Zverev e Djokovic, dominio a Shanghai. Con vista Londra
Roger Federer rischia di giocare un pericolosissimo terzo set contro Kei Nishikori ma alla fine trova il guizzo vincente, anche con un pizzico di fortuna, interrompendo la serie di dodici tie-break vinti consecutivamente dal giapponese. In semifinale – quest’anno non ne ha persa neanche una – troverà Borna Coric, battuto a Indian Wells sempre al penultimo atto. Il croato l’ha però sconfitto in finale ad Halle.
‘BORNA’ TO BE… SOLID – Com’è nella natura del suo tennis, Borna Coric non è solito sciupare le occasioni e non ha concesso eccezioni al coraggioso Ebden di questa settimana. Per quanto l’australiano abbia disputato un torneo encomiabile, incontrarlo ai quarti di un ‘1000’ è il regalo che ogni 21enne in rampa di lancio vorrebbe ricevere. Soprattutto se il ragazzo in questione ha già un tennis strutturato e poco incline all’errore, progettato proprio per imporre una superiorità ‘percentuale’ a chi, attaccando con frequenza, si esponga altrettanto spesso all’errore. Sull’equilibrio della partita ha pesato solo in parte il fastidio alla spalla destra che Ebden ha accusato nel secondo parziale, tale da richiedere un doppio intervento del fisioterapista ma non abbastanza invalidante da impedirgli di scagliare 9 ace, uno in più del suo avversario.
Sino al 5-4 regna un equilibrio sornione, solo apparentemente interrotto da un innocuo scambio di break a inizio set; Ebden dà la sensazione di non avere ancora molte energie da spendere ma di poter contare su un piano tattico preciso, a differenza del croato che si limita a tenere la scia rimanendo sullo sfondo del match, in attesa di poter colpire. Chiamato a difendersi nel decimo game, con Ebden a due punti dal set, il croato trova due servizi molto efficaci. Pochi istanti più tardi, con un gran passante di rovescio e una risposta molto fortunata, Coric torna a guadagnarsi una palla break sulla quale il suo avversario lo aiuta sciaguratamente lasciando morire a rete una volée di dritto banalissima. Il tennis è una bilancia molto sensibile al grado di fiducia: Coric, libero dalla tensione, gioca un game di chiusura impeccabile trovando appena il terzo vincente col dritto del suo set.
L’onda lunga di quell’errore di volo sommerge Ebden a inizio secondo set, lasciandolo sprofondare fino al 4-1 ‘pesante’. A un passo dall’annegamento, l’australiano sfrutta l’intervento del fisioterapista per interrompere la serie positiva di Coric e rosicchiargli uno dei due break di vantaggio. Se sollecitato a dovere, il dritto di Coric concede sempre qualcosa in virtù della sua natura ancora troppo meccanica, per quanto migliorata negli ultimi mesi. Trattato anche lui al cambio campo – fastidio alla coscia destra – il croato riconosce il momento di massimo sforzo del suo avversario e ne frustra definitivamente il tentativo di rimonta con un paio di scambi logoranti. Bellissimo il rovescio tirato su a un palmo dalla rete nel penultimo game, ultimo punto apprezzabile di una partita non troppo spettacolare che manda Coric, per la seconda volta in stagione, a una sola vittoria dalla finale di un Masters 1000. Troverà lo stesso giocatore che gli ha negato la gioia della vittoria a Indian Wells.
FEDERER RISCHIA MA VINCE – Ci voleva Federer per porre fine alla serie di tie-break vinti consecutivamente da Nishikori. Piazzata la combo ‘risposta e dritto vincente’, il giapponese sembrava ormai a un passo dal forzare un terzo set che avrebbe probabilmente meritato: dal 4-1, però, l’incantesimo che gli ha permesso di vincere gli ultimi dodici parziali conclusi al jeu decisif (ultimo tie-break perso a Roma contro Dimitrov) si è improvvisamente spezzato ed è stato Federer a conquistare i successivi sei punti, il più decisivo grazie a un nastro che gli ha accomodato la traiettoria per una comoda chiusura di dritto. Lo svizzero continua ad andare a sprazzi ma giocherà la settima semifinale del 2018, la terza in un Masters 1000, forte di uno score interamente positivo. Nei ‘1000’ le semifinali in carriera diventano 63, le ultime 14 delle quali vinte. Per Nishikori è la sesta sconfitta contro Federer: non lo batte da quattro anni.
In entrambi i set Nishikori paga una partenza infelice, finendo per subire un break immediato. A conferma delle antiche dicerie, Federer sciupa cinque palle break prima di andare a segno con la collaborazione di un nastro che rende imprendibile un suo back già infingardo. L’approccio alla gara dell’elvetico è molto intelligente e impedisce a Nishikori di entrare in ritmo: il punto si risolve in pochi colpi e il suo avversario, costretto a cercare contromisure quando è troppo lontano dal campo, colleziona errori. È ancora il rovescio a guidare le offensive di Federer, come è spesso accaduto questa settimana. Altra dinamica familiare allo svizzero qui a Shanghai, però, è la distrazione che gli costa il secondo break di vantaggio appena conquistato; anche Nishikori si lascia aiutare dal nastro, mentre Federer paga una pessima resa con la seconda (chiuderà il set con soli tre punti vinti su otto). Il giapponese sta ora iniziando a giocare la partita che avrebbe dovuto giocare sin dal primo minuto, ma quel primo inciampo si rivela decisivo per l’esito del parziale: Federer non concede altre occasioni e chiude col servizio a zero.
Federer inizia benissimo in risposta e replica il break al primo game, ma la sensazione è che le distanze si siano ridotte. Nishikori infati si avvicina a recuperare lo svantaggio nel successivo game di risposta e poi in quello dopo, quando Federer è bravo a tenerlo a bada in uno scambio molto lungo, e riesce a pareggiare alla quinta occasione complessiva del set costringendo lo svizzero a sbagliare un rovescio in avanzamento. Il giapponese è nel momento migliore della partita, serve molto meglio – dopo il break iniziale Federer non saprà conquistare più di due punti per game in risposta – e può provare a mettere la testa avanti. Risolto con efficacia un pericoloso 0-30 sul 5-5, Nishikori gioca il game più aggressivo della partita costringendo Federer ai vantaggi ma senza riuscire a estorcergli alcun set point, mancando di chiamare il falco su un rovescio lungolinea dal dubbio atterraggio nei pressi della riga. Federer si trascina al tie-break a suon di smash di rimbalzo.
Torniamo quindi al 4-1 di Nishikori, a cui seguono due buoni servizi di Federer. Lo svizzero, con il muro alle spalle, sfodera un dritto prepotente che lascia fermo Nishikori per recuperare il mini-break, quindi sfrutta alla perfezione un nastro favorevole per piazzarne un altro e chiude con una splendida volée di rovescio che il giapponese può solo rincorrere. È un’altra vittoria con sprazzi di gran gioco e momenti di difficoltà, che sarà bene limitare contro un Coric che ha già dimostrato di poterlo battere e anche quando non ci è riuscito, a Indian Wells, ci è comunque andato molto vicino.
Risultati:
[1] R. Federer b. [8] K. Nishikori 6-4 7-6(4)
[13] B. Coric b. M. Ebden 7-5 6-4
[4] A. Zverev b. [11] K. Edmund 6-4 6-4
[2] N. Djokovic b. [7] K. Anderson 7-6(1) 6-3