RESTO DEL MONDO – EUROPA 8-10
- J. Isner/J. Sock (World) b. R. Federer/A. Zverev (Europe) 4-6 7-6(2) [11-9]
- R. Federer (Europe) b. J. Isner (World) 6-7(5) 7-6(6) [10-7]
Dal nostro inviato a Chicago,
IL SOGNO AMERICANO – Nessuno se lo aspettava, e sembra incredibile solo a dirlo: il Team World viene trascinato da Jack Sock che vincendo il suo terzo doppio (su 3) del weekend porta sei punti alla causa comune e sigla il sorpasso ai danni dell’Europa.
Un’ora e 35 minuti di autentico divertimento hanno visto la compagine europea formata da Roger Federer e Alexander Zverev non convertire due match point nel super tie-break finale e finire sconfitti 11-9 da John Isner e Jack Sock impazziti di gioia che saltavano per il campo abbracciati da tutti i compagni. Dopo un primo set quasi perfetto per gli europei, con break immediato al terzo game e vantaggio portato d’autorità fino alla fine del parziale, Federer e Zverev hanno perduto due tie-break consecutivi rimettendo in discussione il risultato di una competizione che sembrava quasi finita. Il gioco dei due americani si è concentrato quasi sempre, come logico, su Zverev, decisamente il meno doppista dei due europei e più propenso a sbagliare sotto pressione. Schierato a sinistra per poter sfruttare il diritto di Federer da destra, Zverev è stato messo sotto pressione spesso e volentieri sul suo rovescio, che tutto sommato ha retto bene, nonostante qualche passante sbagliato. Ciò che ha fatto veramente la differenza è stata la copertura a rete di Sock, davvero efficace nei cambi e pronto a chiudere ogni volée validamente assistito da Isner, non solo alla battuta ma anche in risposta e a rete. Zverev è stato ovviamente il giocatore più in difficoltà dei quattro, il meno abituato di tutti a giocare in doppio, anche se entrambe le coppie hanno spesso optato per una formazione difensiva in fase di risposta con tutti e due i giocatori a fondocampo.
La differenza l’hanno fatta pochi punti nei due tie break: un paio di risposte di Isner, un paio di coperture a rete di Sock, mentre l’atmosfera nella United Arena diventava elettrica. Nonostante un pubblico dalle provenienze più disparate (non solo Chicago, ma anche tutto il resto degli USA, Canada e tanto Sud America), grande partecipazione emotiva da parte di tutti i presenti e grande sostegno ai due americani da parte di tutti.
IL FULMINE ROGER COLPISCE DUE VOLTE – Dopo nemmeno 10 minuti di pausa, di nuovo in campo Federer e Isner per il decimo incontro, nel quale per la prima volta era l’Europa ad inseguire. Al servizio i due erano paurosi, lasciando solo le briciole all’avversario: Isner sette punti in sei turni di battuta, Federer solamente uno. Poi, nel tie-break, i ruoli si invertivano: Federer prendeva subito un minibreak di vantaggio grazie a un diritto in rete di Isner, poi commetteva a sua volta un errore nel palleggio sul 4-3 e infine, sul 5-6, si faceva inchiodare da una risposta vincente di diritto sulla sua seconda.
Secondo set sempre ancorato alla battuta, anche se i turni di servizio dello svizzero filavano via sempre più spediti. Isner rimontava due volte da 0-30 (la prima mettendo a segno tre aces consecutivi), e poi si issava a match point sul 5-4 che però se ne va come il suo diritto oltre la linea di fondo. Il seguente tie-break era, ancora una volta, da infarto. Sul 3-3 errore di Federer su una sciagurata swing volley da tre quarti campo, Isner arrivava a due match point sul 6-4 dopo altri due minibreak consecutivi: il primo era cancellato da un ace, mentre sul secondo lo svizzero rimandava dall’altra parte una prima a 138 miglia orarie di Isner e poi lo infilava con un passante di rovescio incrociato in controbalzo. Nuovo minibreak di Federer grazie ad un magnifico passante rallentato in cross che annodava le gambe di Isner, ed un successivo ace scatenava l’isteria nell’angolo di Team Europe.
Match tie-break ancora più pazzesco: Federer saldamente in testa per 5-2 e due servizi scialacquava i due minibreak di vantaggio con due gratuiti di diritto. Ma un lieve calo fisico di Isner, che veniva costretto all’errore su due scambi prolungati segnava l’allungo decisivo del match che Federer siglava con un diritto vincente all’incrocio delle righe. Nuovo sorpasso, quindi, con l’Europa al “match point” ad una sola vittoria dalla coppa.