Sfasati nell’andamento, con il torneo coreano che si è allineato alle semifinali e quello cinese che invece ha già le due tenniste che si contenderanno il titolo – Yulia Putintseva e Qiang Wang – i due International asiatici procedono nella difficile impresa di strappare le attenzioni riservate al Premier di Tokyo, il torneo più importante della settimana. Se c’è una tennista che merita la copertina è sicuramente la taiwanese Su-Wei Hsieh, che dopo il titolo vinto a Hiroshima la scorsa settimana non si è ancora fermata ed ha raggiunto le semifinali anche a Seoul.
WTA INTERNATIONAL SEOUL
Prima di tutto, però, occorre parlare del brutto scivolone della campionessa in carica e n.1 del seeding Jelena Ostapenko. Dopo il forfait dell’ultimo minuto di Shuai Zhang a Guangzhou e la sconfitta di Wozniacki contro Giorgi a Tokyo, con l’eliminazione della giocatrice lettone c’è la certezza che nessun trofeo verrà difeso questa settimana. Per valori in campo dovrebbe sorprendere parecchio lo stop di Ostapenko, e in parte è così, ma analizzando quanto diversamente si sia approcciata rispetto a dodici mesi fa, l’alone di sorpresa tende a diradarsi. Lo scorso anno Ostapenko era arrivata a Seoul al colmo dell’entusiasmo: aveva trionfato a Parigi senza essere neanche nella rosa delle outsider, si era ben disimpegnata anche a Wimbledon e aveva necessità di confermarsi in una realtà minore dopo l’exploit sul Philippe Chatrier. Quest’anno, nonostante abbia giocato un ottimo Wimbledon, la pressione del doversi confermare sta frenando la sua continuità. Si aggiunga il fatto che, oltre ai limiti tecnici ben noti – colpi poco lavorati e con poco margine, carenze nel gioco di rete, una seconda di servizio ballerina – la lettone ha la tendenza a distrarsi quando il palcoscenico non è dei più prestigiosi. E il Seoul Olympic Park Tennis Center sul quale non ha fatto più di cinque game contro la russa Alexandrova non somiglia a nessuno dei grandi campi in cui ha dimostrato di avere una tigna invidiabile.
Torniamo però alla Hsieh luccicante di queste due settimane. Contro la stessa Alexandrova, provata dal doppio impegno a cui è stata costretta, la taiwanese ha avuto bisogno di appena cinquantuno minuti per vincere l’ottava partita consecutiva. È la serie migliore della sua carriera, che pure nel 2012 l’aveva vista vincere il torneo di Kuala Lumpur partendo dalle qualificazioni – sette vittorie – per poi imporsi anche al primo turno del 25k di Clearwater: queste otto sono arrivate tutte nel circuito maggiore e potranno diventare nove contro Ajla Tomljanovic, che ha avuto il suo bel daffare per liberarsi di Mandy Minella. L’australiana sarà parimenti motivata, però, perché qualora dovesse raggiungere la finale – sarebbe la seconda in stagione dopo Rabat – migliorerebbe anche il suo best ranking, tornando in top 50. La seconda semifinale si disputerà invece tra Bertens e Sakkari (nessun precedente), entrambe costrette al terzo set rispettivamente da Rodina e Begu.
Risultati:
Secondo turno
E. Alexandrova b. [1] J. Ostapenko 6-3 6-2
Quarti di finale
[2] K. Bertens b. E. Rodina 3-6 6-3 6-0
A. Tomljanovic b. M. Minella 6-2 4-6 7-5
[3] M. Sakkari b. [7] I.C. Begu 6-3 4-6 6-4
[6] S.W. Hsieh b. E. Alexandrova 6-0 6-1
WTA INTERNATIONAL GUANGZHOU
L’International cinese ha già il nome delle due finaliste: sabato mattina alle 9 italiana Yulia Putintseva e Qiang Wang si contenderanno il titolo. Entrambe non hanno faticato molto in semifinale. La cinese, testa di serie n.3, ha confermato i pronostici della parte bassa del tabellone orfana di Shuai Zhang (ritiratasi prima del suo esordio) e non ha lasciato molto margine di manovra ad Andrea Petkovic, che pure aveva fatto bella mostra di sé ai quarti di finale contro la bielorussa Lapko. Si è vista un po’ di lotta solo nel secondo parziale della sfida tra Putintseva e la statunitense Pera, che si era avvantaggiata di un break prima di farsi raggiungere e infine superare al fotofinish.
La sfida che deciderà il torneo ha due precedenti, entrambi vinti dalla kazaka: Putintseva ha vinto in tre set sia l’incontro di Fed Cup del 2014 (su cemento) che il terzo terno dell’ultimo Roland Garros, curiosamente entrambe le volte dopo aver perso in malo modo il primo set (6-0 e 6-1). La cinese però può vantare due trofei all’attivo, sebbene entrambi conquistati in casa – Zhengzhou 2017 e Nanchang 2018 – mentre Putintseva ha perso l’unica finale disputata lo scorso anno a San Pietroburgo, contro Mladenovic.
Risultati (semifinali):
[3] Q. Wang b. A. Petkovic 6-2 6-2
[5] Y. Putintseva b. B. Pera 6-1 6-4