminato mercato asiatico) per le origini. Il rinnovo dell’attuale contratto, in scadenza a fine anno solare, porterà nelle tasche di Naomi una pioggia di quattrini: secondo le indiscrezioni di The Times il nuovo accordo con il marchio tedesco, prossimo ad essere ufficializzato, si spingerà fino a circa 8.5 milioni a stagione che la renderebbero l’atleta donna più pagata da Adidas, scavalcando in un sol colpo le reginette Wozniacki e Muguruza. La campionessa di Flushing Meadows trarrà beneficio anche dai bonus derivanti dai risultati che scatteranno per le altre aziende che le sono già vicine: Yonex, Citizen e Nissin Foods Group.
Nel frattempo, proprio da oggi, nel portafoglio di Osaka entra anche Nissan. L’azienda automobilistica giapponese l’ha infatti scelta come brand ambassador, in una chiara ottica di espansione, pur senza diffondere le cifre della partnership. Sommando gli introiti certi e presunti, è assai probabile che Naomi possa diventare la seconda atleta in assoluto più “sponsorizzata” dopo Serena (circa 18 milioni), scavalcando Sharapova (9.5 milioni di dollari, dati Forbes 2018). “Datele tempo un paio d’anni – scrive la giornalista Reem Abulleil – e diventerà l’atleta più pagata del mondo“.
https://twitter.com/NissanJP/status/1040171770974691334
La campionessa di Flushing Meadows trarrà beneficio anche dai bonus derivanti dai risultati che scatteranno per le altre aziende che le sono già vicine: Yonex, Citizen e Nissin Foods Group. Sul Times, le parole dell’agente Stuart Duguid (IMG) lasciano immaginare quanto gli stiano brillando gli occhi. “Mi arrivò una segnalazione su Naomi dal suo allenatore, quando aveva 13 anni, un invito per vederla giocare. Non ci ho dato troppa retta – confessa il manager scozzese – salvo poi riuscire a firmarla un paio d’anni fa. La scintilla è scoccata nel 2016 agli Australian Open. Il nostro gruppo gestisce anche Nishikori, conosciamo le potenzialità di quel mercato“.
Di Osaka piace – e si spera possa piacere anche ai consumatori – la straordinaria normalità. “Ha una grande etica del lavoro e una personalità equilibrata, per questo andrà lontano“, le parole di Duguid che non ha esitato nel tirare in ballo anche i valori della famiglia haitiano-nipponica. “I genitori hanno lavorato duro per lei, trasmettendole l’etica dei sacrifici: la mamma di Naomi fino a nove mesi fa era impiegata a tempo pieno negli uffici Mitsubishi, guidava ogni giorno un’ora e mezza per tornare a casa e dedicarsi alla figlia“. L’investimento di tempo e attenzioni sta pagando.