Il tema dei (presunti) cattivi trattamenti dei tennisti nei confronti dei ragazzi – più spesso bambini – che permettono il corretto svolgimento di una partita di tennis, porgendo ai giocatori gli asciugamani o una nuova racchetta e ripulendo il campo dalle palline di troppo, era salito alla ribalta in occasione della prima edizione delle Next Gen ATP Finals. Tra le novità della manifestazione milanese c’era proprio l’eliminazione dei ragazzi costretti a fornire gli asciugamani ai tennisti tra un punto e l’altro per sostituirli con un semplice porta-asciugamani sistemato a bordo campo. Via i ‘camerieri’, il servizio – almeno nella settimana dedicata al torneo under 21 – diventa un più giusto self-service.
Persuasi quasi tutti che fosse una doverosa scelta di civiltà, si è tornati a parlare dell’argomento a seguito del gesto non particolarmente edificante di Fernando Verdasco a Shenzhen. Nel secondo set della sfida contro il giapponese Nishioka, lo spagnolo ha bruscamente sollecitato un ragazzino a portargli l’asciugamano, accusandolo in modo neanche troppo implicito di non essersi fatto trovare pronto.
Shenzhen Open'da mücadele eden Fernando Verdasco, yarı final mücadelesi esnasında top toplayıcı çocuğu havlusunu daha hızlı getirmesini isteyerek azarladı. O anlar sosyal medyada ve tribünlerde tepkiyle karşılandı.(@TenisKanali) pic.twitter.com/b2MtWRwKOl
— ÇapaMag Mazi (@CapaMagMazii) October 1, 2018
A fare il paio col gesto di Verdasco è arrivata l’esibizione da ‘contessa’ di Aryna Sabalenka, che a Pechino ha lasciato cadere una bottiglietta d’acqua perché nessuno è giunto, in un tempo che lei pretendeva essere inferiore ai cinque secondi, a prenderla e riporla nella spazzatura. Vuoi l’agonismo, vuoi una certa brutta abitudine, questi comportamenti non sono comunque giustificabili e la condanna è arrivata più o meno unanime da addetti ai lavori e giocatori stessi. Un’opinione particolarmente autorevole l’ha diffusa Roger Federer, che senza condannare apertamente Verdasco – ‘in campo capita di perdere la pazienza‘, ha detto lo svizzero – ha sottolineato come sia un dovere dei giocatori rendere più serena possibile l’esperienza dei ball boy. Soprattutto perché, prima di diventare campioni di questo sport, molti tennisti sono stati in gioventù dei raccattapalle.
Uno tra i tanti è Stefanos Tsitsipas, che nonostante l’esperienza neanche troppo remota – ha appena vent’anni, e gli sarà capitato di fare il ball boy non più di dieci anni fa – si è lasciato andare a un gesto non troppo carino durante il match contro Medvedev a Basilea. Mentre una ragazzina lo stava aiutando a scartare una nuova racchetta, uno tra i compiti onestamente meno fondamentali a cui i ragazzi sono chiamati, il greco si è girato per tirarla via di forza quasi rischiando di colpirla.
https://twitter.com/Wuteridge/status/1055957795202306048
Stefanos però sembra un ragazzo molto intelligente, pur con qualche tollerabile eccesso di personalità, e si è subito scusato su Twitter per l’accaduto.
“Sono d’accordo, questi comportamenti sono inaccettabili. Non ho nulla contro i ‘ball kid’, volevo soltanto che la mia racchetta fosse pronta per giocare, niente di più. Mi scuso per le mie azioni. Sono stato anche io uno di loro e credetemi, il lavoro che devono svolgere per tenere tutto in ordine è doppio rispetto a quello di noi giocatori. Apprezzo tutto quello che devono fare per rendere metterci a nostro agio mentre giochiamo. Sono di grande aiuto“.