IL DOLORE DELLA WANG – Epilogo doloroso per Qiang Wang. Una delle outsider delle prime tappe asiatiche del 2018 paga il tour de force delle ultime settimane. Reduce dalla semifinale di Hiroshima, la vittoria a Guangzhou ed ora in semifinale a Whuan, la 26enne di Tianjin ha disputato ben 14 match nelle ultime tre settimane e, quest’oggi, è scesa in campo con entrambe le gambe fasciate. Dopo un MTO sul 2-5 nel primo set, la cinese fa fatica a muoversi, cede al dolore e si ritira sul 6-2 2-1 (30-0) per l’avversaria. Quarta finale in carriera (finora) per la Kontaveit che è la prima estone in assoluto a disputare l’ultimo round di un Premier 5. Anett, 22 anni e attuale n. 26 del mondo, ora attende la vincente del match tra la Sabalenka e la Barty.
Parte col turbo Qiang Wang – una delle grandi sorprese dei primi appuntamenti asiatici del finale di stagione 2018 – che si porta rapidamente sul 2-0; poi, però, il black-out. La Kontaveit mette a segno quattro giochi di fila e infligge alla Wang 12 punti a zero dal 2-1. In grande difficoltà negli spostamenti, la cinese richiede un MTO sul 2-5; visibilmente sofferente cede poi la prima frazione per 6-2. Niente da fare per lei. Sul 6-2 2-1 (30-0) per l’avversaria, la Wang non riesce più a muoversi e si ritira. Prima finale in un Premier 5 per Anett Kontaveit che conferma i grandi progressi mostrati nella prima parte della stagione, quando aveva disputato gli ottavi all’Australian Open e al Roland Garros, nonché la semifinale a Roma.
SUPER SABALENKA – Il tocco e le variazioni di Ashleigh Barty non sono bastate ad arginare un’Aryna Sabalenka travolgente e rabbiosa. Incontenibile la 20enne di Minsk che, dal 3-5 nel primo set, si scatena con tutta la sua grinta e, approfittando del braccio tremante di Barty nei momenti caldi del set, non solo va a prendersi il primo parziale per 7-6, ma domina l’australiana anche nel secondo, aggiudicandosi il match con lo score di 7-6(2) 6-4. In grande ascesa dunque la pupilla di Tursunov che disputerà la sua quarta finale del 2018, la quinta in carriera finora.
Fa vedere cose egregie Ashleigh Barty. Per quasi tutto il primo parziale, l’australiana riesce ad arginare il bum bum furioso della Sabalenka con un tocco sopraffino e volé da manuale, tant’è che le infligge il break sul 2-2 per poi allungare il passo sul 4-2. Sabalenka però si fa sentire con tutta la sua rabbia e, sul 3-5, a due punti dal cedere il primo set, si salva e raggiunge un’ottima Barty sul 5-5. Non solo. Abbandonata dal servizio per quasi tutto il set, nel momento del bisogno lo ritrova e passa a condurre 6-5. In una fase delicata dell’incontro, se la bielorussa estrae dal cilindro il meglio di sé, l’australiana esita e commette errori sanguinosi. Riesce tuttavia ad assicurarsi il tie-break che, però, sarà appannaggio della Sabalenka che se lo aggiudica per 7 punti a 2. Da questo momento, è praticamente un assolo di Aryna. Sempre più incontenibile, la bielorussa si porta in vantaggio 3-1 nella seconda frazione per poi salire 5-3. La Barty, che sembra ritrovare via via buone sensazioni e continua a pressarla a rete, non riesce però a contenere l’avanzata travolgente dell’avversaria che, solidissima da fondo, veloce con i piedi e sempre in spinta furiosa, stacca il pass per la fnale con lo score di 7-6(2) 6-4. Grande ascesa per la Sabalenka che disputerà contro la Kontaveit la sua sesta finale in carriera, la quarta del 2018 dopo quella di New Haven – vinta contro la Suarez Navarro – , Lugano e Eastbourne.
Risultati
A. Kontaveit b. Q. Wang 6-2 2-1 rit.
A. Sabalenka b. [16] A. Barty 7-6(2) 6-4