Quattordici tornei giocati, quattordici vittorie e quattordici sconfitte. Il 2018 si potrebbe definire un’annata da dimenticare, almeno per chi è stata numero 2 del mondo, finalista a Wimbledon e trionfatrice al Masters, e in effetti Agnieszka Radwanska, concessasi ai microfoni della connazionale testata “Przeglad Sportowy“, è apparsa di umore piuttosto cupo: i deludenti risultati sportivi non contano moltissimo in questo senso. “Ho un problema tra il terzo e il quarto dito del piede destro che, nonostante le molte cure, gli antinfiammatori e la fisioterapia peggiora anziché migliorare. Suppongo sia la conseguenza dello stress a cui ho sottoposto il mio fisico nel corso degli anni, ma in ogni caso il dolore c’è e non solo quando mi alleno: spesso mi sveglio di notte in preda a crampi atroci“.
Considerato lo stato dei fatti, Agnieszka potrebbe essere costretta a prendere decisioni drastiche nel futuro prossimo: “Non riesco a correre e di conseguenza ad allenarmi in modo decente; ho pensato di prendermi una lunga pausa, di congelare la classifica e tornare con calma. Mi sento tra l’incudine e il martello, in una posizione molto scomoda. Non tocco la racchetta da settembre e la situazione non è certo migliorata, tutt’altro. In queste condizioni non posso nemmeno escludere l’ipotesi del ritiro, ma voglio prendermi ancora un po’ di tempo, saprete tutto verso la fine di novembre“.
La stagione di Agnieszka, dicevamo, non è stata delle più brillanti: infastidita nella prima parte da un problema alla schiena, l’ex numero due delle classifiche mondiali nel 2018 ha raggiunto una sola semifinale, a Eastbourne, ed è precipitata oltre la settantesima posizione del ranking, fatto che non le accadeva addirittura dal 2006, quando aveva appena diciassette anni: normale che qualche domanda di una certa importanza si affacci all’orizzonte. “Il problema è serio e, ciò che è più preoccupante, va al di là dello sport. Fatico a camminare, che io indossi le scarpe da tennis o i tacchi non fa differenza. Devo ammettere di essere molto scoraggiata, ma tutti devono sapere che se deciderò di chiudere la carriera la scelta sarà solo mia. Certo, parlerò con i ragazzi (Tomasz Wiktorowski e il marito-sparring partner-coach Dawid Celt, NdR) ma alla fine seguirò solo il mio istinto“.
Non ci resta che attendere poco più di un mese, con un pizzico di speranza: speranza che meritano di coltivare tutti coloro che negli anni hanno gioito ammirando le gesta di “Aga la Maga“.