“Passare dal circuito junior al tour maggiore è dura. In questo momento il mio focus, e quello del mio team, è migliorare il mio gioco piuttosto che rincorrere i punti” aveva dichiarato Anastasia Potapova nei giorni scorsi. Aggiungendo un obiettivo ambizioso: “diventare la migliore giocatrice del circuito WTA”. Se è vero che il percorso è lungo e tortuoso, è altrettanto vero che la strada intrapresa dalla diciassettenne russa sembra essere decisamente quella giusta. Dopo la finale raggiunta a luglio nell’International di Mosca – persa in tre set contro un’altra classe 2001, la serba Olga Danilovic – Anastasia ne ha agguantata con merito un’altra, sempre in un torneo di categoria International, stavolta a Tashkent, in Uzbekistan.
Partita come testa di serie numero 1 delle qualificazioni, Potapova si è fatta strada attraverso il tabellone cadetto battendo nel turno finale la giapponese Misaki Doi. Poi la vittoria in rimonta (sotto di un set e 0-3 al terzo) contro Voegele al primo turno, prima di prendersi la rivincita della finale di Mosca contro Danilovic al turno successivo. Nei quarti di finale successo in tre set contro l’ottava favorita del seeding Dalila Jakupovic, mentre in semifinale le sono bastati appena 56 minuti di gioco per superare l’ucraina Kateryna Kozlova. Potapova si guadagna così la seconda finale dell’anno a livello WTA e grazie a questo risultato farà il suo esordio nella top 100 WTA. Da lunedì saranno tre le classe 2001 presenti nelle prime 100 – oltre a Potapova, la già citata Olga Danilovic e Amanda Anisimova – e sei le teenager: le altre sono la statunitense Sofia Kenin (classe 98, numero 62), la bielorussa Vera Lapko (classe 98, numero 64) e la ceca Marketa Vondrousova (classe 99, numero 73).
IL RITORNO DI GASPARYAN – L’International di Tashkent regalerà una finale certamente non banale. A sfidare la giovane in rampa di lancio, sarà infatti la ritrovata Margarita Gasparyan, con il suo splendido rovescio a una mano. Grazie alla terza vittoria consecutiva in tre set (nell’ordine Tatjana Maria, Fanny Stollar nei quarti e Mona Barthel in semifinale, dopo il comodo esordio al primo turno contro Sharipova), la 24enne russa ritrova una finale WTA a tre anni di distanza dall’ultima, giocata e vinta a Baku nel 2015 (contro Patricia Maria Tig). Poi il calvario: 16 mesi lontana dal tennis, ben tre interventi chirurgici al ginocchio e il lunghissimo recupero.
“Rimanere lontana dal tennis è stata dura, per questo motivo anche il rientro non è stato semplice dal punto di vista fisico e mentale. Sto lavorando con il team per essere davvero pronta fisicamente per tornare a giocare con continuità e rientrare nella top 100”, ha dichiarato la russa. La vittoria di oggi contro Barthel ha dato sicuramente buoni segnali. Un successo ottenuto in rimonta, dopo due ore di gioco, per 7-5 al terzo, che le riapre le porte della top 200 (Margarita raggiunse il best ranking di numero 41 nel febbraio 2016). Nella sua prima finale dopo il rientro nel circuito a fine 2017, troverà per la seconda volta in carriera Potapova. Le due si sono affrontate proprio quest’anno, in aprile, nel torneo ITF di Khimki, Russia: a prevalere fu la più giovane delle due connazionali (6-4 7-6).
Risultati:
[Q] A. Potapova b. K. Kozlova 6-2 6-3
M. Gasparyan b. M. Barthel 4-6 6-1 7-5