McEnroe: “Non vedo varietà nel tennis di oggi”
Il grande talento di un campione irascibile, cui poteva dare noia tutto perchè nulla sfuggiva al suo sguardo anche nei momenti più incandescenti di un match. L’indimenticabile finale del Roland Garros contro Ivan Lendl, quasi vinta e perduta per colpa…di un maledetto fotografo! Le riprese di uno straordinario regista francese, Gil de Kermadec, super-appassionato di tennis
Il film è un documentario con immagini eccezionali, riprese di tanti, tantissimi colpi tirati da John McEnroe, da più angolazioni per lo stesso colpo, a velocità naturale e al rallenty negli anni migliori del SuperBrat, il Supermoccioso come lo chiamavano gli inglesi che lo amavano e lo odiavano allo stesso tempo. Gli anni 1983-1984-1985. Quasi tutte riprese effettuate al Roland Garros. E’ impressionante la varietà dei colpi di John, e ancor più la loro imprevedibilità. Volutamente infatti il regista francese di questo film, Julien Faraut, mostra situazioni pressochè identiche sul campo, in diverse partite o anche nel corso della stessa, nelle quali una volta John decide di giocare una traiettoria e un effetto assolutamente diversi da quello che giocherà in un altro momento. Con ciò disorientando qualunque avversario si sia preparato a una diversa esecuzione. Un fenomeno capace di fare, e prima ancora di pensare, qualunque colpo nelle situazioni più impensabili. Pochi tennisti hanno diviso il pubblico come John. Il suo era il grande talento di un campione irascibile, cui poteva dare noia tutto perchè nulla sfuggiva al suo sguardo anche nei momenti più incandescenti di un match. E se c’era chi si indignava per certi suoi comportamenti, per sceneggiate contro arbitri e giudici di linea, e perfino contro il Ciclope (“Quella macchina ce l’ha con me!”, c’era anche chi non aspettava altro perché sebbene lui non recitasse (come magari fa invece oggi quando gioca le esibizioni dei senior) quello era puro spettacolo nello spettacolo. Il film, un’ora e 35 minuti di McEnroe in tutte le salse, ma le salse più raffinate, si chiude con il racconto prolungato dell’’indimenticabile finale del Roland Garros contro Ivan Lendl, quasi vinta e perduta da John per colpa…di un maledetto fotografo! Le riprese sono spesso stralci filmati tratti da precedenti immagini realizzate da uno straordinario regista francese, Gil de Kermadec, ex tennista di ottimo livello, ha partecipato anche a diversi Roland Garros e Wimbledon, super-appassionato di tennis, grande amico di Gianni Clerici, oltre che esperto di tauromachia, su cui ha pubblicato un libro assai interessante. Proprio con Gianni Clerici Gil – con il quale ho giocato a tennis anch’io tanti anni fa a Parigi e a Londra – andò in viaggio a Pamplona per la famosa giornata della corrida per le vie cittadine.
Gli appassionati di tennis che non stanno troppo lontano da Firenze non dovrebbero perdersi questo film che non a caso è stato inserito nella importante e prestigiosa rassegna cinematografica de “Il Festival dei Popoli” giunto a Firenze alla sua 59ma edizione. Quello su McEnroe sarà uno dei 90 film che, in diverse sale, verrà proiettato a Firenze.
Il film che verrà proiettato nel teatro della Compagnia di via Cavour 50 rosso, a 500 metri da piazza del Duomo a Firenze, in pieno centro quindi (con un paio di garage alle spalle del teatro, in via Ricasoli, per chi dovesse venire in auto da fuori Firenze, oltre a quelli della stazione) verrà preceduto da una breve presentazione di Ubaldo Scanagatta, che McEnroe ha conosciuto da vicino, scarrozzandolo per le vie di Firenze con la sua moto, accompagnandolo a fare shopping per il compleanno della prima moglie Tatum O’Neal, giocandoci assieme in doppi amichevoli a Forte dei Marmi, seguendolo in sue esibizioni chitarristiche e canore al Covo di Santa Margherita, con e senza Yannick Noah. Alla fine della proiezione gli spettatori potranno rivolgere al direttore di Ubitennis le domande che vorranno su McEnroe e sugli eventuali paragoni con gli altri grandi campioni del tennis.
JOHN MCENROE: IN THE REALM OF PERFECTION di Julien Faraut (Francia, 2018, 95’)
“Il cinema mente, lo sport no”. Con questa massima di Jean-Luc Godard ci immergiamo nel Roland Garros dei primi anni ‘80, con il numero uno del mondo del tennis: John McEnroe. Un film didattico girato in 16mm rivela i ‘problemi di convivenza’ tra, da una parte, un campione perfezionista e, dall’altra, arbitri perfettibili, un pubblico avido di spettacolo e una troupe cinematografica che ha deciso di catturare ogni mossa dell’irascibile tennista americano.
59th Festival dei Popoli – International Documentary Film Festival
November 3rd to 10th 2018
www.festivaldeipopoli.org
https://www.facebook.com/festivaldeipopoli