Stefanos Tsitsipas supera in due set Fabio Fognini e vola in finale a Stoccolma. Il greco ha giocato un match molto solido, tenendo splendidamente il campo nel primo set quando il ritmo di Fognini era ancora indiavolato e amministrando poi nel secondo di fronte al fisiologico calo dell’italiano. Fabio ha in effetti pagato un po’ i problemi non ancora completamente risolti alla caviglia destra, ma ha comunque messo in mostra un ottimo livello di tennis contro un avversario davvero tosto. Niente quinta finale nel 2018 per lui, mentre ci sarà la terza dell’anno (e della carriera) per Tsitsipas, dopo le due perse contro Rafael Nadal a Barcellona e Toronto. A contendergli il titolo sarà Ernests Gulbis, che ha vinto in rimonta contro John Isner.
LA CRONACA- Il match è fin da subito molto gradevole. Entrambi sono molto aggressivi e riescono a produrre accelerazioni fulminanti sia col dritto che col rovescio. Anche la rete non si sente sola in questa fase. Fabio non sembra inizialmente risentire del problema alla caviglia che lo accompagna da qualche settimana, si muove bene e detta il ritmo quasi a piacimento. Sul 4-3 per Tsitsipas, improvvisamente però l’equilibrio si spezza. Fognini, che fino ad allora aveva concesso solo tre punti al servizio, si incarta e, da 40-15, finisce col perdere il servizio. L’italiano si riprende subito e e si procura quattro palle del controbreak, grazie anche ad un doppio fallo del greco e ad un nastro fortunato. Non riesce però a sfruttarle e il primo set finisce nelle tasche di Tsitsipas col punteggio di 6-3. Il secondo parziale inizia subito male per Fabio che è costretto a rimontare uno svantaggio di 0-40. La stessa impresa però non gli riesce due giochi più tardi e il break arriva. Fognini chiede l’intervento del fisioterapista per sistemare la fasciatura alla caviglia. Ora effettivamente il dolore deve essere aumentato perché l’italiano forza sempre di più per uscire presto dallo scambio, ricorrendo sempre più spesso anche alla palla corta. Tsitsipas da parte sua si limita a mantenere un buon ritmo e a variare gli angoli per far muovere l’avversario. Questa tattica gli frutta un secondo break e di lì al 6-2 finale il passo è breve.
SI RIVEDE GULBIS – Poco spettacolo nella sfida che ha consegnato a Ernests Gulbis la settima finale della sua carriera, la prima dal 2014. Il lettone ha avuto la meglio su John Isner, che ha ripalesato le difficoltà incontrate nei quarti contro Tennys Sandgren. La partita, come detto, ha regalato poche emozioni. Dopo un primo set a senso unico, con Gulbis completamente in balia del servizio di Isner e incapace di difendere efficacemente il proprio, le cose sono cambiate drasticamente. Lo statunitense è crollato nelle sue percentuali (dal 79% di prime a circa il 50%), aprendo la strada all’avversario che mano mano ricomponeva i pezzi del suo tennis. Da fondo poi la differenza tra i due si è fatta via via più evidente, soprattutto sulla diagonale sinistra, e per Long John c’è stato poco da fare. Domani contro Tsitsipas, Gulbis non partirà certo favorito, anche alla luce delle prestazioni odierne, ma c’è da ricordare lo straordinario record del lettone: sei successi su sei finali giocate (addirittura otto su otto contando il doppio).
Risultati:
[3] S. Tsitsipas b. [2] F. Fognini 6-3 6-2
[Q] E. Gulbis b. [1] J. Isner 1-6 6-3 6-3