Se almeno in quest’ultima giornata della fase a gironi ci si aspettava uno spettacolo di qualità migliore dalle “Maestre”, a Singapore si è visto più o meno lo stesso spartito dei giorni scorsi. Dopo il match “a metà” vinto per ritiro da Kiki Bertens su Naomi Osaka, solo una tra Sloane Stephens e Angelique Kerber poteva staccare il pass per la semifinale. Sebbene la posta in palio fosse abbastanza alta, la prospettiva del “win or go home” ha irrigidito le giocatrici: nessuna delle due ha giocato una partita all’altezza della situazione, tanto per intensità quanto per qualità di gioco. Dopo più di un’ora e trenta l’ha spuntata Stephens con un duplice 6-3, un risultato tutto sommato giusto per l’andamento del match. La campionessa dell’US Open 2017 si è piazzata quindi in testa al gruppo rosso con tre vittorie su tre, tagliando fuori dalla corsa al titolo la tedesca.
Il match ha confermato il predominio di Stephens su Kerber nel periodo recente. Dopo la vittoria di Angie nel torneo di Indian Wells, si contano cinque nette affermazioni di Stpehens e a confermare il dominio a stelle e strisce nella storia della rivalità ci sono gli ultimi sei set giocati tra le due: 6-2, 6-2, 6-1, 6-2, 6-3, 6-3. Tuttavia nel primo set sono diverse le chance di break in favore della tedesca. Ne arrivano cinque tra il secondo e il quarto gioco, quando l’incontro è ancora in equilibrio. È proprio qui che Stephens apre un mini parziale di quattro giochi consecutivi che si rivela decisivo per la vittoria del primo set, nonostante un grosso momento di sbandamento le faccia perdere uno dei due break di vantaggio da 40-0.
La partita stenta a decollare. Kerber, al contrario della prima frazione, deve difendere i suoi turni in apertura di set dall’attacco dell’avversaria. Angie diminuisce sempre di più la spinta nei suoi colpi: oltre che esporsi agli attacchi di Stephens, commette una serie di non forzati inspiegabili. Il break arriva in un quarto game da dimenticare per entrambe, nel quale servono ben sette occasioni a Sloane per piazzare l’allungo sul 3-1. La quinta giocatrice del seeding tuttavia è tanto fallosa quanto la sua avversaria e restituisce subito il favore da 40-15. È una costante della partita di Stephens quella di sprecare situazioni di ampio vantaggio nei game, cosa che accade anche nell’ottavo gioco, quando avanti 0-40 nel turno di Kerber si fa cancellare tutte le chance di break, prima di strappare di forza il servizio alla tedesca a chiudere 6-3 anche il secondo parziale. Per gli amanti del dato statistico, l’ultimo break dell’incontro è il centesimo dell’intera fase a gironi, su 286 turni di servizio disputati: più di uno ogni tre game, a riprova del fatto che questa superficie non favorisce le amanti dell’uno-due.
Stephens sfiderà ora in semifinale la seconda classificata del gruppo bianco, Karolina Pliskova, che ha chiuso il Round Robin dietro Elina Svitolina. I numeri di Stephens, per un curioso gioco del destino, coincidono perfettamente coi numeri della tennista di Odessa: stesso quoziente set (6-2) e stesso quoziente game (44-33). La qualificazione di Stephens sancisce anche un altro dato piuttosto insolito, poiché le quattro giocatrici che accedono in semifinale sono anche quelle con la testa di serie più bassa e nessuna di loro aveva il posto assicurato appena sette giorni prima che iniziasse il torneo. Per effetto dell’eliminazione delle prime quattro favorite e dell’assenza di Halep, la classifica si accorcerà notevolmente a fine torneo.
Risultati (Gruppo Rosso):
[8] K. Bertens b. [3] N. Osaka 6-3 rit.
[5] S. Stephens b. [1] A. Kerber 6-3 6-3
La classifica dei gironi e il calendario
La Race to Singapore aggiornata