Con la presentazione ufficiale di ieri a Madrid, la nuova Coppa Davis muove un altro passo verso il futuro. Che piaccia o meno, a federazioni, giocatori, addetti ai lavori e tifosi, la prima edizione della nuova competizione internazionale a squadre targata Kosmos e ITF si giocherà a Madrid (precisamente alla Caja Magica, ma su cemento indoor) dal 18 al 24 novembre 2019. Presenti al lancio il presidente della regione Angel Garrido e il fondatore di Kosmos Gerard Piqué, “coccolato” dalla sindaca di Madrid Manuela Carmena. Assente il presidente dell’ITF David Haggerty, al suo posto Kelly Fairweather. “Avevo un sogno, 2 o 3 anni fa”, ha detto Piqué. “Creare un evento unico nel mondo tennis dove i giocatori potessero rappresentare le loro nazioni. C’è ancora tanto lavoro da fare davanti a noi, ma quello che presentiamo oggi sarà, senza dubbio, uno dei più grandi eventi sportivi globali dei prossimi anni”.
BIG 3, CHI CI SARÀ? – La probabile assenza dei grandi nomi del tennis mondiale è stato l’argomento più dibattuto, soprattutto dopo le notizie giunte da Shanghai: il no secco di Alexander Zverev (“È una follia fare un torneo alla fine di novembre”), quello più che probabile di Roger Federer (“Dubito fortemente di esserci. In ogni caso non credo sia stata disegnata per me”) e la preferenza di Novak Djokovic per la World Team Cup (“Ma ne discuterò con il mio team”). E Nadal? “Rafa mi ha detto che se starà bene, se non sarà infortunato, ci sarà. Il fatto che si giochi a Madrid per lui è uno stimolo in più. È il numero 1 del mondo (anche se la sua leadership è sempre più a rischio), la sua presenza è più che sufficiente”, ha dichiarato Piqué. “Con Djokovic ho parlato molto a Shanghai. Non ha detto che non parteciperà, soltanto che dovendo scegliere giocherebbe il torneo ATP. Sono fiducioso che si possa trovare un accordo. Non ho parlato direttamente con Federer, ma con il suo entourage sì, e non mi hanno chiuso la porta in faccia. Per me è il migliore di sempre, ma in Davis non ha mai giocato molto. È in una fase della sua carriera in cui tende a privilegiare i tornei più importanti. Se parteciperà, sarà fantastico. Anche se la Svizzera potrebbe non qualificarsi”.
IL NUOVO FORMAT – La svizzera sarà infatti costretta a passare dal turno di qualificazione (1-2 febbraio 2019), così come la Serbia e altri ventidue paesi (compresa l’Italia, che andrà in trasferta in India). Le dodici squadre che usciranno vincenti dal primo turno raggiungeranno le quattro semifinaliste di quest’anno (Francia, Croazia, Stati Uniti e Spagna) e le due wild card (Argentina e Gran Bretagna, qualcuno ha detto Del Potro e Murray?) nella fase finale di Madrid. Da lunedì 18 a giovedì 21 novembre 2019 si giocheranno le partite dei sei gironi da tre squadre, con le prime classificate e le due migliori seconde che accederanno ai quarti di finale. Tre partite per ogni incontro (due singolari e un doppio) e tutte due set su tre. Nella giornata di sabato 23 novembre si disputeranno le semifinali, la domenica si assegnerà il trofeo. Le squadre classificate dalla quinta alla 16esima posizione disputeranno le qualificazioni l’anno successivo, mentre le ultime due scenderanno nei rispettivi raggruppamenti zonali.
IL PROBLEMA CALENDARIO E LA WORLD TEAM CUP – “I giocatori preferirebbero che si giocasse a settembre”, ha ammesso Piqué, aggiungendo come l’ITF sia ancora in trattativa con l’ATP nel tentativo di trovare un accordo sul calendario, in riferimento soprattutto alla World Team Cup al via a gennaio 2020, poche settimane dopo l’edizione inaugurale della rivoluzionata Coppa Davis. “Nessuno sa se le due competizioni potranno coesistere. Quello che loro vogliono creare per il momento è un progetto nuovo, la Coppa Davis ha una lunga tradizione e molta più credibilità”. Peccato che a quei 118 anni di tradizione si sia deciso di rinunciare il 16 agosto a Orlando.