LA DISFIDA BALCANICA- Saranno Novak Djokovic e Borna Coric a spartirsi il palcoscenico nella finale dell’edizione 2018 del Rolex Shanghai Masters. Il serbo ha dominato un Alexander Zverev un po’ scarico, mentre il croato è stato solidissimo tennisticamente e mentalmente contro Roger Federer, deludendo tutti quei fan che si aspettavano l’episodio numero 47 del Fedole. Per Nole si tratta della 46esima finale in un Masters 1000, la quarta a Shanghai ( vittoria nel 2012 contro Murray, nel 2013 contro Del Potro e nel 2015 contro Tsonga), mentre Coric prenderà parte alla sua prima finale a questo livello. I risultati odierni, inoltre, permettono a Djokovic di scalzare Federer dalla seconda posizione del ranking mondiale e di puntare dritto al numero uno di Rafael Nadal. Una eventuale vittoria in finale infatti lo porterebbe a poco più di duecento punti dal trono del maiorchino. Prima però bisogna superare Coric, apparso decisamente in forma oggi.
I precedenti sono tutti a favore di Djokovic: nel 2016 a Madrid fu un successo piuttosto agevole, mentre quest’anno a Montecarlo è stato il timore reverenziale a frenare il giovane croato contro una versione ancora piuttosto incerta di Nole. Come si può notare però entrambi gli incroci passati si sono giocati sulla terra, mentre a Shanghai le suole dei giocatori poggiano su un cemento piuttosto rapido. Condizioni ideali per Djokovic certamente, ma anche per Coric.
Per aspirare a fare partita pari però, il croato dovrà ripetere gli stessi straordinari numeri al servizio della semifinale di oggi. Contro Roger, Borna non ha concesso nessuna palla break e, anzi, ha perso solo nove punti al servizio, mettendo in campo il 78% di prime e ricavandone l’84% dei punti. Domenica dall’altra parte della rete ci sarà però la migliore risposta del circuito e non sarà facile mantenere gli stessi standard. Oltre a ciò bisogna considerare anche l’altrettanto ottimo rendimento di Djokovic alla battuta. Anche lui non ha concesso palle break al proprio avversario, facendo registrare il 72% di prime e il 79% di punti vinti con questo colpo. Oltre che intorno al servizio e risposta, gran parte del match ruoterà attorno agli scambi prolungati. I due giocano essenzialmente allo specchio e non temono i lunghi palleggi da fondo, ma le tendenze difensiviste di Coric potrebbero costargli qualcosa nei momenti importanti. Contro questo Djokovic occorre essere aggressivi e prendersi molti rischi e farlo in una finale, soprattutto se è la prima di un certo livello, non è mai facile.
Tutti questi fattori, uniti alla maggiore abitudine di Nole a giocare finali importanti, designano il serbo come netto favorito per la vittoria del torneo. I passi in avanti di Coric, frutto delle cure di Riccardo Piatti, sono stati evidenti e darlo per spacciato sarebbe ingiusto e imprudente.
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CAMILA ALLA RISCOSSA – Ci sarà anche un po’ di Italia in questa domenica ottobrina. Camila Giorgi si è infatti guadagnata l’accesso alla finale del WTA International di Linz. Contro Alison Van Uytvanck l’azzurra è stata molto brava a rimanere concentrata, soprattutto nell’ultimo gioco quando le prime chance di chiudere il match iniziavano a scivolare via. L’ultimo errore in lunghezza della belga ha però permesso a Camila di uscire dal campo a braccia alzate e di raggiungere la sesta finale WTA. L’ultima risaliva al torneo di Katowice 2016, quando l’italiana fu nettamente sconfitta da Dominika Cibulkova (6-4 6-0), mentre l’ultimo (e unico) successo è targato 2015 (a ‘s-Hertogenbosch contro Belinda Bencic). Domenica Giorgi se la vedrà con la qualificata Ekaterina Alexandrova, che in semifinale ha rifilato un bagel nel set decisivo ad Andrea Petkovic (dopo averne subito uno nel primo parziale). L’unico precedente è stato vinto da Giorgi nella già citata edizione 2016 del torneo di Katowice. Comunque vada Camila ritoccherà il proprio best ranking e da lunedì sarà almeno numero 29 (28 in caso di vittoria).
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