“Il prossimo anno a Ginevra non ci porteranno via la coppa, credetemi“. La sicumera del capitano Bjorn Borg dopo il secondo successo in Laver Cup del team europeo è una buona fotografia di questa manifestazione. Sfacciatamente votata allo show e situata perfettamente a metà tra un evento sportivo e una grossa opera di promozione degli attori in campo, la Laver Cup invita i tennisti a fare nucleo in uno sport che ha appena perso l’unica competizione capace di far leva sullo spirito di squadra. Il risultato, gradito o meno a seconda di come ci si pone nei riguardi delle esibizioni, è abbastanza interessante da scatenare un dibattito.
Ci si attendeva molto dalla prima esibizione del doppio ‘Djokerer‘, che ha deluso sotto il profilo tennistico sebbene i siparietti tra Federer e Djokovic fuori dal campo abbiano divertito (non come quelli di dodici mesi fa tra Roger e Rafa, per essere onesti). “Vedere una leggenda come Bjorn Borg in panchina e avere Roger e gli altri ragazzi a supportarti dopo ogni punto, a saltare e tifare per te, e avere McEnroe dalla parte opposta è qualcosa di unico” ha prevedibilmente dichiarato il giocatore serbo nella conferenza post-vittoria, una vittoria alla quale Nole non ha numericamente contribuito avendo perso i due incontri disputati. “Parlare con Roger di tennis, famiglia, calcio, famiglia è stato molto divertente. Spero possa accadere di nuovo“. Magari senza il tentativo di impallinamento, ecco.
Roger Federer, decisivo come nel 2017 per la vittoria del suo team, si è accodato alle dichiarazioni al miele del suo rivale nonostante tra i due il rapporto non sia sempre sembrato idilliaco. “Mi è piaciuto passare del tempo con Novak. Nel corso degli anni abbiamo avuto un’accesa rivalità ma ho sempre pensato che ci fosse rispetto tra di noi dentro e fuori dal campo, però poterlo supportare, e vedere lui che supporta me, parlare di tattiche di squadra e apprezzare la sua capacità di essere un leader è stato davvero bello“. Nonostante queste inequivocabili dichiarazioni, il feeling tra Federer e Nadal era sembrato molto più genuino in quel di Praga, durante la prima edizione.
A turno tutti i membri del Team Europe hanno preso la parola, persino la riserva Jeremy Chardy che non ha mai dovuto imbracciare la racchetta ma si è dimostrato parecchio sul pezzo. “Mi hanno seguito tutto la settimana. Forse avrete pensato a Roger come leader, ma in realtà sono io” ha detto il francese dopo essersi accaparrato il microfono, suscitando l’ilarità dei presenti. A portare i tre punti decisivi che hanno evitato a Djokovic un pericoloso ultimo singolare contro Kyrgios, però, è stato Sascha Zverev. “È stato divertente fino a quando non ho avuto circa seicento chili sulle spalle“, ha detto il tedesco recitando alla perfezione il ruolo di chi sta provando un grande sollievo. “Ovviamente è stata una sensazione incredibile“.
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Dall’altra parte, a lenire la comprensibile delusione, è stato l’ovvio leader carismatico del Team World. “Sono orgoglioso di questi ragazzi ed è stato splendido essere il loro capitano“, ha detto John McEnroe. “Abbiamo fatto squadra alla grande e potete scommettere che il prossimo anno vinceremo noi. Abbiamo fallito match point in quattro partite ma credo che il team abbia giocato alla grande. Ovviamente loro hanno due dei giocatori più forti di sempre e altri grandissimi giocatori ma abbiamo lottato alla grande“. La squadra ha messo in mostra un ottimo Kevin Anderson, che si è preso una parzialissima rivincita della finale di Wimbledon battendo Djokovic – “giocare qui con il pubbligo migliore che abbia mai è stato un gran bel momento per me” – e un Jack Sock confermatosi doppista infallibile – ancorché singolarista in un gran brutto momento – con tre vittorie e sei punti portati alla sua squadra. “Ci siamo avvicinati molto questa settimana e spero che molti di noi possano essere riconfermati il prossimo anno per raggiungere la vittoria. Ora sappiamo di cosa si tratta e siamo motivatissimi a portare la Laver Cup al Team World“.
Nick Kyrgios invece, protagonista emozionale della prima edizione con le lacrime dopo la sconfitta contro Federer, quest’anno è sceso in campo due volte. È stato nuovamente sconfitto dallo svizzero, questa volta senza appello, e ha contribuito alla seconda delle tre vittorie di Sock in doppio. “Dal termine della scorsa edizione ho sempre avuto un pensiero qui, per tutto l’anno. Mi sembra che da questo evento scaturiscano relazioni che dureranno per tutta la vita. Penso sia fantastico, è un ottimo passo in avanti per il tennis e penso che stia avendo grande successo, molti l’hanno seguito“. “At the end of the day, we are entertainers“, dice Nick. Alla fine, siamo intrattenitori.