Chiusa la parentesi asiatica, della quale Fabio Fognini ha mancato l’appuntamento più importante per motivazioni metà fisiche e metà di classifica, il n.1 italiano torna a giocare in Europa e ritrova subito la vittoria contro Lucas Lacko, già battuto nell’unico precedente di quattro anni fa (curiosamente con lo stesso punteggio di oggi, 6-4 6-4). Tra gli spettatori non troppo numerosi della Kungliga tennishallen di Stoccolma c’è anche l’allenatore Franco Davin, che in Asia era stato sostituito da Corrado Barazzutti. Fognini sembra aver superato il fastidio alla caviglia e gioca la partita ideale per far emergere la differenza di cilindrata, che pure lo slovacco tenta di tamponare spendendosi fino all’ultimo.
C’è una simmetria tra i due parziali, che si chiudono con lo stesso punteggio. In entrambi l’italiano va molto vicino a chiudere in risposta, ma se nel primo set pecca un po’ di presunzione, nel secondo sbatte contro la tenacia del suo avversario che riesce a rimandare di pochi istanti la sconfitta. La partita di Fognini si divide tra sporadici momenti di distrazione, che gli costano un break – prontamente recuperato – a inizio primo set e qualche occasione sciupata qui e là, e diverse esecuzioni da applausi a scena aperta. Spicca soprattutto il game perfetto con cui spezza l’equilibrio nel secondo set, esibendosi in un paio di palle corte imprendibili e in un prepotente rovescio incrociato su cui di fatto smette di esserci partita. Il punto più bello dell’incontro è un passante in corsa nell’ultimo game, con Lacko proiettato generosamente in avanti per ribellarsi alla superiorità di Fognini che oggi non è mai stata in discussione.
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— doublefault28 (@doublefault28) October 18, 2018
Fognini sfiderà ai quarti di finale il coreano Chung, sconfitto una settimana fa da Cecchinato a Shanghai, per ripetere la semifinale ottenuta lo scorso anno ed eventualmente migliorarsi: la finale gli consentirebbe di guadagnare 60 punti in classifica e alimentare la rincorsa al best ranking. Intanto, le vittorie in stagione diventano 44 e quelle sul cemento 21: numeri che il ligure non aveva mai toccato in carriera.
SEPPI SI SENTE A CASA – C’è una cosa che Andreas Seppi sa fare benissimo anche quando le gambe non rispondono come nei giorni migliori: sacrificare del tutto gli orpelli (cui già non è troppo avvezzo) e puntare alla concretezza, che poi equivale a giocare con la necessaria attenzione i pochi punti che decidono davvero l’esito di una partita. Attingendo al suo bagaglio d’esperienza e sfruttando qualche mancanza del suo avversario, l’altoatesino vince entrambi i tie-break contro Pierre-Hugues Herbert e accede per la quinta volta ai quarti di finale del torneo di Mosca, vinto nel 2012.
Sin dai primi punti la sensazione è che Seppi sia superiore nel palleggio a ritmo medio-alto, che costringe Herbert a una fase difensiva che né la sua struttura fisica né la sua attitudine verticale gli consentono di svolgere correttamente. Quando lo velocità dello scambio si abbassa, però, il francese dimostra di poter raggiungere la rete con buona facilità e lì sciorinare le qualità nel gioco di volo che una vita da doppista gli ha regalato. Il momento di maggiore difficoltà per Seppi arriva sul 5-4, appena dopo aver recuperato con facilità quasi irrisoria l’iniziale break di svantaggio: Herbert gioca un ottimo dritto lungolinea e vince un lungo scambio per guadagnarsi tre set point. Qui appare evidente come Seppi non accusi affatto la pressione del punteggio, e giocando cinque punti impeccabili pone le basi per l’imminente tie-break. Nel quale si avvantaggia e sembra poter prendere il largo, salvo risultare ancora impreciso con il dritto a sventaglio – colpo che raramente lo tradisce – ed essere costretto a fronteggiare altri due set point. Un’ottima esecuzione di volo e uno scambio condotto con attenzione sventano le due minacce, poi ci pensa a Herbert a scavarsi la fossa con un doppio fallo e un drittaccio da circolo. Lo schema è chiaro: nei punti decisivi Seppi diventa un altro giocatore.
L’andamento del secondo set non è troppo dissimile, e quando Herbert va a servire per il set sul 5-4 sembra quasi naturale attendersi la reazione di Seppi che arriva puntuale e non concede al francese alcuna possibilità di chiudere il parziale. Ne consegue un altro tie-break che ha meno storia del precedente: Seppi vola 5-2, lascia che Herbert recuperi uno dei mini-break di svantaggio e persino che annulli con il servizio i primi due match point, poi a sette minuti dallo scoccare della seconda ora di gioco chiude senza ulteriori cerimonie. Il prossimo impegno sarà contro Krajinovic, lontano dall’essere un ostacolo insormontabile, e alla luce del ritiro di Kyrgios rimangono da temere i soli Khachanov e Medvedev, entrambi sistemati dalla parte opposta del tabellone. Se Andreas ha ancora energie da spendere, questo è un torneo che si può vincere.
CARUSO SI PERDE E PERDE NEL FINALE – Che occasione mancata per Salvatore Caruso ad Anversa! Il giocatore siciliano ripescato come lucky loser è arrivato a un passo dai quarti di finale contro il qualificato bielorusso Ivashka. Dopo aver annullato un match point in un rocambolesco tie-break del secondo set chiuso al quinto set point, Caruso ha servito per il match sul 5-4 del set decisivo: senza successo. Perso il servizio Ivashka ha tenuto il servizio e poi di nuovo strappato la battuta all’azzurro che ha così mancato di un soffio il miglior risultato della carriera, sconfitto dopo 2h31.
Risultati:
A. Seppi b. P.H. Herbert 7-6(6) 7-6(5)
Il tabellone completo di Mosca
[2] F. Fognini b. L. Lacko 6-4 6-4
Il tabellone completo di Stoccolma
[Q] I. Ivashka b. [LL] S. Caruso 6-3 6-7(8) 7-5