Nel giorno inaugurale del suo ultimo vero weekend collettivo, la Davis Cup ha regalato già un colpo di coda di ciò che la ha resa grande tra rimonte, incontri all’ultimo respiro ed eroi per un giorno.
Nonostante un sorteggio sorprendentemente equilibrato, soltanto tre dei dieci tie tra semifinali e play-off sono già certi di arrivare ancora in bilico alla domenica. Si trovano al momento sull’uno pari le sfide tra Gran Bretagna e Uzbekistan, Svizzera e Svezia, e Ungheria e Repubblica Ceca. Si tratta di team che non schierano neppure un giocatore tra i primi 50 del ranking mondiale, una situazione che nel caso di britannici e svizzeri fornisce ottimi argomenti a chi giustifica la riforma con l’abbandono della Davis da parte dei big – in questo caso Murray, Federer e Wawrinka, tutti vincitori quasi da soli delle uniche insalatiere dell’Era Open del loro paese.
La nuova formula della Davis, che ammasserà l’intero evento in una settimana di qualificazioni e una di finali a sede unica, non sembra però garanzia per riportare indietro i campioni. Severin Luthi, capitano del team Svizzera, nelle conferenze pre-gara alla Swiss Tennis Arena di Biel ha definito improbabile il ritorno di Federer e Wawrinka anche con il cambio di formato: “Non credo che decideranno di tornare solo perché è cambiata la formula. I troppi match in pochi giorni potrebbero convincerli a non venire”. In effetti Federer ha mostrato scetticismo nei confronti della riforma Davis soltanto quando questa è andata a collidere nel calendario con la sua Laver Cup, attirandosi anche qualche critica.
Pur con i big assenti ormai da anni la Svizzera, anche grazie a qualche sorteggio favorevole, è sempre rimasta aggrappata al World Group. Senza più nessuno dei campioni del 2014 (Chiudinelli e Lammer si sono ritirati) si affida ora a Henri Laaksonen per superare una Svezia priva dei fratelli Ymer, il cui miglior convocato Markus Eriksson è numero 455 ATP. Proprio di Eriksson però è una delle piccole imprese da Davis di giornata, il successo in trasferta al quinto set sul parimenti sconosciuto Marc-Andrea Huesler. Sotto due set a zero, lo svedese ha strappato un tie-break del quarto parziale per 12 punti a 10 senza mai concedere match point prima di completare la rimonta.
In favore del formato lungo anche altri incontri del venerdì, uno su tutti quello tra Denis Shapovalov e Robin Haase, numero uno dei Paesi Bassi. Il due a zero della prima giornata al Coca-Cola Coliseum di Toronto è arrivato con enormi difficoltà rispetto al previsto, perché nel secondo incontro il Next Gen si è trovato rapidamente sotto di due set contro un giocatore sempre complicato da affrontare, che negli ultimi anni sembra trovarsi a proprio agio sul duro canadese (quarti e semifinale al Masters 1000 della Rogers Cup). Un definitivo riscatto per Shapovalov, divenuto famoso suo malgrado nel famigerato tie casalingo contro la Gran Bretagna in cui accecò il giudice di sedia Arnaud Gabas con una pallata nell’occhio.
Più deludente l’altra sfida “di lusso”, quella tra Austria e Australia sulla terra rossa del Messe Congress di Graz. Ai microfoni della stampa De Minaur si è ferocemente schierato contro il cambio di formato, giudicandolo “un crimine”, ma in campo nella prima giornata non è stato in grado di onorare l’impegno. Schiacciato dalla pressione ha ceduto in quattro set a Dennis Novak, consegnando di fatto all’Austria di Dominic Thiem, che aveva annichilito Jordan Thompson nel primo incontro, il preliminare a 24 squadre del febbraio 2019. Brutta notizia per il gruppo guidato da Lleyton Hewitt, privo di Kyrgios (oltre che di Tomic e Kokkinakis). L’ex campione Slam potrebbe decidere di scendere in campo in doppio.
Due a zero anche nel tie tutto sudamericano tra Argentina e Colombia, con Santiago Giraldo non in grado di arginare Diego Schwartzman e Guido Pella a completare l’opera. Sulla terra indoor dell’Estadio Cerrado Doctor Aldo Cantoni di San Juan i campioni del 2016 proveranno a chiudere i conti già dal doppio del sabato che intanto, per questioni di fuso orario, ha già ufficializzato la vittoria del Giappone. Quattro giocatori vittoriosi su quattro, senza neppure un set perso, anche in mancanza di Kei Nishikori. L’Utsubo Tennis Center di Osaka può festeggiare la vittoria sulla Bosnia di un team solido, che nel marasma del prossimo anno potrebbe dire la sua anche in assenza dell’elemento di spicco.
La sfida che più di tutte ha regalato emozioni da Davis è però stata quella tra Gran Bretagna e Uzbekistan, al momento in bilico dopo due incontri tiratissimi. Senza Andy Murray né Kyle Edmund, il quale sarebbe stato probabilmente più utile in questo momento, il team di Leon Smith è fermo sulla parità dopo il day 1 all’Emirates Arena di Glasgow. L’Uzbekistan non è nuovo a mezze imprese di questo genere: pur non avendo mai raggiunto il World Group (esiste come team autonomo dal 1994, dopo il crollo dell’URSS) negli ultimi anni si è dimostrato combattivo anche in assenza totale di nomi noti e talenti emergenti, cavando il proverbiale sangue dalle rape in ogni singolo tie.
Dopo che il figliol prodigo Daniel Evans aveva piegato la resistenza di Denis Istomin in oltre quattro ore, con Cameron Norrie comodamente avanti 6-0 7-5 su Jurabek Karimov e considerati anche i valori dei doppisti la questione sembrava già archiviata. Invece il numero due uzbeko ha reagito, salvando match point nel tie-break del terzo set, e Norrie ha perso il filo affondando in un duplice 6-2 finale. Lo stesso identico incontro in un Challenger non sarebbe interessato a nessuno, hanno detto dai detrattori della attuale Coppa Davis. Su questo hanno ragione, ma proprio per questo deve rimanere così com’è: per regalare quarti d’ora di celebrità a chi, una volta ogni tanto, non scende in campo soltanto per se stesso.
Risultati:
Argentina vs Colombia 2-0
D. Schwartzman b. S. Giraldo 6-3 6-1 6-7(3) 6-1
G. Pella b. D. Galan 3-6 6-4 4-6 6-3 6-2
Gran Bretagna vs Uzbekistan 1-0
D. Evans b. D. Istomin 7-6(4) 4-6 0-6 6-4 7-5
J. Karimov b. C. Norrie 0-6 5-7 7-6(6) 6-2 6-2
Austria vs Australia 2-0
D. Thiem b. J. Thompson 6-1 6-3 6-0
D. Novak b. A. De Minaur 3-6 6-2 6-3 6-2
Svizzera vs Svezia 1-1
M. Eriksson b. M-A. Huesler 3-6 4-6 6-4 7-6(10) 6-4
H. Laaksonen b. J. Mridha 7-6(5) 6-2 6-3
Serbia vs India 2-0
L. Djere b. R. Ramanathan 3-6 6-4 7-6(2) 6-2
D. Lajovic b. P. Gunneswaran 5-4 6-3 6-4
Canada vs Paesi Bassi 2-0
M. Raonic b. T. De Bakker 6-3 6-2 6-2
D. Shapovalov b. R. Haase 3-6 3-6 7-5 6-3 6-4
Ungheria vs Repubblica Ceca 1-1
Z. Piros vs J. Vesely 3-6 6-4 4-6 7-6(3) 7-5
L. Rosol b. M. Valkusz 6-1 6-2 6-4
Giappone b. Bosnia-Erzegovina 3-0
T. Daniel b. T. Brkic 6-4 6-2 7-6(3)
Y. Nishioka b. M. Basic 6-4 6-3 6-3
B. McLachlan/Y. Uchiyama b. T. Brkic/N. Fatic 6-2 6-4 6-4